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Occidente e Medio Oriente: da Alessandro il Macedone alla Guerra al Terrorismo dei nostri giorni -oOoModena, centro Francesco Luigi Ferrari 14 novembre 2009 Promemoria elaborato da: Fabio Todesco Associazione “Terre, memoria e pace” Sommario -1 • 1. Terminologia • 2. Est e Ovest: “due” che diventano “uno” • 3. L’uso vittorioso: dal linguaggio franco-britannico al linguaggio statunitense • 4. Orientali e orientalisti • 5. “due” uguale “uno”: Alessandro e l’ellenismo • 6. Cristiani e Arabi: “due” che non fanno “uno” Sommario -2 • 7. “due” che fanno “uno”: il richiamo dell’Europa • 8. Il rilancio napoleonico • 9. L’irrestistito Ottocento • 10. Digressione: l’”antisemitismo” arabo • 11. In occasione delle guerre • 12. Questo oggi ci resta • Conclusione - Bibliografia Istruzioni per la condivisione del file • Il presente materiale va considerato bozza non adatta per la pubblicazione. • La condivisione pubblica dei dati e delle figure, in massima parte tratti da materiali disponibili in rete (particolarmente Wikipedia) e dai testi citati (vedi bibliografia finale) deve tener presente le regole di utilizzo di ciascun materiale, reperibili attraverso la digitazione sul motore di ricerca delle stringhe corrispondenti. L’“oggi” di Israele e Palestina 1. Terminologia Terminologia –0 Sono concetti occidentali: • • • • • • • • Europa Asia Africa Occidente Medio Oriente Democrazia Dittatura Nazionalità • Cittadinanza • Patriottismo • Semita (Antisemita) • Razzista • Nazista • Rivoluzione • Socialismo Tipi etnici “mediorientali”, XIX sec. “Medio Oriente” - cartina - L’impero di Alessandro – progetto incompiuto “Medio Oriente” in senso stretto Il “grande Medio Oriente” Eratostene: dati • ancient world map of Eratosthenes (276–194 BC), incorporating information from the campaigns of Alexander and his successors. Il “Medio Oriente” ellenistico di Eratostene Terminologia -1 • GB: NEAR – MIDDLE – FAR EAST • USA: NEAR (ANTICHISTICA) • INDIA: WEST ASIA • GRANDE MEDIO ORIENTE = MOYEN ORIENT – AFRIQUE DU NORD – MENA (MIDDLE EAST-NORTH AFRICA) • “MONDO ARABO” (-TURCHI, CURDI, ISRAELIANI NON ARABI, IRANIANI) • MASHREQ vs MAGHREB Terminologia -2: mondo slavo • LINGUE SLAVE: “VICINO ORIENTE” • Tedesco: In German the term "Naher Osten" (Near East) is still in common use (nowadays the term "Mittlerer Osten" is more and more common Terminologia -3: mondo arabo • Perhaps due to the influence of the Western press, the Arabic equivalent of “Middle East,” ““( ”الشرق األوسطash-sharq-lawsat”), has become standard usage in the mainstream Arabic press, comprehending the same meaning as the term “Middle East” in North American and Western European usage . Terminologia -4: “politicam. corretto” • MEDIO ORIENTE: Oggi politicamente scorretto nel linguaggio settoriale Non cosi’ MASHREQ The official UN designation of the area is "Western Asia" Terminologia -5: consigli di stile • The Associated Press Stylebook “Use Middle East unless Near East is used by a source in a story. Mideast is also acceptable, but Middle East is preferred” Invece delle nazioni, l’alfabeto… alfabeto e identità • Per mille anni, nella “Casa dell’Islâm”, musulmani cristiani e ebrei parlarono e scrissero in arabo ma con diversi ALFABETI: • I musulmani quello arabo • I cristiani quello siriaco • Gli ebrei quello ebraico • Es.: i greci dell’Anatolia, “rimpatriati” in Grecia con gli accordi del 1923, non impararono il greco fino all’arrivo in Grecia The Treaty of Lausanne (July 24, 1923) -1 • Lord Curzon, the British Foreign Secretary of that time, was the chief negotiator of the Allies, while Eleftherios Venizelos negotiated on behalf of Greece. The negotiations took many months. On November 20, 1922, the peace conference was opened, and after strenuous debate, was interrupted by Turkish protest on February 4, 1923. The Treaty of Lausanne (July 24, 1923) -2 • After reopening again on April 23, and following more protests by the Turks and tense debates, the treaty was signed on July 24 as a result of eight months of arduous negotiation. The delegation on behalf of the Allies included negotiators such as the U.S. Admiral Mark L. Bristol, who served as the United States High Commissioner and championed Turkish efforts. Rimpatriati o deportati? • I Greci “ritornavano” in Grecia e Turchi in Turchia o i Greci musulmani venivano deportati in Turchia e i Turchi cristiani in Grecia? • In greco moderno: Μικρασιατική καταστροφή La religione è parte dell’identità? • I Greci hanno avuto pochi anni fa un contenzioso con Bruxelles per poter inserire sulle loro carte di identità la voce “religione”, sostenendo che è parte della loro identità culturale I Greci non si chiamavano Greci • I musulmani del M.O. indicavano i Greci come rûm (romèi) • Lo stato che si dissolse nel 1453 si chiamava Impero Romano e non “impero bizantino” I Turchi non si chiamavano Turchi • Veniva detta “turca” la lingua • Il paese veniva detto “Terra dell’ Islâm” • Oppure, in senso dinastico, territori ottomani • Oppure, più precisamente, il paese dei Rûm, ereditato dall’Impero romano • Quando Costantinopoli cade, nel 1453, gli occupanti si fregiano del titolo di “re dei Romani” (in qualche modo, la “seconda Roma” permane(. • “Turchia” – termine di origine europea – compare con la repubblica del 1923 “Arabia” non esiste in arabo • Nell’uso attuale si ricorre a: • La terra arabica, il paese arabo Gli Italiani non hanno conquistato la “Libia” • “Siria” e “Libia” sono termini greci che indicano province romane • Poi dimenticati • “Libia” è (re)introdotto con la conquista italiana di due sangiaccati ottomani (Tripoli-Cirene) • “Siris”, usato da non-musulmani, è adottato nel 1864 come denominazione di provincia, poi sotto il mandato francese “Siria”: il mandato francese Siria e Libia come province romane “Iraq” è nome medievale • E’ il nome della provincia di un califfato “Egitto” è come dire: copto • Nel mondo arabo si usa: Misr • Nella Bibbia il paese delle due rive, o dei due Egitti: Mitzràyim • Il termine greco Aigyptos conserva, come “copto”, uno dei nomi dell’antico Egitto C’è più Palestina nel Rinascimento che in Palestina • Il nome romano “Palestina” sopravvive come distretto della provincia di Damasco • Quasi scomparso all’arrivo dei crociati • Ricompare nel Rinascimento con la ripresa degli studi classici • Diviene parte del linguaggio politico ottocentesco • Diventa, sotto mandato britannico, un distretto (diverso da quello romano e da quello arabo) • Nasce allora una nazione palestinese Conclusione non sospetta: • Per B.Lewis, pur aspramente criticato da E.Said come filooccidentale in modo estremista, • La posizione delle linee di confine sulle carte • e i nomi delle regioni • riflettono i compromessi fra potenze colonizzatrici, • in Sudamerica, Medio Oriente, Africa LEWIS – il volto Italiani e tedeschi: stesso modello • Gli stati europei a unificazione ritardata (Italia e Germania) furono visti come un modello dalle neonazioni mediorientali in via di unificazione Conio erroneo: “maomettani” da “cristiani” • Non si tratta, per l’ Islâm, di “seguire Maometto” come per i cristiani “seguire il Cristo” • Musulmani, (muslimuna), presente nel Corano, ha il senso di “pacificati”. Emersione delle memorie storiche e identità -1 • Turchia, Iran, Grecia, Egitto: la importazione della “nazione” occidentale ha significato il far emergere memorie nazionali dimenticate, solitamente portate alla luce da archeologi occidentali Emersione delle memorie storiche e identità -2 • La fondazione dello Stato di Israele è stata volutamente legata alla memoria della Shoah e alle memorie bibliche, nei due campi avversi: • Vista dal mondo arabo, suona come una calamità (nakba), il cui suono riecheggia una sorta di rinascimento (nahda), anch’esso però di matrice occidentale (un illuminismo arabo) Conclusione (semplificatrice): • I “due” confliggenti (Israele, mondo arabo; Occidente, Madio Oriente) si ispirano largamente allo stesso modello. • Questo modello è nato in “Occidente”. • E’ nato in ciò che da quel momento si è chiamato “Occidente” • Oriente e Occidente nascono con lo stesso gesto Il “passaporto” del feroce (o vittorioso) Saladino • Fino alla modernizzazione, è semplicemente un musulmano delle cui vittorie tutti i musulmani potevano vantarsi. Oggi si sottolinea che è: • Nato nella città natale di Saddam Hussein • Cresciuto in Siria • Trasferito in Egitto • Di etnia curda Nazionalismo: non proprio tutti d’accordo • ‘abd al-Fattah Mazlûm: il nazionalismo fu introdotto in M.O. da arroganti infedeli di religione ebraica per dividere i musulmani • Il poeta turco Mehmet Akif, profondamente religioso, scelse l’esilio al momento della proclamazione della Repubblica (1923), ma una sua poesia messa in musica divenne l’inno nazionale La malricompensata comunità ebraica irakena • Sono la più antica e creativa comunità ebraica del mondo arabo • Gli ebrei preesistono in Irak all’arrivo dell’ Islâm; si mantengono ebrei per secoli adottando l’arabo. • Col risorgimento irakeno e l’unificazione (1920( prendono parte ai movimenti patriottici di ispirazione occidentale • Alcuni criticano l’immigrazione di ebrei europei in Palestina • Nel 1941 sono oggetto di persecuzione La malricompensata comunità ebraica italiana • Sono la più antica comunità ebraica del mediterraneo occidentale con continuità ininterrotta • Si mantengono ebrei per secoli adottando l’italiano. • Col risorgimento italiano e l’unificazione (1861-1918) prendono parte ai movimenti patriottici di ispirazione occidentale • Alcuni criticano, altri sostengono l’immigrazione di ebrei europei in Palestina • Nel 1938 sono in buona parte risucchiati nella Shoah 2. Est e Ovest: “due” che diventano “uno” “due” • Francesco Luigi Ferrari (Modena, 31 ottobre 1889 – Parigi, 2 marzo 1933) è stato un giornalista, politico e antifascista italiano • Pio Donati (Modena, 18 aprile 1881 – Bruxelles, 19 maggio 1927) è stato un deputato e avvocato italiano Francesco Luigi FERRARI - volto Pio DONATI - volto “due” somiglianti • Il 19 dicembre 1963 nel ventesimo anniversario della liberazione, il Comune di Modena decide di traslare le sue spoglie da Parigi nel Cimitero di San Cataldo a Modena insieme a quelle di Pio Donati, deputato socialista antifascista morto a Bruxelles nel 1927 “due” somiglianti ma distinti • seppellendoli uno accanto all’altro nel settore cattolico ed ebraico e separandoli con un vetro simbolico • Il Presidente della Repubblica Napolitano visita le due tombe in forma ufficiale il 19 marzo 2009. Modena: Tombe di Pio Donati (destra) e Francesco Luigi Ferrari (sinistra) Significati di un vetro • Barriera minima alla visualizzazione dell’altro • Rispecchiamento di sé nell’altro • Inquadramento “scientificooggettivo” dell’altro (“vetrino”) • Segno della possibile confusione (assimilazione) con l’altro • Percezione che la differenza che separa è resistente, ma non direttamente visibile 3. La Federazione Imperiale britannica: il “terreno” del “Medio Oriente” 1907 – Accordo AngloRusso -cartina 1907 – Accordo AngloRusso • L’Accordo anglo-russo fu firmato a San Pietroburgo il 31 agosto 1907 da Gran Bretagna e Russia per il reciproco riconoscimento delle sfere d’influenza coloniale in Asia. • Fu una risposta tacita al riarmo della Germania e segnò la fine di contrasti, durati quasi un secolo, tra le due nazioni in un’area che andava dalla Persia (l’attuale Iran( al Tibet. L’accordo costituì l’ultimo tassello per la formazione della Triplice intesa che avrebbe compreso, oltre alla Gran Bretagna e alla Russia, anche la Francia. 1907 – Accordo AngloRusso -2 • la parte della Persia che dava accesso all’India era protetta contro la penetrazione russa, e la parte della Persia che dava accesso alla Russia era protetta contro la penetrazione britannica. 1907 – Accordo AngloRusso –cartina (bis) 1907 – Accordo AngloRusso – reazioni GB • la destra inglese vicina a Lord Curzon la cui politica aggressiva come viceré aveva costituito in passato uno degli ostacoli ad un accordo, sostenne che erano state fatte troppe concessioni e che questioni vitali, come gli interessi britannici nel Golfo Persico, non erano state affrontate. Ma anche a sinistra, molti radicali, influenzati dalla loro avversione ideologica per la Russia di Nicola II, fecero sentire le loro proteste. 1907 – Accordo AngloRusso – motivazione antitedesca • Ma soprattutto l’intesa con la Russia mirava a stornare risorse verso l’Europa e a concentrarsi sul potere sempre crescente della Germania, che era, ormai, diventata la minaccia numero uno. In questo contesto… 1902: Alfred Thayer MAHAN – “Middle East” • [1902]: The Middle East, if I may adopt a term which I have not seen, will some day need its Malta, as well as its Gibraltar; • The British Navy should have the facility to concentrate in force if occasion arise, about Aden, India, and the Persian Gulf • [“The Persian Gulf and International Relations”] Sir Ignatius Valentine CHIROL • "The Middle Eastern Question,“: SERIE DI 20 ARTICOLI SUL TIMES • expanded the definition of the "Middle East" to include "those regions of Asia which extend to the borders of India or command the approaches to India." • After the series ended in 1903, The Times removed quotation marks from subsequent uses of the term MAHAN: volto MAHAN: dati • Alfred Thayer Mahan (September 27, 1840 – December 1, 1914) was a United States Navy flag officer, geostrategist, and educator. MAHAN: pensiero • Stratega navale USA • Dominio marittimo come chiave del successo • Teoria della “battaglia decisiva” • Seguita da Giappone e Germania • Tesi: centralità del controllo del Golfo Persico per prevenire una avanzata russa verso l’India (in realtà: accordi anglo-russi per la spartizione della Persia/Iran) MAHAN: Biografia • Combatte nella guerra civile americana • President of the Naval War College from June 22, 1886 to January 12, 1889 and again from July 22, 1892 to May 10, 1893. There, in 1887, he met and befriended a young visiting lecturer named Theodore Roosevelt, who would later become president of the United States. Infuenze su MAHAN • Mahan's views were shaped by the eighteenth century naval wars between France and Britain, where British naval superiority eventually defeated France, consistently preventing invasion and blockade. • as the Royal Navy's blockade of the German Empire was a critical direct and indirect factor in the eventual German collapse, Mahan's theories were vindicated by the First World War. Influenza di MAHAN • His books were greatly acclaimed, and closely studied in Britain and Imperial Germany, influencing their forces build up before World War I. Mahan influenced the naval portion of the Spanish-American War, and the battles of Tsushima, Jutland, and the Atlantic. His work influenced the doctrines of every major navy in the interwar period; The Influence of Seapower Upon History, 1660-1783 was translated to Japanese[6] and used as a textbook in the Imperial Japanese Navy (IJN). This strongly affected the IJN's Pacific War conduct, emphasising the "decisive battle" doctrine — even at the expense of protecting MAHAN: l’ambiente MAHAN pubbl. sulla NATIONAL REVIEW • The National Review was founded in 1883 by the English writers Alfred Austin and William Courthope. • It was launched as a platform for the views of the British Conservative Party, its masthead incorporating a quotation of the former Conservative Prime Minister, Benjamin Disraeli: • What is the Tory Party, unless it represents National feeling? • Under editor Leopold Maxse, the National Review took an unfriendly attitude towards Imperial Germany in the years leading up to World War I. Leopold MAXSE, dir. Della NATIONAL REVIEW • Leopold James Maxse (1864-1932) was a journalist and editor of the conservative British publication, National Review, between August 1893 and his death in January 1932. He was succeeded as editor by his sister, Violet Milner. • Antitedesco, critica la morbidezza del Trattato di Versailles come acquiescenza del suo paese alle richieste di Wilson • The League of Nations was vehemently opposed by Maxse and he believed it to have been formed to please Wilson. Violet Georgina Milner (née Maxse), edit. della National Review • Violet Georgina Milner (née Maxse) (1872-1958) was an English Edwardian society Lady and, later, editor of the political monthly, National Review. Her father was Admiral Frederick Maxse. • She was the wife of Lord Edward Cecil, son of the British Prime Minister Lord Salisbury Il marito di Lady V G Milner • Lord Edward Herbert (Gascoyne-)Cecil KCMG DSO (12 July 1867-13 December 1918) was a British soldier and colonial administrator in Egypt. His father was Robert Gascoyne-Cecil, 3rd Marquess of Salisbury, the Prime Minister. Altre attività di Lady Milner • she established the Victorian League in 1901 to promote Milner's imperial vision. • She took over as National Review editor after the death of her brother Leopold Maxse in 1932. CHIROL (18521929)(Middle East): dati • (28 May 1852 – 22 October 1929) was a journalist, prolific author, historian and British diplomat. He was a passionate imperialist and believed that Imperial Germany and Muslim unrest were the biggest threats to the British Empire. CHIROL: anglogermanico come Milner • In 1869, the young Chirol, already bilingual, moved to Germany, residing in a small town near Frankfurt am Main. By 1870, the Franco-Prussian war had broken out which Chirol experienced from both sides. He returned to Paris in 1871 just in time to see the Germans enter Paris. Thanks to his good French and German, he was able to come and go easily passing for a citizen of either side and it was here that he began to acquire his taste for adventure and politics. CHIROL giornalista in M.O. • Having begun to learn Arabic before leaving England, he set off to Egypt arriving in Cairo where he took up residence. In 1879, he set off for Beirut not long after the British had taken control of Cyprus. From there, the travelled inland through Syria with Laurence Oliphant and from whom he'd later learn to draw. But it was here in the Middle East where he took up journalism for the first time writing for the Levant Herald, then the leading newspaper in the Near East. CHIROL al Times • Later, he succeeded Donald Mackenzie Wallace as director of foreign department of The Times in 1899. After returning to London, Chirol continued working on his next book The Middle Eastern Question based on a series of 19 articles by Chirol that appeared in The Times in 1902 and 1903. CHIROL, Curzon, Churchill, Roosevelt • Chirol dedicated the book to his new friend Curzon whom he would soon see again. In November 1903 he sailed to Karachi where he boarded a yacht to tour the Persian Gulf with Lord and Lady Curzon. Other notable guests on the voyage included a young Winston Churchill. Chirol returned to London by Christmas and just as the Russo-Japanese War was breaking out. He later travelled to Washington D.C. where he met with Teddy Roosevelt and many U.S. Congress members. CURZON, dati (18591925) • George Nathaniel Curzon, 1st Marquess Curzon of Kedleston, KG, GCSI, GCIE, PC (11 January 1859 – 20 March 1925) was a British Conservative statesman who was Viceroy of India and Foreign Secretary. CURZON – sua educazione • A more decisive presence in Curzon's childhood was that of his brutal governess, Ellen Mary Paraman, whose tyranny in the nursery stimulated his combative qualities and encouraged the obsessional side of his nature. CURZON – il volto CURZON – esploratore geopolitico • A bold and compulsive traveller, fascinated by oriental life and geography, he was awarded the gold medal of the Royal Geographical Society for his exploration of the source of the Oxus. Yet the main purpose of his journeys was political: they formed part of a vast and comprehensive project to study the problems of Asia and their implications for British India. CURZON critica l’accordo Anglo-Russo - 1907 • Su chi avesse ottenuto maggiori vantaggi, dello stesso avviso di Bülow fu Lord George Curzon. Questi, viceré dell’India dal 1898 al 1905, dichiarò: «La convenzione rinuncia a tutto ciò per cui abbiamo combattuto per anni, e vi rinuncia con uno slancio cinico nella sua avventatezza... Sacrificati gli sforzi di un secolo, e niente o quasi in cambio». CURZON critica l’accordo Anglo-Russo - 1907 • La sfera d’influenza russa in Persia risultava troppo ampia e comprendeva tutte le città maggiori, mentre quella della Gran Bretagna era esigua e priva di valore economico. Quanto alla clausola per l’Afghanistan, la Gran Bretagna non ci guadagnava nulla, e l'accordo sul Tibet equivaleva ad una «resa totale CURZON e il Medio Oriente • Curzon helped in several Middle Eastern problems: he negotiated Egyptian independence (granted in 1922) and divided the British Mandate of Palestine, creating the Kingdom of Jordan for Faisal's brother, which may also have delayed the problems there. Il mandato – cartina 1 Il mandato – cartina 2 CURZON – suocero di Mosley • had three daughters during a firm and happy marriage: Mary Irene (who inherited her father's Barony of Ravensdale and was created a life peer in her own right), Cynthia (first wife of Sir Oswald Mosley), and Alexandra Naldera (wife of Edward "Fruity" Metcalfe, the best friend, best man and equerry of Edward VIII MOSLEY - dati biografici • Sir Oswald Ernald Mosley, 6th Baronet (16 November 1896 – 3 December 1980) was a British politician, known principally as the founder of the British Union of Fascists Sir MOSLEY - il volto Altri MOSLEY • Sir Oswald Mosley (1896–1980), leader of the British Union of Fascists • Lady Cynthia Mosley (1898–1933), his first wife – Nicholas Mosley, 3rd Baron Ravensdale (born 1923), novelist, their eldest son – Diana Mosley (1910–2003), his second wife, formerly Diana Mitford • Max Mosley (born 1940), their son, president of the Fédération Internationale de l'Automobile L’ambiente: Sir Alfred MILNER -1 • Alfred Milner, 1st Viscount Milner KG, GCB, GCMG, PC (23 March 1854—13 May 1925) was a British statesman and colonial administrator who played an influential leadership role in the formulation of foreign and domestic policy between the mid-1890s and early 1920s. the key British Empire figure in the events leading up to and following the Boer War of 1898–1902 noted for mentoring a gathering of young members of the South African Civil Service, informally known as Milner's Kindergarten. L’ambiente: Sir Alfred MILNER -2 • Milner's Kindergarten who, in some cases, themselves became important figures in administering the British Empire. he was second only to Prime Minister David Lloyd George in the decision-making process guiding Britain through the crucial period leading to the end of World War I. MILNER – il volto MILNER patriota inglese nato in Germania • Alfred Milner fue educado primero en Tübingen, luego en el at King's College London y bajo Benjamín Jowett como becario del Balliol College, Oxford entre 1872 y hasta 1876. Nació en Gießen, HesseDarmstadt Hablaba con un rastro de acento alemán. Sin embargo, hasta el final de su vida, Milner se llamaría "un patriota de raza británico". MILNER e WWI in GB • Milner was the only Briton who had experience in civil direction of a war Lloyd George made him a member of the five person War Cabinet. Milner was probably the most competent member of the war cabinet after the prime minister himself and consequently became Lloyd George's fire fighter in many crises. He gradually became the second most powerful voice in the conduct of the war. MILNER: potere ai civili in guerra • he also gradually became disenchanted with the military leadership of the country which exercised a disproportionate influence on the conduct of war because of conservative support. He backed Lloyd George, who was even more disenchanted with the military, in his successful move to remove Edward Carson from the Admiralty, and in his less successful attempt to prevent the disastrous Third Battle of Ypres in 1917. MILNER alla Paris Peace Conference • attended the 1919 Paris Peace Conference where, on behalf of United Kingdom, he became one of the signatories of the Treaty of Versailles. MILNER e la Dichiar. Balfour (v) • Milner was also a chief author of the Balfour Declaration of 1917, although it was issued in the name of Arthur Balfour. • In his posthumously published 1982 book The Anglo-American Establishment, Georgetown University history professor Carroll Quigley explained that the Balfour Declaration was actually drafted by Lord Alfred Milner MILNER e la Dichiar. Balfour (v)-2 • "This declaration, which is always known as the Balfour Declaration, should rather be called 'the Milner Declaration,' since Milner was the actual draftsman and was apparently, its chief supporter in the War Cabinet. This fact was not made public until 21 July 1936. At that time Ormsby-Gore, speaking for the government in Commons, said, 'The draft as originally put up by Lord Balfour was not the final draft approved by the War Cabinet. MILNER businnesman 1 • Upon his return from South Africa, Viscount Milner occupied himself mainly with business interests in London, becoming chairman of the Rio Tinto Zinc mining company a diversified, multinational mining and resources group with headquarters in London, England and Melbourne, Australia. MILNER businnesman 2 • The company was founded in 1873, when a multinational consortium of investors purchased a mine complex on the Rio Tinto river, in Huelva, Spain from the Spanish government. among the world leaders in the production of many commodities, including aluminium, iron ore, copper, uranium, coal, and diamonds. The company's first major acquisition occurred in 1929, when the company issued stock for the purpose of raising 2.5 million pounds to invest in Rhodesian copper mining companies MILNER intellettuale imperiale globale • En Oxford estableció una amistad cercana con Arnold (non Joseph) Toynbee y tuvo que ver con sus esquemas de la asistencia social; posteriormente escribió un tributo a su amigo, Arnold Toynbee: una Reminiscencia (1895). Milner tenía magníficos sueños de un Parlamento Imperial global, con asiento en Londres, con delegados de descendientes británicos de Canadá, Australia, Nueva Zelanda y Sudáfrica. MILNER e la Federazione Imperiale/1 • Imperial Federation was a late19th early-20th century proposal to create a federated union in place of the existing British Empire. • The federation would have a common parliament and would be governed as a superstate. Westminster would become a purely Imperial body. MILNER e la Federazione Imperiale/2 • Il Milner kindergarten voleva una federazione Supporters of Imperial Federation regarded the United Kingdom as having two possible futures; imperial union and continued longterm importance or imperial dissolution and the reduction of the status of the UK to a second-class nation MILNER e la Federazione Imperiale/3 • The Imperial Federation League was founded in London in 1884 and subsequently branches were established in Canada, Australia, New Zealand, Barbados, and British Guiana. While the proposal was often associated with segments of the British Conservative Party, it was popular among also proponents of Liberal or New Imperialism such as E. M. Forster. The movement was also a vehicle for British race nationalism, inspired by such writers as Charles Dilke and John Robert Seeley and ideas of a greater Britain encompassing the largely white self-governing colonies MILNER e la Federazione Imperiale/4 • The First World War put an end to large-scale popular debates over imperial federation. The idea of Imperial unity was carried on after the war by Lionel Curtis and the Round Table movement, which continues to this day as a forum and promoter of the Commonwealth of Nations MILNER, suo figlio e suo nipote -1 • Although he had fathered a son out of wedlock, he did not claim the child who was orphaned at age 7. The younger Milner joined the British army and travelled through Finland, South Africa and Egypt, finally deserting his post in Estonia. Adopting the name "Israel", he moved to Palestine where, in the newly-formed nation of Israel, he lived for the remainder of his life, marrying into the family of Shaike Ophir, one of the nation's best known film and stage entertainers MILNER, suo figlio e suo nipote -2 • Israel Milner's son, Isaac, earned a medical degree in Italy, then moved to the United States, where, emulating his great-grandfather, Charles Milner, he practised as a physician and, upon retiring in 2006, returned to Israel. TOYNBEE A. – dati biografici (1852-1883) • Arnold Toynbee (23 August 1852 – 9 March 1883) was an English economic historian also noted for his social commitment and desire to improve the living conditions of the working classes ; the more famous universal historian Arnold Joseph Toynbee (1889-1975), with whom he is often confused, was his nephew • The Toynbees have been prominent in British intellectual society for several generations: TOYNBEE A. - pensiero • Toynbee coined,or at least effectively popularised, the term "Industrial Revolution" in the Anglophone world—in Germany and elsewhere it had been brought into circulation earlier by Friedrich Engels, also under the impression of the industrial changes in Britain. Toynbee died at age 30 in 1883. Toynbee did not equate "a struggle for mere existence and a struggle for a particular kind of existence TOYNBEE A. – il volto TOYNBEE A. – Influenza in USA • In 1916 the Arnold Toynbee House in New York was founded by a group of young adults who were part of the Stevenson Club at Madison House and with the help of philanthropist Rose Gruening. Eight years later, the settlement house was renamed Grand Street Settlement TOYNBEE A.J. – dati Arnold Joseph Toynbee CH (April 14, 1889 – October 22, 1975) was a British historian whose twelve-volume analysis of the rise and fall of civilizations, A Study of History, 1934-1961, was a synthesis of world history, a metahistory based on universal rhythms of rise, flowering and decline, TOYNBEE A.J. – il volto TOYNBEE A.J. – Civiltà, non nazioni • Thus, the "Western Civilization", comprising all the nations that have existed in Western Europe since the collapse of the Roman Empire, was treated as a whole, and distinguished from both the "Orthodox" civilization of Russia and the Balkans, and from the Greco-Roman civilization that preceded it. TOYNBEE A.J. – Occidente salvato dall’India • It is already becoming clearer that a chapter which has a western beginning will have to have an Indian ending if it is not to end in the self destruction of the human race. At this supremely dangerous moment in history the only way of salvation for mankind is the Indian way TOYNBEE A.J. – Amato nelle ex colonie brit. • Toynbee a probablement eu plus d'influence sur les penseurs asiatiques, par exemple au travers de ses dialogues avec Daisaku Ikeda, président du mouvement bouddhiste Soka Gakkai International. Quelques uns de ses concepts comme celui d'État successeur, et dans une moindre mesure celui de prolétariat externe sont trouvés dans les travaux d'autres auteurs. TOYNBEE A.J. – Imperialista secondo Kedourié -1 • Kedourie ritiene che tutto il lavoro e il sistema di Toynbee fosse volto a sottovalutare questo aspetto delle responsabilità imperialiste, e a queste considerazioni allega la denuncia del lavoro di Toynbee al Foreign Office, nel quale si occupò direttamente del Mandato in Palestina TOYNBEE A.J. – Imperialista secondo Kedourié -2 • In un saggio intitolato "The Chatham House Version" (1970), Elie Kedourie, uno storico del medioriente della London School of Economics, ha attaccato il ruolo che a suo dire Toynbee ha avuto nell'abdicazione di responsabilità nel corso della ritirata dell'Impero Britannico, che non ha lasciato dietro di sé valori democratici nei paesi che prima aveva sotto il suo dominio. TOYNBEE A.J. – Influenza in USA • Les idées de Toynbee ont connu une certaine mode (il a fait la une de Time Magazine en 1947). • Toynbee's huge success is confined to the United States where public opinion is heavily influenced by magazines KEDOURIE – dati biografici (1926-1992) • Elie Kedourie C.B.E., FBA (25 January 1926 – 29 June 1992) was a British historian of the Middle East. He was born in Baghdad; his background was Iraqi Jewish and he grew up in the Jewish quarter, attending the Alliance Française primary school and then the Shammash High School. KEDOURIE – linea di pensiero • He wrote from a conservative perspective, dissenting from many points of view taken as orthodox in the field. Kedourie's doctoral thesis (later England and the Middle East) was critical inter alia of Britain's inter-war role in Iraq. It was refused the degree of D. Phil. of the University of Oxford, but was published in 1956. It castigated British policy makers, for their encouragement of Arab nationalism, and contained a very negative view of T. E. Lawrence. He refused to make changes requested by one of the examiners, KEDOURIE antinazionalista • His 1960 book Nationalism provoked replies, in Thought and Change (1964) and Nations and Nationalism (1983), by his LSE colleague Ernest Gellner, contesting Kedourie's theories on the potential eliminability of nationalist thought. • Kedourie was critical of Marxist interpretations of history and of nationalism, which he described as 'anti-individualist, despotic, racist, and violent'. He claimed they had turned the Middle East into 'a wilderness of tigers'. KEDOURIE – GB all’origine del nazionalismo arabo • It castigated British policy makers, for their encouragement of Arab nationalism • very negative view of T. E. Lawrence KEDOURIE – Riabilitazione in GB • Michael Oakeshott brought Kedourie back to the LSE in 1953. • He was at the London School of Economics (LSE) from 1953 to 1990, becoming Professor of Politics. • Cfr Middle Eastern Studies (1964-) GELLNER avversario di Kedourié • as head of the new Centre for the Study of Nationalism in Prague, Gellner fought all his life — in his writing, his teaching, and through his political activism — against what he saw as closed systems of thought, particularly communism, psychoanalysis, and relativism. The sociologist David Glass remarked that he "wasn't sure whether the next revolution would come from the right or from the left; but he was quite sure that, wherever it came from, the first person to be shot would be Ernest Gellner. Ernest GELLNER – dati • Ernest Gellner was born in Paris[4] to Anna, née Fantl, and Rudolf, a lawyer, an urban intellectual German-speaking Jewish couple from Bohemia He moved to the London School of Economics in 1949, joining the sociology department under Morris Ginsberg. Ginsberg admired philosophy, and believed that philosophy and sociology were very close to each other. Ernest GELLNER – il volto GELLNER – Nazionalismo richiesto dallo sviluppo • Furthermore, industrial society is underlined by the fact that there is perpetual growth - employment types vary and new skills must be learned. Thus, generic employment training precedes specialised job training. On a territorial level, there is competition for the overlapping catchment areas (e.g. AlsaceLorraine). To maintain its grip on resources, and its survival and progress, the state and culture must for these reasons be congruent. Nationalism therefore is a necessity GELLNER – Nazionalismo esportabile • in modern society, work becomes technical. One must operate a machine, and as such one must learn. There is a need for impersonal, context-free communication and a high degree of cultural standardisation GELLNER – comunque, un bravo prof -1 • Described by the Oxford Dictionary of National Biography as "brilliant, forceful, irreverent, mischievous, sometimes perverse, with a biting wit and love of irony," he was famously popular with his students, willing to spend many extra hours a day tutoring them, and was regarded as a superb public speaker and gifted teacher. In 1993, he returned to Prague, now free of communism, and to the new Central European University, GELLNER – comunque, un bravo prof -2 • where he became head of the Center for the Study of Nationalism, a program funded by George Soros, the American billionaire philanthropist, to study the rise of nationalism in the postcommunist countries of eastern and central Europe • GELLNER si autodefinisce fondamentalista occidentale Ses héros sont David Hume, René Descartes, Immanuel Kant, Bertrand Russell, Karl Popper. Ses scélérats Hegel, Wittgenstein, Nietzsche, HeideggerGellner se dit un "fondamentaliste de l'éclaircissement" (les Lumières), avec ironie en contrepoint avec le fondamentalisme islamique, un tout autre courant très en vogue de nos jours GELLNER – lo Stato deve controllare l’educazione • Il se fait l'avocat de la thèse selon laquelle l'État ne serait pas d'abord le détenteur de la violence légitime, mais surtout, si l'on peut dire, le détenteur de l'éducation, légitime, l'État moderne qui accompagne une société que les besoins de l'industrialisation et de la croissance en créant une culture homogène indispensable à cette croissance, notamment par la possibilité qu'elle offre d'une possibilité pour les acteurs sociaux d'échanger leurs rôles. GELLNER - sintesi • LO STATO DEVE AVERE IL MONOPOLIO DELL’EDUCAZIONE ALTRIMENTI NON CI PUO’ ESSERE CRESCITA INDUSTRIALE. SI DEFINISCE FONDAMENTALISTA ILLUMINISTA. IL MONOPOLIO STATALE DELL’EDUCAZIONE SI SOSTUTUISCE COME PROPRITA’ AL PRECDENTE MONOPOLIO STATALE DELLA VIOLENZA GELLNER fra i berberi islamici • À partir de 1954, Gellner a fait plusieurs voyages en Afrique du Nord, pour des recherches anthropologiques, son nouveau domaine d'intérêt. Il a pris contact avec les Berbères dans les monts de l'Atlas, et par la même occasion a pu satisfaire sa passion pour la montagne Bernard LEWIS - dati • Bernard Lewis, né le 31 mai 1916 à Londres, est un historien, spécialiste du MoyenOrient. Il a successivement eu la nationalité britannique, puis à la fois américaine et israélienne. • Il est professeur émérite des études sur le Moyen-Orient à l'Université de Princeton LEWIS – il volto LEWIS - impegno • Outre ses activités d'enseignement et de recherche historique, Bernard Lewis a été conseiller des services secrets britanniques lors de la Seconde Guerre mondiale, puis consultant du Conseil de sécurité nationale des ÉtatsUnis, et enfin conseiller de Benyamin Netanyahou alors ambassadeur d'Israël à l'ONU (1984-88). LEWIS e Huntington • Bernard Lewis a entre autres inventé le concept de « choc des civilisations » dans son article « The Roots of Muslim Rage ». Ce thème sera ensuite développé par son assistant au Conseil de sécurité nationale, Samuel Huntington dans un article « The Clash of Civilizations ? » (Foreign Affairs, 1993) et un livre homonyme Samuel P. Huntington – il volto P.Prodi sullo “ SCONTRO DI CIVILTA’ ” • Una visione alternativa dello scontro di civiltà è stata fornita (2009) da P.Prodi. Lo scontro sarebbe interno all’Occidente fra una visione monistafondamentalista (meno tipicamente occidentale) e una dualista-aperta alla dialettica / alla grazia / più tipicamente occidentale LEWIS contro il genocidio armeno -1 • Bernard Lewis est également connu pour sa position révisionniste sur la question du génocide arménien perpétré par l'Empire ottoman durant la Première Guerre mondiale. En effet, il remet en cause le caractère génocidaire de ces massacres en réfutant leur préméditation et leur organisation systématique. Selon B. Lewis : « Il n’existe aucune preuve d’une décision de massacre. Au contraire, il existe des preuves importantes de tentatives pour l’empêcher, qui n’étaient pas très réussies. LEWIS contro il genocidio armeno -2 • Ainsi, selon Bernard Lewis, faire le parallèle entre l'Holocauste et les massacres arméniens est « plutôt absurde » et ne sert qu'à « minimiser la valeur de la Shoah » Sa position a été publiée en France dans deux articles du journal Le Monde, notamment dans l'édition du 16 novembre 1993, par des propos dont la portée n’a nullement été atténuée mais bien au contraire renforcée par sa mise au point du 1er janvier 1994. La justice a considéré que cette réponse accréditait l'idée selon laquelle la réalité du génocide ne résulterait que de l'imagination du peuple arménien, LEWIS contro il genocidio armeno -3 • qui serait en quelque sorte le seul à affirmer l'existence d'un plan concerté mis en œuvre sur ordre du gouvernement Jeune-Turc en vue de l'anéantissement de la nation arménienne. • À la suite de quoi, Bernard Lewis a été condamné par le Tribunal de Grande Instance de Paris le 21 juin 1995 pour avoir commis une faute en sa qualité d'historien, manqué à ses devoirs d'objectivité, et pas assumé ses responsabilités. Le Tribunal a relevé que c'est LEWIS contro il genocidio armeno -4 • en « occultant les éléments contraires à sa thèse, que le défendeur a pu affirmer qu’il n’y avait pas de "preuve sérieuse" du génocide arménien ; • Ce jugement a été très critiqué par des historiens comme Madeleine Rebérioux5, Pierre Nora6 et René Rémond7. Ce jugement a été très apprécié par la Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme (LICRA) qui s'était constituée partie civile, de par sa vocation à « combattre par tous moyens la négation des génocides et l’apologie des crimes contre l’humanité ». LEWIS esperto di Islam criticato nell’Islam • The Jews of Islam, (1987) È stato tra i curatori della Cambridge History of Islam, strumento di riferimento fondamentale per gli studiosi. • Le sue prese di posizioni assai critiche verso l'Islam moderno e contemporaneo gli sono valse alcune aspre contestazioni, specialmente in ambiente islamico. LEWIS consigliere politico • Lewis is a widely-read expert on the Middle East, and is regarded as one of the West’s leading scholars of that region His advice has been frequently sought by policymakers, including the former Bush administration. LEWIS consigliere politico – criticato da E.Said • In the Encyclopedia of Historians and Historical Writing Martin Kramer, whose Ph.D. thesis was directed by Lewis, considered that, over a 60-year career, he has emerged as "the most influential postwar historian of Islam and the Middle East."[1] He is also famous for his public spat with the late Edward Said concerning the latter's book Orientalism (1978) in which Lewis was prominently featured. 4. Orientali e orientalisti Edward W SAID: volto ORIENTALISMO – definizione -1 • Utilizzando e rielaborando il pensiero di Antonio Gramsci e Michel Foucault tra gli altri, Said mette in luce il carattere di parzialità, quando non mistificatorio o privo di fondamenti oggettivi, contenuti nella nozione di "Oriente", le sue determinazioni storiche e i suoi presupposti ideologici. ORIENTALISMO – definizione -2 • L'"Oriente", dunque, non sarebbe il nome di una qualche entità geografica o culturale concretamente determinabile, ma uno strumento utilizzato dalle culture di matrice europea innanzi tutto per poter costruire la propria identità di "Occidente" e, in parallelo, per ingabbiare le cosiddette culture orientali in formule stereotipe e generalizzanti, quando non disumanizzanti. ORIENTALI costitutivamente antidemocratici? • L'Islam tenderebbe quindi costitutivamente al fanatismo; il pensiero indiano tenderebbe per natura al misticismo; tutti i popoli asiatici sarebbero per natura impossibilitati a costruire una "vera" democrazia. Tipica del pensiero orientalista è poi l'estensione a tutti gli individui appartenenti alle varie culture asiatiche dei valori propri di quelle culture, rinforzando in tal modo l'assunto di partenza che oppone l'"Occidente individualista" all'"Oriente dispotico". Orientalismo imperialismo e letteratura • Punto nodale dell'analisi di Said è l'individuazione delle connessioni che legano la produzione di teorie orientaliste in Europa e Stati Uniti con il nascere e l'ampliarsi del dominio imperialista, coloniale e neocoloniale. Le teorie orientaliste sarebbero quindi uno strumento attivo e spesso consapevole dell'imperialismo, per cui, ad esempio, la necessità di interventi politici e militari nel Medio Oriente verrebbe giustificata dalla "naturale" incapacità delle popolazioni locali di dotarsi autonomamente di governi liberi o democratici. SAID tradotto • Saids Werk wurde in verschiedene Sprachen übersetzt, darunter neben zahlreichen europäischen Sprachen auch Japanisch, Koreanisch und Hebräisch. Die arabische Übersetzung stammt von Kamal Abu Deeb, einem syrischen Dichter Orientalismo in Ingres • When Ingres, director of the French Académie de peinture, painted a highly colored vision of a turkish bath (illustration, right), he made his eroticized Orient publicly acceptable by his diffuse generalizing of the female forms (who might all have been of the same model.) If his painting had been titled "In a Paris Brothel", it would have been far less acceptable. Ingres - dati • Jean Auguste Dominique Ingres (French pronunciation: [ɛː̃ ɡʁ]) (29 August 1780 – 14 January 1867) was a French Neoclassical painter. Although he considered himself to be a painter of history in the tradition of Nicolas Poussin and JacquesLouis David, by the end of his life it was Ingres's portraits Ingres – il volto Ingres - Napoleone Ingres - una modella, cento odalische 1925 N.HIKMET critica Pierre Loti come Orientalista • Kritik an orientalistischen Positionen hat es schon lange vor Saids Veröffentlichungen gegeben. So hat Nâzım Hikmet 1925 gegen die romantisierenden und exotistischen Positionen des französischen „Türkeiliebhabers“ Pierre Loti gedichtet 5. “due” uguale “uno”: Alessandro e l’ellenismo l’impero incompiuto di Alessandro Alessandro – il volto 1 Alessandro – il volto 2 ALESSANDRO: il pensiero dell’”uno” • Voleva probabilmente ibridare cultura greca e persiana e omogeneizzare i popoli da Gibilterra all’Indo • Probabilm. convinto di essere figlio di un dio e di avere una missione divina • In ultimo, megalomane, paranoico Alessandro e Barsine come Marte e Venere ALESSANDRO: testamento: fare l’uno • Espandersi lungo il mediterraneo del Sud fino alle colonne d’Ercole. Costruire una strada costiera. Il grande “medio Oriente” di Alessandro ALESSANDRO: “una” civilizzazione • • • • • • • • • • Prosecuzioni ideali: Stato romano “civiltà” cristiana (cattolica( Mondo ortodosso Unità islamica Stato germanico ottocentesco Impero inglese Imperialismo statunitense Universalismi culturali “fine della storia” ALESSANDRO distruggitore: • • • • • • Linea di: Ernst BADIAN, Albert B. BOSWORTH, Ian WORTHINGTON, Wolfgang WILL Tesi: distruggitore alla testa di un esercito forte, politico incapace ALESSANDRO: ricerca della tomba • Presso Alessandria • Data per sconosciuta da Giov. Crisostomo (m.407) • Tentata in epoca islamica (X sec.) • Tentata scientificamente a partire dal Settecento. ALESSANDRO: il suo corpo-1 • AUGUSTO (dona corona, fiori, rompe il naso [Svet.]) • CARACALLA (toglie tunica scettro cintura) • CALIGOLA (toglie, forse, corazza) • CESARE (piange in Spagna pensando a A.) • POMPEO “MAGNO” ne cerca e indossa il mantello (260 anni) ALESSANDRO: il suo corpo-2 • MACRINUS (ne portava immagini sul corpo) • Tesi di Andrew CHAGG sul corpo di Alessandro ALESSANDRO: effetti geopolitici -1 • Il vuoto di potere che lascia a Est facilita il sorgere di una entità gigantesca, la dinastia dei Chandragupta Maurya (india del N.) • Quando Seleuco cerca di riavere quei territori, i 500 elefanti che ottiene in cambio della pace sono decisivi nella battaglia di Ipsius, decisiva per la divisione dell’impero. ALESSANDRO: effetti geopolitici -2 • Poi, Seleuco stenderà il suo impero fino all'Indo, ma non riuscirà a sottomettere il Punjab, dopo la guerra contro il re indiano Chandragupta, a cui dovette cedere parte dell'Aracosia e della Gedrosia. Nel 305 a.., con l’estinzione della linea reale macedone, si proclamerà re. Nel 301 a.C., torna in occidente, si allea a Lisimaco e uccide Antigono nella battaglia di Ipso ALESSANDRO: effetti geopolitici -3 • "Ipsus was the high point of the struggle among Alexander the Great’s successors to create an international Hellenistic empire, which Antigonus failed to do."[2] Instead, the world was carved up between the victors, with Ptolemy retaining Egypt, Cassander retaining Macedon and Greece, Seleucus expanding his power to eastern Asia Minor, and Lysimachus receiving Thrace and the remainder of Asia Minor La storia è il “doppio” della Scrittura? • The battle of Ipsus confirmed the prophesies in Daniel chapter 8 verses 8 and 22 and also in Daniel chapter 11 verse 4. Speaking of Alexander's kingdom in Daniel 8: 8, 22 it says, "And the male of the goats, for its part, put on great airs to an extreme; but as soon as it became mighty, the great horn was broken, and there proceeded to come up conspicuously four instead of it, toward the four winds of the heavens Alessandro: in India ALESSANDRO per i Diadochi • Strumento di propaganda universalistica ALESSANDRO per Polibio • Presentato [Storie] come un modello ALESSANDRO per i Tolomei • Dinastia egiziana • Possiedono tomba e città di Alessandria • Tolomeo X aggiunge al nome “Alexandros” • Ne fanno uno strumento di propaganda nel senso di una superiorità egiziana (tema di lungo periodo) ALESSANDRO per Mitridate • Riceve il mantello dai Tolomei; si autopresenta come difensore dell’eredità “greca” dalla conquista romana ALESSANDRO per Gneo Pompeo • Vince Mitridate, indossa il mantello, prende su di sé l’epiteto “il grande”. L’imitazione romana di Alessandro si costruisce reagendo alla (e rispecchiando la) propaganda di Mitridate ALESSANDRO per Traiano • Porta un elmo a lui appartenuto ALESSANDRO per Nerone • Costituisce una falange “Alessandro il Grande” per una ipotizzata campagna nel Caucaso ALESSANDRO per Severus Alexianus • Cambia il secondo nome in Alexandrus ALESSANDRO per il Medio Evo • 80 opere su Alessandro in 35 lingue ALESSANDRO alla luce della Bibbia • Appare uno strumento divino alla luce della profezia di Daniele sulla successione degli imperi del mondo (distrugge il II, fonda il III) • L’accenno di I Maccabei al suo andare ai limiti del mondo è reinterpretato in ambito medievale come peregrinazione al sommo dei cieli e al fondo degli oceani ALESSANDRO per Flavio Giuseppe • Flavius Josephus beschreibt Gunstbezeugungen des Makedonen für die Juden und behauptet, Alexander habe sich, als er nach Jerusalem kam, vor dem Gott, den die Juden verehrten, niedergeworfen. Dabei handelt es sich um eine jüdische Abwandlung einer griechischen Erzählung. ALESSANDRO assedia Tiro -1 • The Siege of Tyre, courtesy of The Department of History, United States Military Academy • he built a kilometer-long causeway stretching out to the island on a natural land bridge no more than two meters deep Alessandro assedia Tiro -2 ALESSANDRO assedia Tiro – visuale dominatrice I crociati assediano Tiro • La digue érigée par Alexandre existe encore en partie de nos jours ; elle servit notamment aux croisés lorsqu’ils assiégèrent Tyr ALESSANDRO in Palestina e Egitto ALESSANDRO a Gerusalemme • Jerusalem, on the other hand, opened its gates in surrender, and according to Josephus, Alexander was shown the book of Daniel's prophecy, presumably chapter 8, where a mighty Greek king would subdue and conquer the Persian Empire. Thereupon, Alexander spared Jerusalem and pushed south into Egypt ALESSANDRO nel mondo arabo • Al-Iskandar è figura già nota nella poesia araba preislamica • Nel Corano (18,83-98) i suoi due corni richiamano il potere su Est e Ovest, segno del compiuto universalismo (tema di lungo periodo) • Per alcuni autori islamici, è fra i profeti • Malvisto dagli zoroastriani di Persia (ne avrebbe bruciato i testi), e pertanto benvisto con il passaggio della Persia al monoteismo islamico. ALESSANDRO nel mondo ebraico • Considerato amico del popolo ebraico per il suo passaggio rispettoso a Gerusalemme, • Per la saga di Gog e Magog, • E per la ricerca dell’Eden • Questo filosemitismo universalistico sembra inaugurare una tendenza di lungo periodo ALESSANDRO: il suo viaggio • Reinterpretato nel Medio evo occidentale (Iter ad Paradisum) come ricerca del luogo del giardino dell’Eden • Per Petrus Comestor, è il responsabile della sparizione delle tribù perdute, che non hanno riconosciuto il vero Dio. • La ricerca delle tribù perdute diventerà un grande tema del filosemitismo cristiano CARLO “MAGNO”, NUOVO ALESSANDRO • Il soprannome Magno (in latino Magnus, "grande") gli fu dato dal suo biografo Eginardo, che intitolò la sua opera Vita et gestae Caroli Magni. Nella messa di Natale del 25 dicembre 800 a Roma, il Papa Leone III incoronò Carlo imperatore, titolo mai più usato in Occidente dalla abdicazione di Romolo Augùstolo nel 476 CARLO: Svetonio è il modello descrittivo • Diese einzige zeitgenössische Biografie Kaiser Karls verfasste Einhard in Anlehnung an die antiken Kaiserbiografien Suetons, ohne sich deren Vorbild jedoch sklavisch eng anzuschließen CARLO, “padre dell’Europa” • celebra la figura di Carlo Magno Rex Pater Europae il padre dell'Europa. Nei secoli successivi si è molto discusso sulla consapevolezza, da parte del re franco, di essere stato il promotore di uno spazio politico ed economico che può essere fatto ricondurre all'attuale concetto di continente europeo unificato. CARLO “francese” o “tedesco” • Immediatamente verso la fine del XIX secolo, e durante tutta la prima metà del XX; il problema veniva posto in termini prettamente nazionalisti: in particolar modo, storici francesi e tedeschi si disputavano la primogenitura del Sacro Romano Impero. Oggi è acclarato che rivisitazioni di natura nazionalistica non hanno fondamento preciso, tanto più che Carlo Magno non poteva essere considerato né francese né tedesco poiché i due popoli non si erano ancora formati. I Franchi germanici minoranza in “Francia” • I franchi ad esempio, specialmente in Neustria ed Aquitania, costituivano un'infima minoranza rispetto ai residenti di origine galloromana e quindi, pur essendo un popolo di origine germanica parlavano la lingua romanza degli abitanti della zona ALESSANDRO nel XII secolo • Malvisto da Ugo di san Vittore • Dal Roman d’Alexandre (20.000 versi) prende il nome il verso alessandrino di 2-13 sillabe • In lingua anglonormanna, Le roman de toute chevalerie è in alessandrini, su Alessandro. ALESSANDRO nel XIV • Nel poema Kyng Alisaunder, in middle English, A. pare un re bizantino inviato da Dio, protetto dal profeta Geremia, nel quadro di una Bibbia ancora precristiana ALESSANDRO nella Roma d’Oriente • Si sviluppa una caratterizzazione bizantinocavallereca con versioni bulgare, russe, georgiane, ucraine, romene, serbe. ALESSANDRO in Borgogna • Molto presente nel regno borgognone nel XV secolo ALESSANDRO Conclusione provvisoria • Si genera un culto imitativo. • Nel quale non ci si sente mai all’altezza del modello, • e che coinvolge poteri e potenze diversissimi in un’unica ansia di infinito GEMISTOS e l’ellenismo • Believing that the Peloponnese were direct descendents of the ancient Hellenes, Pletho rejected Justinian's idea of a universal Empire if favour recreating the Hellenistic civilization, the zenith of Greek influence Giorgio “Pletone” GEMISTO • Georgius Gemistus (later Plethon or Pletho, Greek: Γεώργιος Πλήθων Γεμιστός) (c1355 – 1452/1454) was a Byzantine scholar of Neoplatonic philosophy. He was one of the chief pioneers of the revival of Greek learning in Western Europe. In the dying years of the Byzantine Empire, he advocated a return to the Olympian gods of the ancient world. GEMISTOS - biografia • he began to study Plato, and admired the philosopher so much that late in life he took the similar-meaning name Plethon.[3] In c1407 Gemistos left Adrianopolis and travelled through Cyprus, Palestine and other places,[2] finally settling in Mistra, in the Despotate of Morea. GEMISTOS e il nuovo Peloponneso • In his 1415 and 1418 pamphlets urged Manuel II and his son Theodore to turn the peninsula into a cultural island with a new constitution of strongly centralised monarchy advised by a small body of middle-class educated men. GEMISTOS: monismo di civilizzazione • The new state religion was to be founded on a hierarchical pantheon of Pagan Gods, based largely upon the ideas of Humanism prevalent at the time, incorporating themes such as rationalism and logic. As an ad-hoc measure he also supported the reconciliation of the two churches in order to secure Western Europe support against the Turks GEMISTOS: un muro di protezione • He also proposed more practical, immediate measures, such as building a wall across the Isthmus of Corinth, in order to secure the country from invasion. GEMISTOS: un’idea di pace universale • criticando aspramente i monoteismi cristiano e musulmano e auspicando la ripresa dell'antica religione ellenica in funzione universalista, sostenendo che essa sola sarebbe stata in grado di fondare la pace universale e di superare le controversie GEMISTOS: la cultura ci salverà • Pléthon considère que la philosophie de Platon héritière, avec celle de Pythagore, de la sagesse des mages disciples de Zoroastre, peut sauver l'Hellade GEMISTOS A Mistra • In Mistra he taught and wrote philosophy, astronomy, history and geography, and compiled digests of many classical writers. His pupils included Basilios Bessarion and George Scholarius (later to become Patriarch of Constantinople and Plethon's enemy). Digressione: Mistra Mistrà - localizzazione Mystras Mistra – dati -1 • In 1249, Mystras became the seat of the Latin Principality of Achaea, established in 1205 after the conquest of Constantinople during the Fourth Crusade, and Prince William II Villehardouin, a grandnephew of the Fourth Crusade historian Geoffrey of Villehardouin, built a palace there. • In 1261, the Latins ceded Mystras Mistra – dati -2 • It remained the capital of the despotate, ruled by relatives of the Byzantine emperor, although the Venetians still controlled the coast and the islands. Mystras and the rest of Morea became relatively prosperous after 1261, Mistra prima della cura (1686) Mistra romantica (ca. 1850) Mistra e la rivolta filorussa (1768-74) • La Révolution d'Orloff ou Expédition des frères Orloff (en grec Ορλωφικά, événements d'Orloff) est un épisode de la guerre russo-turque qui opposa la Russie de Catherine II et l'Empire ottoman entre 1768 et 1774. Cet épisode se déroula en Grèce, principalement dans le sud du Péloponnèse à partir du Magne et en mer Égée, dans les Cyclades. Elle est considérée comme un des prémices de la guerre d'indépendance grecque Mistra e la rivolta filoellenica -1 • Le 25 mars 1821, l’archevêque de Patras, Germanos, proclama la guerre de libération nationale. Cette date est celle qui sera retenue et par l’histoire et par la mémoire. Elle reste symbolique, car elle correspond à l'Annonciation (Evangelismos). Il est plus probable que le soulèvement commença entre le 15 et le 20 mars, sur toute la côte Nord du Péloponnèse (Patras, Vostitsa, Kalavryta) et dans le Magne. Giuramento/croce/ nazione/bandiera: la Morea e la rivoluzione nazionale neoellenica -2 Rivoluzione neoellenica -3: dati sul dipinto • Le Serment à Aghia Lavra, peinture de Theodoros P. Vryzakis, 1865 (o 1851?) illustrates Bishop Germanos of old Patras blessing the Greek banner at Agia Lavra on the outset of the national revolt against the Turks on 25 March 1821. Chi organizza la rivoluzione? La Filikì Eterìa -1 • In the context of ardent desire for independence from Turkish occupation and with the explicit influence of similar secret societies elsewhere in Europe, three Greeks met one another in 1814 in Odessa and decided the constitution of a secret organization in a freemasonic fashion; its purpose was to unite of all the Greeks in an armed organisation, in order to eventually throw off the Ottoman rule. These men were Nikolaos Skoufas from Arta province, Emmanuil Xanthos from Patmos and Athanasios Tsakalov from Epirus.[1] Soon after they initiated a fourth member, Sul modello massonico… La Filikì Eterìa -2 • Skoufas had already particular contacts with Konstantinos Rados who was initiated into Carbonarism. Xanthos was initiated in a Freemasonic Lodge of Lefkada ("Society of Free Builders of St. Mavra"), while Tsakalov was a founding member of the Hellenoglosso Xenodocheio (Greek: Ελληνόγλωσσο Ξενοδοχείο, meaning Greek-speaking Hotel) an older but unsuccessful society for the liberation of Greece.[3] …ma con la croce -1 Passport of the Etaireia, bearing its insignia and written in its coded alphabet …ma con la croce -2 Fine digressione – ritorno a GEMISTOS eretico • Byzantine emperor Manuel II Palaiologos that Plethon's support for Plato amounted to heresy. Manuel had Plethon confined in Mistra, though he remained somewhat of a celebrity. He also wrote a Summary of the Doctrines of Zoroaster and Plato, which detailed his own eclectic polytheistic beliefs. GEMISTOS e la rinascita fiorentina 1 • He re-introduced Plato's thoughts to Western Europe during the 1438 - 1439 Council of Florence, a failed attempt to reconcile the East-West schism. Here Pletho met and influenced Cosimo de' Medici to found a new Platonic Academy, which, under Marsilio Ficino, would proceed to translate into Latin all Plato's works, the Enneads of Plotinus, and various other Neoplatonist works. GEMISTOS e la rinascita fiorentina 2 • . Cosimo de' Medici attended these lectures and was inspired to found the Accademia Platonica in Florence • Plethon is considered one of the most important influences on the Italian Renaissance. GEMISTOS e le Accademie italiane • Dalla diffusione delle idee di Pletone nasceranno le accademie neoplatoniche italiane (Firenze e Roma soprattutto, ma anche, pare, a Rimini, Ferrara e Napoli GEMISTOS torna in Morea • On his return to the Peloponnese, Gemistos founded a school. He taught polytheism as opposed to monotheism, and some of his students prayed to statues of the pagan deities Sigismondo MALATESTA e Gemistos • Pletho died in Mistra in 1452, or in 1454, according to J. Monfasani. In 1466, some of his Italian disciples, headed by Sigismondo Pandolfo Malatesta, stole his remains from Mistra and interred them in the Tempio Malatestiano in Rimini, "so that the great Teacher may be among free men". Tempo malatestiano: fronte riutilizzata da Alberti Sigismondo Malatesta – il volto per Piero Tomba a Rimini -1 • Sigismondo volle infatti tale edificio unicamente come sepolcro suo, per la sua stirpe e per i dignitari a lui vicino, eliminando qualunque simbolo cristiano, cosa inaudita per quei tempi e praticamente unica in Italia. Nella struttura originaria non è incredibilmente prevista una croce o un santo. Da qui la denominazione Tempio Gemistos: la tomba a Rimini Tomba a Rimini - 2 • Se si osserva l'edificio dall'esterno infatti si può intuire la corretta forma. Sempre all'esterno, sul lato destro, trovano posto sette tombe di personaggi illustri dell'epoca, tra cui il filosofo neoplatonico Georgius Gemistos (c. 1355 – 1452), i cui resti furono portati da Sigismondo dalla sua precedente campagna militare nei Balcani. Tempio malatestiano: le tombe Il movimento NEOELLENISTA • Il neoellenismo è un moderno movimento culturale, postmoderno e postcristiano, attivo in Grecia e in altre zone del mondo, particolarmente gli Stati Uniti. Il fenomeno neoellenico presenta risvolti tra i più svariati, in particolare antropologici, sociologici e religiosi. • Il neoellenismo intende rappresentare una restaurazione della Weltanschauung, del modo di pensare (anche, dunque, della filosofia), del modo di concepire la società e il rapporto tra essere umano e natura, così come codificato dalla civiltà ellenica e dalla successiva, universalistica, civiltà ellenistica. Il neoellenismo è un prodotto del Neopaganesimo, quell'insieme di movimenti religiosi che ricostituiscono la spiritualità del mondo pagano precristiano. Il movimento NEOELLENISTA-2 • La religione neopagana in seno alla quale è andato a formarsi il neoellenismo è il Dodecateismo, la via che intende rivificare la religione greca. Un'ottica neoellenica è possibile rintracciarla tuttavia anche presso i gruppi olimpiani, di formazione più recente, i quali si rifanno alla religione ellenistica. • Il movimento spirituale dodecateico aderisce ed entra in simbiosi con il neoellenismo solo in quelle sue frange che si rifanno ad un ricostruzionismo metodologico. La maggioranza delle organizzazioni greche, quali l'YSEE e l'Ellinais, Il movimento NEOELLENISTA-3 • I gruppi dodecateici neoellenici sono caratterizzati da una solida base comune, cioè la democrazia, la quale rappresenta — nella Weltanschauung tradizionale greca — la partecipazione attiva di tutti i cittadini di uno Stato alle decisioni politiche dello stesso. • Parallelamente all'affermazione democratica, molti gruppi dodecateici legati al neoellenismo greco propugnano anche ideali legati all'ambientalismo (rientrando dunque nel movimento attivistico ecopagano) e il nazionalismo quale idea di valorizzazione della propria e di tutte le culture. Ritorno ad ALESSANDRO: comunque, il più noto • Per Johannes Aventinus (XVI) è il personaggio più pubblicamente noto, sia ai colti sia agli incolti L’Ellenismo con Droysen • Il vocabolo Ellenismo fu utilizzato per la prima volta nel XIX secolo dallo storico tedesco Johann Gustav Droysen. Viene riportato spesso che il termine derivava da una errata interpretazione del termine hellenistai presente negli Atti degli Apostoli (6:1). Droysen avrebbe ritenuto che tale vocabolo indicasse i greci orientalizzati. Luciano Canfora ha però dimostrato che il Droysen, nel coniare il termine, non si basò su questa interpretazione, poiché non vi sono nelle sue opere riferimenti al brano in questione. La sua Storia dell'Ellenismo comunque permise di superare i pregiudizi neoclassicisti DROYSEN – il volto Johann Gustav DROYSEN • (July 6, 1808 – June 19, 1884) was a German historian. His history of Alexander the Great was the first work representing a new school of German historical thought which idealized power held by so-called "great" men. ALESSANDRO per Herder • Il motore del mutamento storico per Droysen risente della antropologia di Humboldt. Dalla tensione scaturisce l’ellenismo, fusione tra principio spirituale greco e principio naturale orientale che corrisponde sul piano concreto alla mescolanza tra popoli HERDER - volto ALESSANDRO per Hegel • Particolarmente amato come grande individualità umana in grado di muovere la storia. Non ama l’idea della mescolanza di popoli. HEGEL - volto ALESSANDRO per W.W.TARN (1948) • [Biografia di Alessandro] • Un idealista animato da una missione civilizzatrice dopo Alessandro: cristiani e arabi 6. Cristiani e Arabi: “due” che non fanno “uno” La “vera” Siria -1 • Vasta area sottoposta anteriormente agli arabi al dominio romano e persiano, divisi da un confine presidiato da parte romana • Oggi: Turchia merid., Siria, Iraq, Iran • Unificata linguisticamente dal siriaco (aramaico) con letteratura prevalentem. cristiana La “vera” Siria -2 • Ellenizzata da Alessandro Magno • Evangelizzata molto presto (fine I sec.) • Vivace (e conflittuale) pluralità religiosa: cristiani, ebrei, manichei, marcioniti • Tradizione intellettuale di traduzione delle opere filosofiche greche in siriaco, indagata da E.Renan [1852] (De philosophia peripatetica apud Syros) San Simeone presso Aleppo Nisibi • Importante centro del giudaismo, che resiste all’ellenizzazione e non ha timore di rielaborarla e confrontarsi con essa. Nisibi – dov’è Nisbis Nisibi – san Giacomo Edessa – dov’è Edessa • Snodo Armenia/Mediterraneo/Persia • Passa nel 242 sotto controllo romano • Centro di evangelizzazione e di diffusione della lingua siriacaedessena Anticipazione: la grecità nell’Islâm -1 • E’ criticata l’attività puramente filosofica • Le affermazioni della filosofia sono ritenute se in accordo con la rivelazione come materiali da reimpiegare • La filosofia è quindi vista come bene di valore universale • La cultura greca offre autorevolezza alla cultura araba • I cristiani sono ben inseriti come insegnanti La grecità nell’Islâm -2 • Viene assimilata e dal IX sec. ha un grande centro in Baghdad • Da Baghdad a al-Andalus (Spagna) unità di scuole, programmi, traduzioni, testi • Imponentissimo movimento di traduzione greco-arabo Luci e ombre in Meyerhof [1930] • Max Meyerhof (Von Alexandrien nach Baghdad) ricostruisce in modo troppo lineare la sostituzione della cultura islamica a quella greca come portatrice dell’eredità classica, passando per Antiochia e Harran • Esiste già una presenza culturale filosofica cristianosiriaca anteriormente all’Islâm Quanta cultura filosofica c’era nel mondo siriaco? Filosofia greca per litigare meglio -1 • L’area siriaca critica inizialmente l’applicazione della logica a aree che non la riguardano fatta dai filosofi greci (Efrem) • Poi passa a una fase di assimilazione (V-VI( sull’onda delle controversie cristologiche che la spingono a impiegare come munizioni l’arsenale linguistico greco Filosofia greca per litigare meglio -2 • Si lotta per definire il divenire umano del Verbo, pegno di divinizazione per ogni uomo, che però lasci all’umanità la sua consistenza e la sua libertà • C’è un conflitto politico Ocnstantinopoli-Alessandria • C’è (già( una paura culturale, dei persiani, che “cristianesimo” significhi “religione dell’impero romano” Filosofia greca per litigare meglio -3 • Si producono due posizioni estreme e condanne in nome dell’esattezza, che tolgono visibilità ai moderati, alterano la riconoscibilità delle posizioni, rompono la pace, generano inimicizie, esili, percosse, uccisioni Filosofia greca per litigare meglio -4 • i cristiani siriaci saranno chiamati “nestoriani”, dunque, nel linguaggio cristiano, eretici • La chiesa siriaca perde visibilità e memoria da parte delle altre chiese; e la funzione di snodo verso comunità cristiane più orientali (Cina) • Le messe a punto linguistiche ricompariranno nelle controversie linguistiche islamo-cristiane Filosofia greca per litigare meglio -5 • L’arabo già strutturato e chiarificato come lingua della rivelazione islamica fatica a esprimere nel senso cristianofilosofico “prender corpo”, “prender carne”, “unificazione”, “trinitario” • Prende corpo invece l’accusa di “alterazione delle Scritture”, per cristiani, musulmani, ebrei Aristotele con Platone -1 • già nel III sec, ben prima dell’Islâm, a Atene e Alessandria, Aristotele viene considerato concorde con un Platone reinterpretato da Plotino • Oggi si tende a chiamare nuovamente questa linea non più neoplatonismo ma platonismo • in questa linea, Aristotele viene preferito a Platone perché più chiaro e dimostrativo • I testi platonici son quindi “liberi” per un uso più popolarizzantemistigheggiante-gnostico-ellenistico: coi Sabei e molto dopo, Gemisto Plethon e l’umanesimo Aristotele con Platone -2 • Il motore immobile aristotelico viene identificato con l’UnoBene platonico • Da questa concezione nata nel III secolo l’Occidente e l’Islâm ereditano l’infinità/indicibilità di Dio e molto altro: Aristotele con Platone -3 • Come l’anima possa conoscere forme non corporee alle quali anche i corpi partecipano; • Come è possibile l’unione di due nature diverse come corpo e anima • Come possono le forme corporee essere molteplici e contemporaneamente avere un principio • I “neoplatonici” non si sentivano innovatori; desideravano però distinguersi dagli Accademici – la scuola fondata da Platone. Aristotele con Platone -4 • Porfirio, forzando Plotino, vuole contrapporre alle scritture cristiane quelle – più venerabili e antiche – pagane. • Si crea lo spazio per un riutilizzo successivo in chiave anticristiana dell’antichità (cfr. Gemisto Pletone) Aristotele con Platone, a Roma (1509-11) Prima cesura: il mondo arabo La fioritura araba • Il califfato islamico (VII-VIII sec.) riunisce per la prima volta dai tempi di Alessandro le due metà del Medio Oriente. Nella casa dell’Islâm -1 • Una fioritura culturale ebraica è in aramaico con Babilonia come centro; l’altra in greco con Alessandria come centro • Dall’Atlantico alla Cina gli ebrei appartengono ora a un solo Stato Nella casa dell’Islâm -3 • Lo stato islamico riconosce attraverso un patto (dhimma) le religioni riconosciute, particolarmente le rivelazioni di Dio che precedono il Corano: Ebrei e Cristiani, detti dhimmi. • Si possono organizzare in comunità, devono mantenere un contegno umile e contribuire alle tasse del paese. Nella casa dell’Islâm -2 • Gli ebrei dell’Islâm sono per secoli la parte più importante e attiva del popolo di Israele • Con l’età moderna la situazione si rovescia gradualm. a favore degli ebrei occidentali • Per B.Lewis, la simbiosi giudeo-islamica, grande periodo della creatività ebraica, lungo ricco e vitale, è oggi giunto alla fine Ebraismo nell’Islâm -1 Nelle comunità ebraiche, • Aramaico e greco vengono dimenticati • Il latino non attecchisce • L’arabo diventa lingua di cultura e comunicazione interne alla comunità • L’alfabeto arabo viene usato per scrivere in ebraico Ebraismo nell’Islâm -2 • La teologia ebraica nasce nell’Islâm • L’esegesi ebraica matura a contatto con la filologia islamica nata per approfondire il testo del Corano Digressione: il sistema della dhimma Una barzelletta rasserenante • Il derviscio al cristiano che mangia kebab una mattina di Ramadan: “Devi ringraziare Allah di non appartenere alla vera fede!” Dhimma, o: come mai questa barzelletta non diventò una persecuzione Ebrei visti da teologie diverse -1 • L’Islâm non ha nei confronti dell’ebraismo una ostilità teologica di fondo. La permanenza dell’Ebraismo (e del Cristianesimo( è accettata nel Corano anche se come stadio superato della rivelazione divina. • Il Cristianesimo, dal II sec. circa fino al Concilio Vaticano II, è portatore di un antisemitismo teologico sostituzionista (la Chiesa come “nuovo Israele”( Ebrei visti da teologie diverse -2 • Per i musulmani, la conversione di ebrei all’ Islâm non ha significato teologico • La polemica antiebraica dell’Islâm sorge molto tardi (XIX sec.), per apporti cristiani • Per l’ebraismo, l’avanzata dell’ Islâm vittorioso su Roma suscita attese messianiche ed è inizialmente vissuta positivamente (movimenti messianici sincretisti) Ebrei visti da teologie diverse -3 • L’ Islâm tende a vedere in una dominanza ebraica un pericolo: • La corrente islamica dell’ismailismo è stata considerata eresia islamica giudaizzante • La rivoluzione derviscia (XV) che giunge quasi a distruggere lo stato ottomano è vista come un sincretismo-comunismo con apporti giudaizzanti Perché rispettano i non musulmani? • Perché la religione è una classe di comportamenti, non un comportamento unico (Q 109,6; 2,256)[io ho la mia religione e tu la tua; non c’è obbligo nella religione] • Perché la Scrittura di ebrei e cristiani è frutto di una rivelazione autentica • Fondandosi sulla legge sacra, non può essere soggetta al dispotismo arbitrario Il sistema dei dhimmi • Under Ottoman rule, Christians and Jews were considered dhimmis and were allowed to practice their religious precepts. In return, they had to pay a tax and recognize a lower legal and social status than that of Muslims. Ci lasciano risistemare le chiese… • I dhimmi possono: • Esercitare liberamente i culti • Condurre liberamente gli affari interni delle comunità • Controllare, con propri tribunali, divorzio, matrimonio, eredità, istruzione • Non sono tenuti a osservare regole di culto musulmane (consumare o vendere alcoolici) …in tutta umiltà • Il dhimmi ha limitazioni (più teoriche che di fatto osservate) nel: • Costruire chiese più alte delle moschee • Vestire • Cavalcare • Portare armi • Suonare campane • Ostentare il culto • Non può costruire edifici nuovi, può restaurare quelli vecchi Un gioco chiaro per tutti • Le regole della dhimma erano perfettamente comprese e non variarono nel tempo. Tranne poche eccezioni, ciascuno sapeva quale comportamento sarebbe stato tollerato e quale no • Con l’uguaglianza costituzionale, lo stato ottomano sperimentò la fase più sanguinosa della sua storia Gli islamici sono dispotici? • La tendenza a concepire la politica islamica come dispotica è erronea • Nello stato islamico, il potere sovrano è limitato sia in teoria sia in pratica • La modernizzazione del M.O. ha prodotto un rafforzamento, anziché una diminuzione, del potere statale Niente dhimma in Occidente • L’elemento del patto differenzia i dhimmi dall’essere oggetto di “tolleranza” religiosa nel senso occidentale (dispotismo illuminato). • Nelle terre cristiane manca l’elemento del patto. Una iniziale tolleranza evolve in forzatura all’esilio o all’apostasia. La tolleranza fa bene? • Fra VIII e XI sec. l’Islâm arretra. I giuristi si pongono il problema di praticare la fede in terra cristiana. Si va da un accomodamento nel caso di governi cristiani tolleranti sino a un invito a partire, perché nella tolleranza cristiana si vede un pericolo di assimilazione. La dhimma rimane • Nonostante le Crociate (XI-XV) e la reconquista (XIII-XV) il sistema della dhimma rimane nell’Islâm, fino all’Ottocento. Disparità, quindi non assimilazione • Le fonti (specie occidentali) parlano di angherie alle quali erano sottoposte le comunità di dhimmi (sputi, insulti, percosse). • Questo però non impedisce una lunga fioritura di comunità ebraiche (persone e testi), e non porta mai a un’assimilazione occidentale. Diritti e parità, quindi assimilazione • In Occidente a partire dal Settecento, e in particolare dopo Napoleone, l’entrata delle comunità ebraiche nella società come cittadini di pari dignità porta a: • Riduzione del ruolo del rabbinato • Aumento delle sconfessioni (ebrei non ebrei) • Importanza dell’opzione sionista (uscendo quindi dallo Stato che ha concesso la parificazione) Fine della digressione sulla dhimma Seconda cesura: gli ottomani La fioritura ottomana (XIII – XIX) • Tra X e XIII secolo il M.O. è invaso da popolazioni turche. Crolla il califfato. • L’ Islâm rimane, ma diventa più strutturato, gerarchico, ordinato, ortodosso • Si diffondono il persiano e le lingue turche • L’apogeo è tra il XVI-XVII sec. Ottomani, ben organizzati • Gli storici dell’impero ottomano, e delle sue minoranze, hanno ottime fonti negli archivi centrali (Istanbul e Ankara, in buona parte ancora da studiare) che registrano censimenti e documentano le minoranze con continuità per secoli Un popolo, tante comunità -1 Di Israele si trovano, in M.O., ebrei: • romanioti (nell’imp. Romano d’Or.(, preesistenti la migrazione turca. • Askenaziti, emigrati dall’Europa centrale per sfuggire alle persecuzioni europee (XIII-XIV) • Sefarditi, emigrati dalla pen.iberica per sfuggire alla persecuzione (XV) Un popolo, tante comunità -2 • Arabizzati, di cultura giudeoislamica, dal Marocco allo Yemen alla Siria • Persiano-islamici: in India (pochi); Asia centrale oggi exsovietica; Afghanistan; Persia/Iran (fino al XVI sec. formano una sola comunità, poi perdono i contatti fra loro Un popolo, tante comunità -3 • Paradossalmente, gli ebrei di lingua turca sono piccola minoranza • Col passar del tempo, e le migrazioni europee, ebrei turchi e romanioti tendono a scomparire • L’ebraismo è certamente plurale; vivaci comunità, pregiudizi reciproci anche molto forti Fine di: “due” nel mondo arabo 7. “due” che fanno “uno”: il richiamo dell’Europa La pluralità si rompe: Shabbetai Zevi (1626-78) • Sh.Zevi, proclamatosi messia poi convertitosi all’ Islâm, crea in Europa e nell’Imp. Ott. prima uno straordinario movimento messianico • poi un grande fallimento e umiliazione • Nondimeno lascia gruppi di seguaci, i dönmeh (convertiti), che potranno avere un ruolo nella modernizzazione turca ottocentesca • I seguaci europei avranno un ruolo in forme di illuminismo radicale secolarizzato [cfr. Gershom Scholem] La pluralità si rompe: il richiamo dell’Europa • Contemporaneamente alla vicenda di Sh.Zevi, in misura crescente gli ottomani mandano i figli a studiare in Europa. • Anche gli ebrei d’Europa partecipano di questo aumento di importanza agli occhi dell’Impero Ottomano • Questo aumento di visibilità e attività peggiora le relazioni tra i dhimmi • Iniziano, rarissime, le accuse agli ebrei di omicidio rituale “Più uguali degli altri”: il richiamo dell’Europa • Con l’emancipazione ebraica gli ebrei dei paesi europei, per la prima volta sostenuti in quanto cittadini dai loro governi, iniziano una politica – come singoli – di “intervento umanitario” per contrastare i soprusi consentiti dalla legislazione della dhimma • Alcuni assumono smisurata visibilità e generano grandi aspettative • I governi europei iniziano ad agire sulla base di questa variabile nuova. Secolarizzato, dunque accettabile? • Le idee della Rivoluzione francese, scristianizzate e pertanto rese accettabili, furono il primo impatto intellettuale e ideologico violento europeo sul mondo islamico La terra non era nulla, diviene tutto • Mai i sovrani islamici si sarebbero designati come re di una certa porzione di terra, se non in senso riduttivo e dispregiativo • Per contro, i re europei si designavano a partire dalla terra e i loro storici scrivevano la storia di quella terra • I re islamici erano principi dei credenti, con storici dinastici o imperiali • Solo con la modernizzazione la prospettiva cambia “Arab political revival” • La chiave del successo occidentale vien vista nel patriottismo • Emulabile con un patriottismo arabo • Alla luce del quale il modernismo occidentale vien visto come prodotto della cultura islamica • Revival stimolato da educatori e missionari Arabizzazione retroattiva • Se l’arabo è la più importante della famiglia linguistica semitica, Tutte le lingue semitiche sono varianti dell’arabo Tutti i loro parlanti sono arabi Tutte le guerre di espansione arabe (Iraq, Siria, Palestina) sono guerre (“risorgimentali”( di liberazione degli arabi E in Italia? Finché resta il bilinguismo… • Arabi, Siriani, Irakeni e gli altri popoli non trasformarono i rispettivi dialetti in lingue nazionali. • L’arabo letterario rimase come mezzo di comunicazione • Non così il latino nella parte europea, rimpiazzato lentamente dai dialetti divenuti lingue nazionali Molto studiosi di cose religiose • I gruppi religiosi copti in Egitto, e quelli Zoroastriani in Persia, avevano conservano testi letterari e religiosi antichi • Intorno al 1680 il gesuita Athanasius Kircher iniziò lo studio scientifico della cultura copta • Il filologo francese Anquetil Duperron studiò il mondo zoroastriano Europei e orientalistica • Gli studiosi europei, poi quelli statunitensi, furono all’avanguardia in egittologia, assirologia, iranologia e tutte le discipline dell’orientalistica “Semiti” e “nobili”: le entità dei linguisti • “Semita” – da Sem, Bibbia – è usato nel 1781 dal filologo ted. August Ludwig Schlözer per una famiglia di lingue ritenute affini • “Ariano” (=nobile(, usato da abitanti della Persia e India, viene analogamente usato per antico-persiano, sanscrito etc. 8. Il rilancio napoleonico La cesura napoleonica • Tutta l’esperienza moderna dell’Oriente, francese o britannica, è contenuta nell’universo di discorso inaugurato da Napoleone in Egitto attraverso libri e istituti di ricerca Il proclama di Alessandria (1798) • “nous sommes les vrais musulmans” • Sfrutta l’inimicizia egizianoturca • Arriva su una nave chiamata Orient • Traduce tutti i proclami in arabo coranico • Convoca gli ulema dell’università del Cairo … “come un Maometto d’Occidente” • Les vieux scheiks veneraient l’émire jeune et prudent, le peuple rédoutait ses armes inouïes sublime il apparut aux tribus éblouies comme un Mahomet d’Occident Victor Hugo, Les Orientales Assedio di Acri • The Siege of Acre of 1799 was an unsuccessful French siege of the Ottoman-defended, walled city of Acre (now Akko in modern Israel) and was the turning point of Napoleon's invasion of Egypt and Syria Assedio di Acri -2 • Bonaparte wanted to capture the key port of Acre following his invasion of Egypt. He hoped to incite a Syrian rebellion against the Ottomans and threaten British rule in India. Acri – dominando dall’alto Se poi gli fosse andata dritta… -1 • In 1805, Napoleon asserted that had if he been able to take Acre [in 1799], • “I would have put on a turban, I would have made my soldiers wear big Turkish trousers, and I would have exposed them to battle only in case of extreme necessity. Se poi gli fosse andata dritta… -2 • I would have made them into a Sacred Battalion--my Immortals. I would have finished the war against the Turks with Arabic, Greek, and Armenian troops. Instead of a battle in Moravia, I would have won a Battle of Issus, I would have made myself emperor of the East, and I would have returned to Paris by way of Constantinople Issus (333 aC) (Persiani) Ipsus (301 aC) (divisione) Fa poi bene studiare latino e greco? • The allusions from Classical Antiquity included in the speech are to the Sacred Band of Thebes and the Persian Immortals - elite units of, respetively, the city state of Thebes and the Achaemenid Kings of Persia; and to the Battle of Issus where Alexander the Great decisively defeated the latter. (In fact, though Acre was not conquered, Napoleon's Imperial Guard did come to be informally called "The Immortals faceva tante promesse… -1 • However, Napoleon never showed any particular interest in winning over the Jews of Palestine during his campaign there,[3] though his account of the military campaign records that a rumour among Syrian Jews had it that after Napoleon took Acre, he would go to Jerusalem and faceva tante promesse… -2 • restore Solomon's temple and decrees were passed in favour of Jews (and Coptic Christians and women) in Frenchcontrolled Egypt. Whatever Napoleon's actual intentions, these stories and rumors are considered to be among the earliest harbingers of what would become the Zionist Movement faceva tante promesse… -3 • During the siege of Acre in 1799, Bonaparte prepared a proclamation declaring a Jewish state in Palestine The siege was lost to the Ottoman Empire and the plan was never carried out. Some historians, including Nathan Schur in Napoleon and the Holy Land, believe that the proclamation was intended purely for propaganda purposes, and that Napoleon was not serious about the creation of a Jewish state. 1799: se l’ha detto Napoleone… • Still, this proclamation in 1799 is counted by some as having historic importance in the history of Zionism, because it was made by the major political power of its time, many years before Theodor Herzl's Der Judenstaat or the Balfour Declaration. Furthermore, the proclamation was used by the founders of today's State of Israel in 1948 to argue the case for the resurrection of their state. Quando il rabbino chiamava il figlio Napoleone • When Jews were selecting surnames, some of them are said to have expressed their gratitude by taking the name of "Schöntheil," a translation of "Bonaparte," and legends grew up about Napoleon's activity in the Jewish ghettos. Primo Levi said that the Italian Jews often chose Napoleone as their given name to recognize their liberator. BONAPARTE ANTICRISTIANO PER GLI ORTODOSSI • The first to object against the creation of the Great Sanhedrin was the Russian Czar Alexander I. He violently denounced the liberties given to the Jews and went further still, demanding that the Orthodox Church protest against Napoleon's tolerant religious policy. He referred to the Emperor in a proclamation as "the Anti Christ" and the "Enemy of God". 9. L’irrestistito Ottocento europeo Giornali “rivoluzionari” • I primi giornali nel M.O. furono pubblicati dall’amministrazione di Bonaparte in Egitto e dall’ambasciata francese a Istanbul, come strumenti della Rivoluzione francese • Nell’Ottocento vengono superati da giornali statali per descrivere la vera natura degli eventi e impedire critiche non informate Missioni e altro: Joseph Wolff • 1795-1862, ebreo tedesco • Al liceo protestante. Convertito al cattolicesimo. • Orientalista a Roma. In contrasto sull’infallibilità papale. Si fa anglicano. • Insegna a Cambridge. 1828 trova resti delle tribù perdute di Israele in Tartaria, Buhkara, Yemen. • E’ in Etiopia con Samuel Gobart, 2° vescovo protest. di Gersusalemme, che supervisione • 1839-42 la traduzione della Bibbia cristiana in arabo Joseph WOLFF - che predica Sir Henry Drummond Wolff • 1830-1908; figlio di Joseph Wolff (il congnome D. è adottato da Henry Drummond, politico eccentrico interessato alle profezie) • Noto diplomatico angloebraico • 1889 Fonda la prima banca persiana: Imperial Bank of Persia Sir Henry Drummond Wolff – sul Punch Terza cesura: fioritura europea • L’Ottocento si apre con l’arretramento dell’Islâm • Potenze marittime europee si insediano in Africa dal Marocco all’Oceano indiano • In Egitto e Algeria i francesi • A Aden gli inglesi (1839) • Austriaci e ungheresi avanzano nel Balcani verso Costantinopoli • I russi si spingono verso il Mar Nero, il Caspio, l’Asia centrale. 1830: L’ EGITTO SI ESPANDE IN SIRIA • In 1831-32, Syria was conquered by the Egyptians under Muhammad Ali of Egypt. Under Mohammed Ali, Christians' rights increased. This aroused a grudge among Muslims toward the nonMuslim population, and Muhammad Ali was said to have ruled at the sufferance of the European powers, led by France. Il richiamo dell’Europa: l’omicidio rituale • L’accusa di omicidio rituale trova un punto di cristallizzazione nella vicenda di (san) Simonino di Trento, martirizzato da ebrei a scopo rituale. Cristiani di Siria: un console intraprendente • Nel 1840 il console francese a Damasco nel quadro di un patrocinio francese dei cristiani di Siria monta una falsa accusa di omicidio rituale • Conseguentemente la politica britannica, che per ragioni religiose non poteva altrettanto bene patrocinare una minoranza cristiana, inizia a patrocinare gli ebrei ottomani 1840: L’affare di Damasco • The Christians in Damascus Fearing a wave of Muslim violence following the return of the Ottoman regime to Syrian rule, enlisted priests from Catholic orders, including the Franciscans and the Capuchins. The priests brought with them the blood libel myth. 1840 DAMASCO: responsabilità francesi • En 1840, un moine capucin italien, le père Tommaso, disparait sans laisser de traces. Le consul de France Ulysse Ratti Menton à Damas accuse des Juifs de l'avoir assassiné pour utiliser son sang à des fins rituelles, en l'occurrence la confection de pains de la Pâque. Sept notables juifs de Damas sont arrêtés et torturés 1840 DAMASCO: attività filoinglese di Rothschild • James de Rothschild, consul honoraire d'Autriche à Paris, s'empare de l'affaire, bientôt suivi par Moïse Montefiore, sheriff de Londres et Adolphe Crémieux. Les puissances occidentales se mobilisent alors pour les Juifs de Damas et font pression sur le Sultan ottoman et le Pacha d'Égypte. Une délégation composée de Moïse Montefiore, Adolphe Crémieux et Salomon Munk, se rend en Égypte pour obtenir de Mohamed Ali d'intercéder en faveur des Juifs de Damas. Ceux-ci seront finalement libérés en août 1840. Meccanismo delle accuse: • Nascono quasi sempre nella popolazione cristiana • Spesso diffuse da cristiani (specie stampa greca) • Appoggiate, a volte istigate da diplomatici, specie greci e francesi • Ebrei generalmente difesi dalle autorità ottomane • E dalla Gran Bretagna, talvolta dalla Prussia e Austria Dopo Damasco, tante accuse simili • Accuse di omicidio rituale nelle terre ottomane: • 1810, 1850, 1875 Aleppo; • 1826 Antiochia • 1834 Tripoli • 1840, 1848, 1890 Damasco • 1844, 1890, 1901 Il Cairo • 1847 Gerusalemme • 1862, 1874 Beirut • 1870, 1882, 1901 Alessandria • 1870, 1874 Istanbul • 1871, 1873, 1877, 1892 Damanhur • 1872, 1874 Smirne • 1872 Edirne GB: l’attività di MONTEFIORE -1 • Sir Moses Haim Montefiore, 1st Baronet, Kt (24 October 1784 - 28 July 1885) was one of the most famous British Jews of the 19th century. Montefiore was a financier, banker, philanthropist and Sheriff of London. • Montefiore was born in Livorno, Italy in 1784. He began his career as an apprentice to a firm of grocers and tea merchants. He later left for London, and became one of the twelve "Jew brokers" in the City of London. There he went into business with his brother Abraham, and their firm gained a high reputation. GB: l’attività di MONTEFIORE -2 • In 1812, Moses Montefiore married Judith Cohen(17841862), daughter of Levi Barent Cohen. Her sister, Henriette (or Hannah) (1791-1866), married Nathan Mayer Rothschild (1777-1836), for whom Montefiore's firm acted as stockbrokers. MONTEFIORE filantropo • Montefiore retired from his business in 1824, and used his time and fortune for communal and civic responsibilities. Physically imposing at 6 ft 3 in (1.9 m), He was elected Sheriff of London in 1837 and served until 1838. He was also knighted[2] that same year by Queen Victoria and received a baronetcy[3] in 1846 in recognition of his services to humanitarian causes on behalf of the Jewish people GB: l’attività di MONTEFIORE -3 • Nel 1843 il console generale britannico osserva che l’azione di Montefiore in Palestina conferisce da sola influenza sugli ebrei da parte della Gran Bretagna • Montefiore è fatto baronetto per i suoi “sforzi filantropici tesi a migliorare la condizione degli ebrei negli altri paesi” Gli interessi ebraici inglesi • Nel 1840 lord Palmerston propone che la Gran Bretagna divenga la protettrice degli interessi ebraici in Palestina; • faciliti il rimpatrio degli ebrei. • L’ipotesi si arena per l’opposizione del governo ottomano Napoleone III e i cristiani d’Italia • Rientra in questa politica di potenza l’appoggio dato da Napoleone III al Papato (in fonzione del consenso dei cattolici francesi), e la possibilità improvvisa della presa di Roma all’indomani della caduta della Francia nella guerra contro gli stati tedeschi (1870). La rete delle Alleanze e la modernizzazione ottomana • L’ostilità dell’impero ottomano cambia con la sua modernizzazione in senso europeo, dal 1840 • Fra 1860 e 1900 le com. ebraiche dei paesi europei maggiori impiantano una rete di scuole e centri nell’impero ottomano per far studiare e acculturare i giovani ebrei Si indebolisce la dhimma • I compatrioti cristiani dhimmi dell’impero ottomano, godendo della protezione europea, diventano attivamente antisemiti in senso europeo. • Sia questo antisemitismo, sia la rete della Alleanze ebraiche intesa come risposta, spingono in direzione di una europeizzazione L’influenza europea • L’influenza europea – occupazione diretta, patrocinio di comunità dhimmi, violazione attraverso istigazione delle norme della dhimma, espose gli ebrei all’ostilità della maggioranza musulmana, • e contemporaneamente, attraverso l’inoculazione dell’antisemitismo europeo, fornì forme di espressione per quell’ostilità Il lato oscuro di un grande studioso Ernest Renan – il volto 1 Ernest Renan – il volto 2 Ernest Renan - dati • Joseph Ernest Renan, né le 27 février 1823 à Tréguier et décédé le 2 octobre 1892 à Paris, est un écrivain, philologue, philosophe et historien français. • Fasciné par la science, Ernest Renan adhère immédiatement aux théories de Darwin sur l'évolution des espèces et partage les idées racistes de Gobineau sur les races supérieures et inférieures. Dietro Nietzsche, Wilde, Frazer, Proust: Ernest Renan • un’inconfondibile aura di potenza: • “I creatori della mentalità moderna sono filologi” • “Me, posto nel centro, che respiro il profumo di tutto, che giudico, confronto, collego, induco: in questo modo arriverò al vero e proprio sistema di tute le cose” Li studia, non li ama • Dopo aver perso la fede cristiana si volge allo studio del semitico • Inteso come forma degradata della linguistica “indo-europea” • “fanatici monoteisti senza mitologia, arte, commercio, civiltà, con poca autocoscienza: un aspetto inferiore della natura umana” Vicino a Gobineau • Si sente affine a Gobineau, secondo una comune prospettiva filologica che permette di guardare in modo nuovo all’Oriente “coltivare” e “custodire” l’Oriente • L’Oriente come spazio geografico da coltivare, custodire, e dal quale ricavare un meritato raccolto. • “La colonizzazione è uno dei più complessi e delicati fenomeni della fisiologia sociale” (Leroy-Beaulieu) 10. Digressione: l’”antisemitismo” arabo • Nasce verso fine XIX con le traduzioni di parte della pubblicistica francese nell’Affaire Dreyfus • E dei Protocolli dei savi di Sion – testo ottocentesco russo o francese – ancor oggi centrale nel discorso politico e dato per autentico (prima trad. araba: 1927) 1972: una lezione bene appresa Intervista di re Faysal a una rivista egiziana, 1972: • Israele ha avuto fin dai tempi antichi intenzioni malvagie. Il suo obiettivo è la distruzione di tutte le altre religioni. E’ stato dimostrato dalla storia che sono loro che hanno creato le Crociate … in modo che la guerra provocasse l’indebolimento di musulmani e cristiani ….hanno un certo giorno in cui mescolano il sangue di un non ebreo nel loro pane e lo mangiano 1940: cercando alleanze -1 • Nel 1940 e 1941 il gran Muftì di Gerusalemme presentò al governo tedesco le sue condizioni in cambio dell’aiuto arabo • Si chiedeva che Germania e Italia riconoscessero il diritto dei paesi arabi di risolvere la questione degli elementi ebraici presenti in Palestina … 1940: cercando alleanze -2 • … come richiesto dagli interessi nazionali [!] ed etnici [!] arabi, analogamente a come la questione ebraica è stata risolta in Germania e in Italia 1941: fondando partiti • Il partito Ba’th fu fondato nella Siria controllata dal governo satellite nazista di Vichy per sostenere il regime iracheno di Rashid ‘Ali schierato con le potenze dell’Asse 1932 - Syrian Social Nationalist Party -1 • The SSNP was founded by Antun Saadeh, a Syrian nationalist philosopher from a Greek Orthodox family in the town of Dhour el Shweir. Saadeh had emigrated to South America in 1919 (via the USA where he stayed for about a year before continuing on to Brazil), at the age of fifteen, and in the years he lived there engaged in both Arabiclanguage journalism and Syrian nationalist political activity. 1932 - Syrian Social Nationalist Party -2 • On his return to Lebanon in 1930 he continued working as a journalist and also taught German in the American University of Beirut. In November 1932 he secretly established the first nucleus of the Syrian Social Nationalist Party, which operated underground for the first three years of its existence. In 1933 it started publishing a monthly journal called Al-Majalla which was distributed in the American University of Beirut. Antun Saadeh – il volto Antun Saadeh – idee -1 • Saadeh was sent to trial in 1936 and sent six months to prison for creating a clandestine party. He was also accused in the trial of having been in contact with the fascist movements of Germany and Italy, but the charge was dropped thanks to a letter from Germany denying any relationships Antun Saadeh – idee -2 • Saadeh, the party's 'leader for life', was an admirer of Adolf Hitler influenced by Nazi and fascist ideology. The party adopted a reversed swastika as the party's symbol, sang the party's anthem to Deutschland über alles, and included developing the cult of a leader, advocating totalitarian government, and glorifying an ancient preChristian past and the organic whole of the Syrian Volk or nation Antun Saadeh – idee -3 • Saadeh would share with European fascism the belief in the superiority of his own people, theorizing a "distinct and naturally superior" Syrian race, although it wouldn't be a biologically pure race, but a fusion of the many races found in Syrian history 2GM: Minoranze incoraggiate • Battaglioni nazionalsocialisti armeni (organizz. “Hossank”) combatterono in funzione antirussa (2GM) • Il nazismo incoraggia molte minoranze (curdi, Asia centrale, India britannica, Nord Africa) • L’unica volta in cui la Slovacchia è stata indipendente prima d’oggi è stata col nazismo. Nazifascismo: un modello • Italia e Germania, già additate a modello di modernizzazione per la loro unificazione in ritardo, • Con i regimi autoritari accrescono il loro richiamo nella regione Il lavoro della Germania in India • The Hindu–German Conspiracy refers to a series of plans formulated between 1914 and 1917 to initiate a PanIndian rebellion against the British Raj during World War I. The conspirators included radical nationalists in India, the Ghadar Party in the United States and the Indian independence committee in Germany Un ufficio a Berlino… 1 • Germany had earlier opened the Intelligence bureau for the East headed by archaeologist and historian Max von Oppenheim. Oppenheim and Arthur Zimmermann, the State Secretary for Foreign Affairs of the German Empire, actively supported the Berlin committee, which had links with Jatin Mukherjee— a Jugantar Party member and at the time one of the leading revolutionary figures in Bengal. Un ufficio a Berlino… 2 • The office of the twentyfive strong committee at No.38 Wielandstrasse was accorded full embassy status. • The German Chancellor Theobald von Bethmann Hollweg authorised German activity against India as World War I broke out in September 1914. Germany decided to actively support the Ghadarite … con fantasiosi alleati • The conspiracy was drawn up at the beginning of the War, and was extensively supported by Irish Republican movement, the German Foreign Office and the German consulate in San Francisco, as well as some help from Ottoman Turkey. Tutto finisce in un rande processo pubblico • The Indo-Irish-German alliance and the conspiracy were the target of a worldwide British intelligence effort, which was successful in preventing further attempts. American intelligence agencies arrested key figures in the aftermath of the Annie Larsen affair in 1917. The conspiracy resulted in the Lahore conspiracy case trials in India as well as the Hindu German Conspiracy Trial—at the time the longest and most expensive trial ever held in the United States Ma fomenta nazionalismi casalinghi • This series of events was consequential to the Indian independence movement. Though largely subdued by the end of World War I, it came to be a major factor in reforming the Raj's Indian policy. Similar efforts were made during World War II in Germany, Italy, and in Southeast Asia which saw the formations of Indische Legion, Battaglione Azad Hindoustan and Indian National Army respectively Con riferimenti variabili • The Ghadar Party, suppressed during the war, revived itself in 1920 and openly declared its communist beliefs. Although sidelined in California, it remained relatively stronger in East Asia, where it allied itself with the Chinese Communist Party conclusione - Stati forti ma frontiere “invented” • Nonostante l’arbitrarietà delle frontiere, • Nonostante la spinta all’unità panislamica, • Nonostante le minoranze (p.es. in Iraq e Iran) • Gli Stati del M.O., anche quelli manifestamente creati dalle occupazioni (p.es. la divisione dello Yemen), si mostrano resistenti. 11. In occasione delle guerre 1915: GB contro mosse francesi e Ottomani in guerra • When the Ottoman Empire joined the Central Powers in the First World War in April 1915, it threatened Britain's communications with India via the Suez Canal, besides other strategic interests of the allies. 1915: GB contro mosse francesi • In response to French initiatives, Great Britain established the De Bunsen Committee in 1915 to consider the nature of British objectives in Turkey and in Asia in the event of a successful conclusion of the war. The committee considered various scenarios and provided guidelines for negotiations with France, Italy, and Russia regarding the partitioning of the Ottoman Empire. The Committee recommended in favour of the creation of a decentralised and federal Ottoman state in Asia PALESTINA secondo l’accordo Sykes-Picot 1916 1917: successo GB in Palestina • British intelligence officer T. E. Lawrence ("Lawrence of Arabia") was stirring up the Arab Revolt in the region. The British defeated Ottoman Turkish forces in 1917 and occupied Palestine and Syria. The land remained under British military administration for the remainder of the war, and beyond. LAWRENCE – il volto T.E. LAWRENCE – dati (1888-1935) -1 • Lieutenant Colonel Thomas Edward Lawrence CB, DSO (16 August 1888 – 19 May 1935), known professionally as T. E. Lawrence, was a British military officer renowned especially for his liaison role during the Arab Revolt of 1916– 18. T.E. LAWRENCE – dati (1888-1935) -2 • His vivid writings, along with the extraordinary breadth and variety of his activities and associations, have made him the object of fascination throughout the world as Lawrence of Arabia, Lawrence's public image was due in part to American journalist Lowell Thomas's sensationalised reportage of the Revolt, as well as to Lawrence's autobiographical account, Seven Pillars of Wisdom THOMAS L.J. - dati (1892-1981) • Lowell Jackson Thomas (April 6, 1892 – August 29, 1981) was an American writer, broadcaster, and traveller best known as the man who made Lawrence of Arabia famous THOMAS – il volto THOMAS – rende accettabile WW1 in USA -1 • When the United States entered World War I, he was part of an official party sent by President Wilson, former president of Princeton, to "compile a history of the conflict." In reality the mission was not academic. The war was not popular in the United States, and Thomas was sent to find material that would encourage the American people to support it. THOMAS – rende accettabile WW1 in USA -2 • Thomas did not want to merely write about the war, he wanted to film it. He estimated that $75,000 would be needed for filming, which the U.S. government thought too expensive, and so he turned to a group of 18 Chicago meat packers. (He had done them a favor by exposing someone who was blackmailing them, without the damaging material becoming public.) THOMAS– Fronte occidentale e meridionale • Thomas and a cameraman, Harry Chase, first went to the Western Front, but the trenches had little to inspire the American public. They then went to Italy, where he heard of General Allenby's campaign against the Ottoman Empire in Palestine. THOMAS– in Palestina con Lawrence -1 • With the permission of the British Foreign Office, as an accredited war correspondent, Thomas met T. E. Lawrence, a captain in the British Army in Jerusalem. Lawrence was spending £200,000 a month encouraging the inhabitants of Palestine to revolt against the Turks. Thomas and Chase spent several weeks with Lawrence in the desert, though Lawrence said "several days." THOMAS– in Palestina con Lawrence -2 • Thomas shot dramatic footage of Lawrence and, after the war, toured the world, narrating his film, With Allenby in Palestine and Lawrence in Arabia, making Lawrence—and himself—household names. THOMAS– Lo show • The performances were highly dramatic. At the opening of Thomas's six-month London run, there were incense braziers, exotically dressed women danced before images of the Pyramids, and the band of the Welsh Guards played to provide the accompaniment. Lawrence saw the show several times, and though he later claimed to dislike it, it generated valuable publicity for his own book. However, to strengthen the emphasis on Lawrence in the show, Thomas needed more photographs of him than Chase had taken in 1918. THOMAS popolarizza LAWRENCE nelle alte sfere • Thomas and Lawrence's initially friendly relations grew colder as Thomas's show grew in popularity, with Thomas ignoring several personal requests from Lawrence to stop the show. • The shows gave Lawrence a degree of publicity that he had never previously experienced. Newspapers became keen to print his attacks on Government policy, and politicians began to pay attention to his views. At the end of 1920, he was invited to join the British Colonial Office, under Winston Churchill, as an adviser on Arab affairs THOMAS: sci, amicizie, medaglie -1 • He was a fanatical skier, helping develop the Mont Tremblant Resort in Quebec and skiing near Tucson, Arizona. Thomas was a successful businessman. In 1954, he and his long-time business manager/partner Frank Smith bought a small Albany New York-based broadcasting company and turned it into Capital Cities Communications, which in 1986 took over the American Broadcasting Company, and developed the Quaker Hill community in Dutchess County, New York, near Pawling, where Thomas resided when not on the road. THOMAS: sci, amicizie, medaglie -2 • Among his neighbors there was Thomas E. Dewey, one of a huge circle of friends that included everyone from the Dalai Lama to Franklin D. Roosevelt. In 1976, President Gerald Ford awarded Thomas the Presidential Medal of Freedom. He has two stars on the Hollywood Walk of Fame and was inducted into the Radio Hall of Fame in 1989. 1917 - la rivolta araba • The Arab Revolt, which was in part orchestrated by Lawrence, resulted in British forces under General Allenby defeating the Ottoman forces in 1917 and occupying Palestine and Syria. The land was administered by the British for the remainder of the war. DICH.BALFOUR 1917 : ambiguità inglesi • The British made two conflicting promises regarding the territory it was expecting to acquire.[6] Britain had already promised the local Arabs, through Lawrence, independence for a united Arab country covering most of the Arab Middle East in exchange for their support, while promising to create and foster a Jewish national home in Palestine in the Balfour Declaration of 1917. In addition, in the HusseinMcMahon Correspondence, the British had also previously promised the Hashemite family lordship over most land in the region in return for their support. DICH.BALFOUR: motivazioni inglesi • Si ritiene in genere che uno dei fattori che portarono alla dichiarazione Balfour fu la gratitudine del governo inglese per la definizione di un processo di fermentazione per la produzione dell'acetone, un intermedio essenziale per la produzione della cordite, un esplosivo a bassa fumosità essenziale in quegli anni di guerra, processo scoperto da Chaim Weizmann, fortemente impegnato nel movimento sionista. DICH.BALFOUR: motivazioni secondo l’antisionista Freedman • Secondo Benjamin Harrison Freedman invece, i motivi che portarono il governo inglese a prendere questo impegno, furono un riconoscimento dell'opera di convincimento, fatta da influenti sionisti americani, presso il governo statunitense per farlo entrare in guerra a fianco dell'Inghilterra. FREEDMAN – dati 1 • Benjamin Harrison Freedman (New York, 4 ottobre 1890 – maggio 1984) è stato un politico statunitense. Era di confessione ebrea ashkenazita poi convertitosi al cristianesimo. Divenne un acceso polemista critico del giudaismo e del sionismo. Tenne molte conferenze e discorsi e scrisse anche alcuni articoli su questo tema. • Freedman fu l'assistente di Bernard Baruch nella campagna presidenziale dei 1912. Egli assicurava i collegamenti tra Rolla Wells che era il governatore della Federal Reserv di St.Louis e Sir. Henry Morgenthau. LA DICHIARAZIONE BALFOUR (1917) • the Balfour Declaration of 1917, a letter to Lord Rothschild promising the Jews a "national home" in Palestine, then part of the Ottoman Empire. • The declaration was made in a letter from Foreign Secretary Arthur James Balfour to Baron Rothschild (Walter Rothschild, 2nd Baron Rothschild), a leader of the British Jewish community, for transmission to the Zionist Federation of Great Britain and Ireland, a Zionist organization. The letter reflected the position of the British Cabinet, as agreed upon in a meeting on 31 October 1917. Lord BALFOUR – volto Lord BALFOUR - dati • Occupò posizioni di rilievo durante: • Confitto afgano • Guerre zulu • Proclamazione dell’impero in India • Occupazione dell’Egitto, del Sudan, incidente di Fashoda • Guerra con i boeri • Guerra russo-giapponese DICH BALFOUR-2 • It further stated that the declaration is a sign of "sympathy with Jewish Zionist aspirations." • The statement was issued through the efforts of Chaim Weizmann and Nahum Sokolow, the principal Zionist leaders based in London but, as they had asked for the reconstitution of Palestine as “the” Jewish national home, the Declaration fell short of Zionist expectations.[2] • The "Balfour Declaration" was later incorporated into the Sèvres peace treaty with Turkey and the Mandate for Palestine. The original document DICH.BALFOUR –2a (dialogo con Weizmann) • During the first meeting between Weizmann and Balfour in 1906, Balfour asked what Weizmann's objections were to the idea of a Jewish homeland in Uganda, (the Uganda Protectorate in East Africa in the British Uganda Programme), rather than in Palestine. According to Weizmann's memoir, the conversation went as follows: • "Mr. Balfour, supposing I was to offer you Paris instead of London, would you take it?" He sat up, looked at me, and answered: "But Dr. Weizmann, we have London." "That is true," I said, "but we had DICH BALFOUR-3 • The anniversary of the Declaration, 2 November, is widely commemorated in Israel and among Jews in the Jewish diaspora as Balfour Day. • The phrase "national home" was intentionally used instead of "state", and the British devoted some effort over the following decades, including Winston Churchill's 1922 White Paper, to denying that a state was the intention. However, in private, many British officials agreed with the interpretation of the Zionists that a state would be the eventual outcome DICH.BALFOUR usata propagandisticamente • changes came about partly as the result of the urgings of Edwin Samuel Montagu, an influential anti-Zionist Jew and Secretary of State for India, who, among others, was concerned that the declaration without those changes could result in increased anti-Semitic persecution. DICH.BALFOUR usata propagandisticamente • At a war Cabinet meeting, held on 31 October 1917, Balfour suggested that a declaration favorable to Zionist aspirations would allow Great Britain "to carry on extremely useful propaganda both in Russia and America” The British also dropped Balfour Declaration leaflets written in Yiddish over Germany BALFOUR A.J. – dati essenziali • Arthur James Balfour, 1st Earl of Balfour, KG, OM, PC, DL (25 July 1848 – 19 March 1930) was a British Conservative politician and statesman. He authored the tough Perpetual Crimes Act (1887) (or Coercion Act) aimed at the prevention of boycotting, intimidation, unlawful assembly in Ireland during the Irish Land War, and was the Prime Minister of the United Kingdom from 1902 to 1905, Later, as Foreign Secretary, he authored the Balfour Declaration of 1917, which supported the establishment of a Jewish homeland in Palestine, now Israel. BALFOUR - carattere • . Harold Begbie, a journalist of the period wrote a book called Mirrors of Downing Street. In this little known work, he criticised Balfour heavily for his manner, personality and self-obsession. He developed a manner well known to his friends, which has been described as the Balfourian manner. This Balfourian manner, as I understand it, has its roots in an attitude of mind--an attitude of convinced superiority which insists in the first place on complete detachment from the enthusiasms of the human race, and in the second place on keeping the vulgar world at arm's length. BALFOUR paragnosta • He was also a member of the Society for Psychical Research, a society dedicated to studying psychic and paranormal phenomena, and its president from 1892-1894 BALFOUR – riavvicina GB e F • In foreign affairs, Balfour and his foreign secretary, Lord Lansdowne presided over a dramatic improvement in relations with France, culminating in the Entente Cordiale of 1904 1919 – controllo britannico in Palestina • The United Kingdom was granted control of Palestine by the Versailles Peace Conference which established the League of Nations in 1919. Herbert Samuel, a former Postmaster General in the British cabinet who was instrumental in drafting the Balfour Declaration, was appointed the first High Commissioner in Palestine. 1920-23: mandato britannico in Palestina • In 1920 at the Conference of Sanremo, Italy, the League of Nations mandate over Palestine was assigned to Britain. In 1923 Britain transferred a part of the Golan Heights to the French Mandate of Syria, in exchange for the Metula region. 1919: GB su accordi Hussein-MacMahon • At the Paris Peace Conference, Prime Minister Lloyd George told Georges Clemenceau and the other allies that the McMahon-Hussein Notes were a treaty obligation. He explained that the agreement with Hussein had actually been the basis for the Sykes-Picot Agreement, and that the French could not use the proposed League Of Nations Mandate system to break the terms of the agreement. Arthur Balfour (later Lord Balfour, British Foreign Secretary at the time) and President Woodrow Wilson were present at the meeting Proposta per Israele Conf. di Parigi …e l’“oggi” di Israele e Palestina 1920: mandati a GB e F • San Remo conference in April 1920. There the Allied Supreme Council granted the mandates for Palestine and Mesopotamia to Britain, (Biger 2004, p. 173) and those for Syria and Lebanon to France. In August 1920, this was officially acknowledged in the Treaty of Sèvres. PALESTINA 1922-1948 – il mandato • The Palestine Mandate,[1] or Mandate for Palestine,[2] or British Mandate of Palestine was a legal instrument for the administration of Palestine formally approved by the League of Nations in June 1922, based on a draft by the principal Allied and associated powers after the First World War. The mandate formalized British rule in Palestine from 1917-1948 Il mandato – cartina 1 (bis) Il mandato – cartina 2 (bis) 1939 - M.O. in ww2 – il MIDDLE EAST COMMAND • The Command supervised military operations in the Western Desert, East Africa, Greece and the Middle East. Middle East Command was established in Cairo,[1] during June 1939, due to the rising tensions in Europe. MIDDLE EAST COMMAND: ZONA DI OPERAZIONI • if war broke out, the Command's area of responsibility would be extended to include British Somaliland, Aden, Iraq and the shores of the Persian Gulf • As the war progressed, Middle East Command authority was extended over further areas including Ethiopia, Eritrea, Libya and Greece. M.O. in ww2 – Colonie italiane • For the first nine months of the Second World War, the Middle Eastern theatre was quiet. This was until Italy's declaration of war on 10 June 1940 and the start of the East African Campaign. However, in spite of his inferiority in troop numbers, Wavell was able to not only defend against the Italian attacks but by May 1941, he was able to defeat the Italians and occupy their east African colonies of Eritrea, Ethiopia, and Italian Somaliland. M.O. in ww2 – Iraq filonazista • In the meantime, Wavell had sent a force to Iraq to suppress a coup d'etat by elements sympathetic to Nazi Germany. • In July 1941 he ordered Iraqforce to Anglo-Soviet invasion of Iran in cooperation with the Soviet forces from the north to safeguard the oilfields. Iran and Iraq were transferred out of the Middle East Command into a separate Persia and Iraq Command in August 1942 M.O. in ww2 – col.francesi filonaziste • In June 1941, he ordered the invasion and occupation of Syria and Lebanon to prevent further potential support of Iraq by the Germans through these Vichy French-controlled areas. 1946: MIDDLE EAST INSTITUTE (USA) • The Middle East Institute (MEI) is a 501(c)(3) non-profit organization founded in 1946 by Middle East scholar George Camp Keiser and former Secretary of State Christian Herter. The Institute is located in Washington, D.C , near Dupont Circle. Its mission is to "promote knowledge of the Middle East in America and strengthen understanding of the United States by the people and governments of the region." The organization initially began as part of the Johns Hopkins University School of Advanced International Studies 1947: MIDDLE EAST JOURNAL (USA) • Since 1947, the Institute has also published The Middle East Journal, a prestigious quarterly 1964: MIDDLE EASTERN STUDIES (Kedourié) • In 1964 Kedourie was founder and editor of the learned journal, Middle Eastern Studies. 1957 PRIMO USO UFFICIALE USA (CRISI DI SUEZ) • "the area lying between and including LYBIA on the west and PAKISTAN on the east, SYRIA and IRAQ on the North and the Arabian peninsula to the south, plus the SUDAN and ETHIOPIA” • Da: John Forster DULLES, Segretario di Stato USA • Contesto: dottrina Eisenhower 12. Questo oggi ci resta Pensarsi Turchia Turchi visti dagli Arabi 1 • Inizialmente, primitivi e rozzi, selvaggi ma nobili • Poi, soldati coraggiosi, uomini d’onore: • una benedizione che ha difeso militarmente la vera fede • Poi, legittimi sovrani di una grande stato musulmano organizzato • Con la modernizzazione, duri oppressori, barbari Turchi visti dagli Arabi 2 • I sentimenti arabi antiturchi sono dovuti a influenze esterne occidentali I nostri nonni hittiti… • Le popolazioni che arrivano nell’Asia minore ellenizzata e cristianizzata parlano turco e sono già islamizzate • La nazione turca non si costruisce sulle memorie cristiane pre-turche ma su quelle anatoliche pre-cristiane (hittite) 1839-76 Tanzimat • Il tempo delle riforme modernizzanti ottomane • 1834 servizio postale nazionale; 1840 banconote; 1844 inno e bandiera; 1845 prototipo di parlamento; 1846 istruzione pubblica;1855 telegrafo (per esigenze militari nella guerra di Crimea); 1866 ferrovie, prima borsa merci Digressione: musica e bandiere L’inno turco è una marcia turca? • Il sultano modernizzatore Mahmud II chiese all’ambasciatore a Istanbul del Regno di Sardegna un direttore di banda • Giuseppe Donizetti, fratello di Gaetano, formò e diresse la “Musica Imperiale Ottomana” Giuseppe Donizetti • Giuseppe Donizetti (6 November 1788 – 12 February 1856) was, from 1828, Instructor General of the Imperial Ottoman Music at the court of Sultan Mahmud II (1808–39). His younger brother Gaetano Donizetti was a famous Italian opera composer. Born in Bergamo, Italy, Istanbul became a second home for the elder Donizetti, where he lived until his death in 1856. Donizetti -2 • Donizetti Paşa, as he was called in the Levant, played a significant role in the introduction of European music to the Ottoman military. Apart from overseeing the training of the European-style military bands of Mahmud’s modern army, he taught music at the palace to the members of the Ottoman royal family, the princes and the ladies of the harem, Donizetti Pascià-3 • is believed to have composed the first national anthem of the Ottoman Empire, supported the annual Italian opera season in Pera, organised concerts and operatic performances at court, and played host to a number of eminent virtuosi who visited Istanbul at the time, such as Franz Liszt, Parish Alvars and Leopold de Meyer. • He is buried in the vaults of the St. Esprit Cathedral, near the Beyoğlu district of Istanbul, in Pera. Inni, ottoni, bandiere • Le bande di ottoni e le bandiere sono importate nella modernizzazione • Prima esistono emblemi dinastici e stendardi monocolori: • Bianco per gli omayyadi • Nero per gli abbasidi • Verde per il Profeta Bandiere: Siria Bandiere: Egitto Bandiere: Iraq Bandiere: Giordania La polivalenza dei simboli • Scudo di Davide: simbolo religioso e segno di inferiorità medievale e marchio durante la Shoah e e segno della rinascita di Israele come Stato • Mezzaluna: espressione della centralità dell’Islâm e imitazione della funzione della croce nelle bandiere scandinave o britannica • Entrambi rispetto alla croce: simboli analoghi e semplici stilemi decorativi anziché evocazione del nucleo centrale del cristianesimo …visti dai cristiani • La mezzaluna e Maometto diventano un “doppio” antitetico alla croce e a Cristo • Di qui l’espressione – imprecisa o blasfema – “maomettani” e, nelle raffigurazioni pittoriche della battaglia di Lepanto (1571), la mezzaluna sulle bandiere ottomane contrapposta alle bandiere con la croce Moda occidentale, ma niente cravatta • Col nuovo esercito sul modello occidentale furono introdotti: • Calzoni e stivali • Briglie e bardature • Copricapi europei anziché turbanti e fez • …ma oggi la cravatta è sentita, forse per la forma a croce, un simbolo cristiano, una sottomissione all’occidente Fine digressione: si rompe la dhimma • L’estensione del millet crea separatismo, forze centrifughe • 1869: nasce la “cittadinanza ottomana” • Si cerca una nuova omogeneità nell’Ottomanismo, influenzato dalla Rivoluzione francese; uguaglianza, tassazione personale • Crescente influenza di Montesquieu, Rousseau, masssoneria, élite burocratica I giovani cambieranno il Paese • 1865: nascono i Giovani Ottomani, appoggiati da Mustafa Fayzl principe egiziano • Ispirati a loro e alla Giovine Italia, nascono i Giovani Turchi • Adottano dalla massoneria il rituale di ammissione. Intellettuali, studenti, ufficiali, occidentalizzatori Oltre l’ottomanismo, il turanismo • I Giovani Turchi adottano il turanismo • Ipotesi linguistica di affinità tra lingue ugrofinniche, turche, persiane, manchu, giapponesi • Sopravvive come senso della superiorità di quei parlanti nel partito nazionalsocialista giapponese, nei lupi grigi turchi Armamentario occidentale • Durante la seconda guerra mondiale, la propaganda nazista fu attiva in Turchia riscuotendo interesse solo fra i gruppi estremisti panislamici e specialmente panturchi Turan e la epica nazionale persiana • Rilettura dello Shahnameh di Firdawsi (ca.XI e.v.) (libro dei re) • Diviene matrice per il persiano attualmente parlato • Turandot significa “figlia di Turan” • Rivalutazione della tradizione persiana anteriore alla conquista islamica Digressione: Turandot • The story of Turandot was taken from the Persian collection of stories called or (1722 French translation by François Petis de la Croix — not to be confused with its sister work The Book of One Thousand and One Nights), Piace a Gozzi • Turandot (1762) is a commedia dell'arte play by Carlo Gozzi after a story from the Persian collection the . Gozzi’s play has a “light, sarcastic tone.” Il Conte Gozzi • Carlo, Count Gozzi (13 December 1720 – April 4, 1806) was an Italian dramatist. Carlo Gozzi L’esotico piace • Struck by the effect produced on the audience by the introduction of the supernatural or mythical element, which he had merely used as a convenient medium for his satirical purposes, Gozzi produced a series of dramatic pieces based on fairy tales, which were briefly popular, but after the breaking up of the Sacchi company were completely disregarded. They were much praised by Goethe, Schlegel, Madame de Staël and Sismondi; and one of them, Turandot or Re Turandote, was translated by Friedrich Schiller. Piace a Schiller • Schiller produced an adaptation German version of Gozzi's play. In the twentieth century new treatments of the material appeared in the form of operas by Ferruccio Busoni and Giocamo Puccini and plays by Karl Vollmoeller and Bertold Brecht. L’incompiuta Turandot • Turandot was unfinished at the time of Puccini's death and was later completed by Franco Alfano. The first performance was held at the Teatro alla Scala in Milan on 25 April 1926 and conducted by Arturo Toscanini. Tutti alla prima turanica Giacomo Puccini • Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria Puccini (22 December 1858 – 29 November 1924) PUCCINI – il volto Fine digressione: un sociologo turco • Ziya Gökalp (born Mehmed Ziya; March 23, 1876, Diyarbakır— October 25, 1924, Constantinople) was a Turkish sociologist, writer, poet, and political activist. In 1908, after the Young Turk revolution, he adopted the pen name Gökalp ("sky hero"), which he retained for the rest of his life. As a sociologist, Ziya Gökalp was influential in the overhaul of religious perceptions and evolving of Turkish nationalism. Gökalp: occidente e turanismo • 1876-1924 Ziya Mehmed (poi Z. Gökalp=eroe azzurro), sociologo, scrittore, traduce pensatori occidentali in chiave di “nazione turca”. Riduce l’Islâm a sentimento etico già presente nel popolo fin dalle sue origini. Promuove una sostituzione dell’Occidente all’Islâm. Rigetta l’Ottomanismo per il nazionalismo turco. Decisivo nelle riforme di Kemal Atatürk. Ritiene che i Turchi siano i superuomini immaginati da Nietzsche. Vede la modernizzazione giapponese come modello. Un eroe azzurro • “L’individuo acquista personalità solo come rappresentante della propria cultura” • Sembra abbia contribuito al genocidio armeno • Fa rivivere l’identità turca preislamica • Influenza il nazionalista arabo Sati al-Husri In esilio a Malta • 2 anni a Malta in esilio con altri statisti turchi dopo la fine della Ig.m. • Massone • 1923 Fondamenti della Turchità – il suo libro più famoso – si riallaccia a E. Renan per l’elaborazione del concetto di nazione • Il suo influsso sui politici è stato paragonato a quello di Wagner su Hitler Gökalp – il volto Su cosa si basa una nazione? • Gökalp grew up in Diyarbakır. Like many Turkish nationalists, he was born in a border region whose population had "conflicting national traditions". La nazione viene da dentro • when political detractors suggested that he was of Kurdish extraction, Gokalp responded that while he was certain of patrilineal Turkish racial heritage, this was insignificant: "I learned through my sociological studies that nationality is based solely on upbringing."[6] Some historians nonetheless characterize him as being of Kurdish origin. Pensarsi Italia Pensarsi Egitto Egitto separatista • Come la (attuale) Turchia, l’(attuale( Egitto era più influenzato dall’Occidente • La sua dinastia, subordinata al sultano ottomano, aveva ambizioni separatiste Quei cattivoni dei faraoni • Prima dell’egittologia, gran parte degli egiziani conosceva i faraoni in base alla descrizione del Corano, vicina a quella biblica, come i cattivi di una storia i cui eroi sono gli Israeliti • Dopo, il faraone del Corano fu sostituito dai faraoni dei libri di scuola; ancora dopo, i Banu Israil sostituiti dagli ebrei sionisti Quante volte può morire Faraone? • L’assassino del presidente Sadat proclamò orgogliosamente: “Ho ucciso il Faraone” Anwar Sadat -1 • Muhammad Anwar Al Sadat, or Anwar El Sadat (Arabic: محمد أنور السادات, Muḥammad Anwar as-Sādāt) (25 December 1918 - 6 October 1981), was the third President of Egypt, serving from 15 October 1970 until his assassination on 6 October 1981. Anwar Sadat -2 • His leadership in the October War of 1973 and the regaining of Sinai made him an Egyptian hero. His visit to Israel and the eventual IsraelEgypt Peace Treaty won him the Peace Abbey Courage of Conscience award posthumously, but was an act enormously unpopular with the Arab world and Islamists, and resulted in Egypt being expelled from the Arab League. Anwar SADAT - volto Egiziani e orientalistica • La storiografia egiziana nasce nel 1868 con uno studioso che aveva vissuto in Francia; cambia la didattica della storia nelle scuole, aggiunge migliaia di anni alla storia egiziana dotandola di un carattere territoriale-nazionale • (Shaykh Rifa’a Rafi’ alTahtawi) Clonazioni dell’illuminismo • Al-Nahda (Arabic: النهضة, also anNahda or el Nahda, Arabic for "awakening" or "renaissance”) was cultural renaissance that began in the late 19th century and early 20th century in Egypt, then later moving to Lebanon and other Arabicspeaking countries. It is often regarded as the Egyptian counterpart of the European Enlightenment era, and a period of intellectual modernization and reform. Illuminismo: un contraccolpo? • The Nahda is seen as connected to the cultural shock brought on by Napoleon's invasion of Egypt in 1798, and the reformist drive of subsequent rulers such as Muhammad Ali. Another major influence and motive, were the 19th century tanzimat reforms of the Ottoman Empire, which ruled most of the Arabic-speaking world until the first world war. These reforms brought a constitutional order to Ottoman politics, and institutionalized politics, which in turn engendered a new political class. Riconciliamoci! Tahtawi • Rifa'a al-Tahtawi (also spelled Tahtawy; Arabic: ;رفاعة رافع الطهطاوي born in Tahta, Egypt 1801; died in 1873) was an Egyptian writer, teacher, translator, Egyptologist and renaissance intellectual. Tahtawi was among the first Egyptian scholars to write about Western cultures in an attempt to bring about a reconciliation and an understanding between Islamic and Western civilizations. Rifa'a al-Tahtawi Quanti sforzi –1 • He undertook a career in writing and translation, and founded the School of Languages in 1835. The School of Languages graduated the earliest modern Egyptian intellectual milieu, which formed the basis of the emerging grassroots mobilization against British colonialism in Egypt. Three of his published volumes were works of political and moral philosophy. Quanti sforzi -2 • They introduced his Egyptian audience to Enlightenment ideas such as secular authority and political rights and liberty; his ideas regarding how a modern civilized society ought to be and what constituted by extension a civilized or "good Egyptian"; and his ideas on public interest and public good. Tahtawi's work was the first effort in what became an Egyptian renaissance (nahda) that flourished in the years between 1860–1940 Orientalistica o faraonistica? • Questa nuova tendenza egiziana viene trattata con ironia nel mondo arabo come patriottismo territoriale su base occidentale, definito tafar’un, “faraonismo” • Coesiste, nell’Egitto attuale, con una tendenza panislamica L’Egitto prima dell’Egitto • Con l’islamizzazione l’Egitto è una provincia • Dal X sec. ha un potere musulmano indipendente che a volte si estende fino alla Palestina e Siria • Dal 1517 parte dell’impero ottomano • Dal 1882 colonia britannica • In queste vicende l’elemento di continuità è il personale amministrativo egiziano Digressione: Aida • Ismail Pasha, Khedive of Egypt, commissioned Verdi to write the opera for performance in January 1871, paying him 150,000 francs, but the premiere was delayed because of the Franco-Prussian War. One scholar has argued that the scenario was written by Temistocle Solera and not by Auguste Mariette. Contrary to popular belief, the opera was not written to celebrate the opening of the Suez Canal in 1869, nor that of the Khedivial Opera House (which opened with Verdi's Rigoletto) in the same year. (Verdi had been asked to compose an ode for the opening of the Canal, Musica italiana al Cairo • Aida (sometimes spelled Aïda, pronounced /ɑːˈiːdɑː/ ah-EE-dah, from Arabic: عايدة, pronounced [ˈʕaːjdah], an Arabic female name meaning "visitor" or "returning") is an opera in four acts by Giuseppe Verdi to an Italian libretto by Antonio Ghislanzoni, based on a scenario written by French Egyptologist Auguste Mariette. Aida was first performed at the Khedivial Opera House in Cairo on 24 December 1871, Aida – schizzo per la “prima” Aida – americana (Cleveland Ohio 1908) L’Egitto da Busseto VERDI - volto Il maestro Verdi • Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Italian pronunciation: [dʒuˈzɛppːe ˈverdi]; October 9 or 10, 1813 – January 27, 1901) Fine digressione su Aida Pensarsi “Siria”, “Palestina”… I nostri nonni israeliti…o cananei • I palestinesi avrebbero potuto riallacciarsi all’antico Israele, come gli egiziani ai Faraoni • Ma la stessa discendenza era sostenuta dagli ebrei • Si riallacciano allora alle popolazioni pre-israelite (i cananei) Spostiamo Palestina e Giordania • “Palestina” e “Giordania” richiamano i nomi di province arabe Filastin e Urdunn • Che corrispondono alle province romane Palestina prima e secunda • Ma vanno dal mare al deserto, e sono sovrapposte orizzontalmente, non contigue verticalmente lungo il fiume Giordano Nonni fenici, padri occidentali • In Libano ci si è riallacciati (tra forti contrasti) prima a una identità fenicia, sentita come non araba e tipica delle popolazioni cristiane (specie maronite) con influenza occidentale… Nonni fenici, padri arabi • …ma in Algeria (poco) e in Tunisia (di più) i fenici vengono considerati arabi e capostipiti della nazione • (cartaginesi, fenici, ebrei, cananei: stessa famiglia semitica) Nonni aramei, casualmente cristiani • In Siria, dove il cristianesimo culturalmente aramaico sopravviveva, si è sentita inizialmente l’identità aramaica come antinazionale (perché cristiana, oppure filopersiana) • Oggi la fase è conclusa e gi aramei sono sentiti come antenati legittimi Libano • Popolazione prevalentemente cristiana in comunione con Roma (Maroniti) • Importanti contatti commerciali con l’Europa • Autonomia rispettata dagli ottomani • 1861-1914 governato da un Réglement organique con governatore cristiano non libanese • Poi mandato francese Pensarsi Iraq I nostri nonni sumeri… • In Iraq, un analogo processo di recupero delle memorie in chiave nazionalizzante, è più tardo e meno totalizzante • Si recuperano allora antichi sumeri e assiro-babilonesi come “antichi arabi”, senza che ci si definisca come “sumeri moderni” (arabizzazione retrioattiva) Chi c’è in Iraq • Una maggioranza linguistica araba • Una minoranza linguistica curda (curdo imparentato col persiano) • Arabi sciiti (come i persiani) ma governati dai sunniti • Ricostruzione di identità nazionale divenuta più forte in occasione della guerra all’Iran Nabucodonosor uno di noi • Si recupera Nabucodonosor come eroe nazionale • Si rileggono le sue azioni storiche come anti-sioniste Pensarsi Iran Persia, Farsi, Iran • Pârs/ Fârs è una provincia sudoccidentale il cui dialetto (Farsi) fungerà da lingua nazionale (altre province: Khurasa a E; Sistan e SE) • Furs sono detti in arabo i Persiani, non la Persia • “Iran”, (parente di “ariano”) è denominazione più antica riutilizzata con la modernizzazione: ufficiale dal 1935 con l’influenza nella regione della Germania nazista Viva la letteratura • L’Iran ha un’identità comune solo nelle leggende e nella letteratura Muhammad e Cosroe • Nel X sec., risveglio culturale persiano. • Shahnama, libro dei re persiani, mitico e non reale • Tanti prestiti dall’arabo, ma inconfondibilmente persiani e profondamente islamici • Una duplice e orgogliosa eredità Chi ha vinto a Qaddisya? • 636 o 637 e.v. • Un esercito arabo musulmano, proveniente da Ovest, vinse lo scià sassanide e aprì la strada alla islamizzazione della Persia • Per l’Iraq di Saddam Hussein: vittoria nazionale araba sui persiani, stimolo alla guerra 1980-88 • Per l’Iran: annuncio benedetto del trionfo della vera fede, apertura all’islamizzazione Qadisya -definizione • The Battle of al-Qādisiyyah (Arabic: ;معركة القادسيّةtransliteration, Ma'rakat al-Qādisiyyah; Persian: ;نبرد قادسيهalternate spellings: Qadisiyya, Qadisiyyah, Kadisiya) was the decisive engagement between the Arab Muslim army and the Sassanid Persian army during the first period of Muslim expansion which resulted in the Islamic conquest of Persia. It is regarded as the decisive battle in the Islamic conquest of Persia, and a key to the conquest of Iraq. 1850-80 inizia la riscoperta • I primi scritti sull’Iran pubblicati in Iran, basati su fonti occidentali (specie francesi) • Nel 1919 e 1921 due romanzi storici divulgano la figura di Ciro • 1925-79 con la dinastia Pahlavi il culto dell’antichità raggiunge il culmine 1971 festeggiamo Persepoli • La grande cerimonia commemorativa del 2500° anniversario della fondazione della monarchia persiana da parte di Ciro il grande voluta dallo Scià a Persepoli • Genera critiche islamiche per: l’esaltazione della monarchia, del passato pagano, l’indebolimento dei legami col resto del mondo islamico Persepoli dove sei Scaviamo Persepoli • Archaeological evidence shows that the earliest remains of Persepolis date from around 515 BC. André Godard, the French archaeologist who excavated Persepolis in the early 1930s, believed that Cyrus the Great chose the site of Persepolis, but that Darius the Great built the terrace and the great palaces Persepoli: scavata/“ricreata” Lo scavatore -1 • André Godard (1881, Chaumont — 1965, Paris) was a French born archeologist and architect. • A graduate of the École des Beaux-Arts of Paris, he designed the National Museum of Iran and was appointed its first director in 1936. He was also instrumental in the design of Tehran University campus. Lo scavatore -2 Chi è mio fratello? • Ci si sentiva – nazionalisticamente – più affratellati agli antenati ignoranti e miscredenti – ma politicamente potenti – • che agli altri correligionari musulmani Il pensarsi (stato) di Israele: cronaca dall’interno di un punto di vista Persecuzioni quindi insediamenti • Beginning in the 12th century, Catholic persecution of Jews led to a steady stream leaving Europe to settle in the Holy Land, increasing in numbers after Jews were expelled from Spain in 1492. During the 16th century large communities struck roots in the Four Holy Cities, and in the second half of the 18th century, entire Hasidic communities from eastern Europe settled in the Holy Land. Pogrom, quindi immigrazione • The first large wave of modern immigration, known as the First Aliyah (Hebrew: )עלייה, began in 1881, as Jews fled pogroms in Eastern Europe.While the Zionist movement already existed in theory, Theodor Herzl is credited with founding political Zionism Pogrom, e i primi socialisti • The Second Aliyah (1904– 1914), began after the Kishinev pogrom. Some 40,000 Jews settled in Palestine but nearly half of them left.Both the first and second waves of migrants were mainly Orthodox Jews, but those in the Second Aliyah included socialist pioneers who established the kibbutz movement 1917, ancora Curzon • At the request of Edwin Samuel Montagu and Lord Curzon, a line was also inserted stating "it being clearly understood that nothing shall be done which may prejudice the civil and religious rights of existing non-Jewish communities in Palestine, or the rights and political status enjoyed by Jews in any other country".[ 1922, nei limiti del 1917 • In 1922, the League of Nations granted the United Kingdom a mandate over Palestine under terms similar to the Balfour Declaration Curzon fa dividere il mandato • The Third (1919–1923) and Fourth Aliyah (1924–1929) brought 100,000 Jews to Palestine. From 1921 the British subjected Jewish immigration to quotas and most of the territory slated for the Jewish state was allocated to Transjordan Col nazismo, immigrazione ma rivolta • The rise of Nazism in the 1930s led to the Fifth Aliyah, with an influx of a quarter of a million Jews. This caused the Arab revolt of 1936–1939 and led the British to cap immigration with the White Paper of 1939 Il Regno Unito lascia… • After 1945 the United Kingdom became embroiled in an increasingly violent conflict with the Jews. In 1947, the British government withdrew from commitment to the Mandate of Palestine, stating it was unable to arrive at a solution acceptable to both Arabs and Jews Le Nazioni Unite propongono… • The newly created United Nations approved the UN Partition Plan (United Nations General Assembly Resolution 181) on November 29, 1947, dividing the country into two states, one Arab and one Jewish. Jerusalem was to be designated an international city — a corpus separatum — administered by the UN to avoid conflict over its status una autodeterminazione… • On May 14, 1948, the day before the end of the British Mandate, the Jewish Agency proclaimed independence, naming the country Israel; it was not until this day that the world knew that the new state would be called Israel Una guerra araboisraeliana (1948) • The following day the armies of five Arab countries — Egypt, Syria, Jordan, Lebanon and Iraq — attacked Israel, launching the 1948 Arab-Israeli War. Morocco, Sudan, Yemen and Saudi Arabia also sent troops to assist the invaders. After a year of fighting, a ceasefire was declared and temporary borders, known as the Green Line, were established. Jordan annexed what became known as the West Bank and East Jerusalem, and Egypt took control of the Gaza Strip. Israel was admitted as a member of the United Nations on May 11, 1949 1956: dominano Usa e Urss • In 1956, Israel joined a secret alliance with The United Kingdom and France aimed at recapturing the Suez Canal, which the Egyptians had nationalized (see the Suez Crisis). Despite capturing the Sinai Peninsula, Israel was forced to retreat due to pressure from the United States and the Soviet Union in return for guarantees of Israeli shipping rights in the Red Sea and the Canal. Il processo di Gerusalemme • At the start of the following decade, Israel captured Adolf Eichmann, an architect of the Final Solution hiding in Argentina, and brought him to trial. The trial had a major impact on public awareness of the Holocaust, and to date Eichmann remains the only person ever executed by civil authorities in Israel 1967: guerra dei sei giorni come attacco preventivo • In 1967, Egypt, Syria, and Jordan massed troops close to Israeli borders, expelled UN peacekeepers and blocked Israel's access to the Red Sea. Israel saw these actions as a casus belli for a pre-emptive strike that launched the Six-Day War, Israel achieved a decisive victory in which it captured the West Bank, Gaza Strip, Sinai Peninsula and Golan Heights Sconfitta stati arabi: nascita OLP • The failure of the Arab states in the 1967 war led to the rise of Arab non-state actors in the conflict, most importantly the Palestinian Liberation Organization (PLO) which was committed to what it called "armed struggle as the only way to liberate the homeland 1973: attacco improvviso • On October 6, 1973, Yom Kippur, the holiest day in the Jewish calendar, the Egyptian and Syrian armies launched a surprise attack against Israel. The war ended on October 26 with Israel successfully repelling Egyptian and Syrian forces but suffering great losses 1977-9: Egitto riconosce • Later, 1977, Egyptian President Anwar El Sadat made a trip to Israel and spoke before the Knesset in what was the first recognition of Israel by an Arab head of state.In the two years that followed, Sadat and Menachem Begin signed the Camp David Accords and the IsraelEgypt Peace Treaty. Israel withdrew from the Sinai Peninsula and agreed to enter negotiations over an autonomy for Palestinians across the Green Line, a plan which was never implemented. 1987 intifada improvvisa • The First Intifada, a Palestinian uprising against Israeli rule, broke out in 1987 with waves of violence occurring in the occupied territories. Over the following six years, more than a thousand people were killed in the ensuing violence, much of which was internal Palestinian violence 1992-3 riconoscimento palestinesi • In 1992, Yitzhak Rabin became Prime Minister following an election in which his party promoted compromise with Israel's neighbors. The following year, Shimon Peres and Mahmoud Abbas, on behalf of Israel and the PLO, signed the Oslo Accords, which gave the Palestinian National Authority the right to selfgovern parts of the West Bank and the Gaza Strip 1994: Giordania riconosce • In 1994, the Israel-Jordan Treaty of Peace was signed, making Jordan the second Arab country to normalize relations with Israel 1995-2000 Rabin assassinato ma via da Hebron • While leaving a peace rally in November 1995, Yitzhak Rabin was assassinated by a far-right-wing Jew who opposed the Accords. The country was shocked. • At the end of the 1990s, Israel, under the leadership of Benjamin Netanyahu, withdrew from Hebron,and signed the Wye River Memorandum, giving greater control to the Palestinian National Authority 2000 via dal Libano; ma rifiuto; II intifada • Ehud Barak, elected Prime Minister in 1999, began the new millennium by withdrawing forces from Southern Lebanon and conducting negotiations with Palestinian Authority Chairman Yasser Arafat and U.S. President Bill Clinton at the July 2000 Camp David Summit. During the summit, Barak offered a plan for the establishment of a Palestinian state, but Yasser Arafat rejected it.After the collapse of the talks, the Second Intifada began 2001-6: ritiro da Gaza ma attacco e II guerra del Libano • Ariel Sharon became the new prime minister in a 2001 special election. During his tenure, Sharon carried out his plan to unilaterally withdraw from the Gaza Strip and also spearheaded the construction of the Israeli West Bank barrier. In July 2006, a Hezbollah artillery assault on Israel's northern border communities and a cross border abduction of two Israeli soldiers sparked the month long Second Lebanon War 2008: pace cercata • In May 2008, Israel confirmed it had been discussing a peace treaty with Syria for a year, with Turkey as a go-between ? Conclusione L’ultima parola sui “due”? • Scetticismo, costruttivismo dei modelli, onnipotenza del “discorso vincente” sulle terre, relativismo culturale, sono l’ultima parola possibile in campo storico? • L’imitazione del “gemello vincente” è l’ultima parola in campo politico-culturale? L’ultima parola è l’universalismo? -1 (Alessandro e Aristotele) Quale universalismo? -2 • Se fu il modello universalista di Alessando a influenzare in modo duraturo il mondo arabo e europeo, • Rispecchiandosi nel misticismo come nell’universalismo, nelle vocazioni di un certo Oriente come nell’Occidente, • cosa sarebbe stata la storia delle chiese cristiane e la storia dell’islâm… • senza quel concetto di universalismo? In mezzo ai “due” Profilo biografico: • Fabio Todesco (Bologna, 1961) con l’associazione Terre, memoria e pace dagli anni ’90 ha svolto attività di insegnamento dell’ebraico biblico e di educazione alla pace a partire dai luoghi della memoria della Shoah in confronto con gruppi Istituzioni e Associazioni. Si è formato all’università di Bologna (Filosofia) e all’Istituto Universitario Europeo (Storia e Civiltà); insegna Storia e Filosofia nella scuola secondaria superiore. Traccia della lezione • I titoli a saperli leggere sono come i visi e le domande: se li si intende raccontano la loro storia. Questo titolo induce a ritenere fondante, per il nostro modo di considerare il Medio Oriente, gli eventi lontanissimi, precedenti Islām e Cristianesimo, dell’universalismo ellenistico di Alessandro III il Macedone, che una lunga tradizione interpretativa vuole modello di riferimento per ciò che è “grande”. Col suo sogno coincide d’altra parte tutto ciò che si chiamerà Medio Oriente; poi, da quel sogno prenderà forma, dopo l’aurora rinascimentale e neoellenica, tra Sette e Ottocento, 1. Popoli paesi persone.• Per tutto il discorso è molto utile poter confrontare le versioni in varie lingue (ossia in varie culture) delle voci di enciclopedia: è ora possibile su wikipedia.org, confrontando le versioni in lingue diverse delle stesse voci (non solo popoli e paesi, appunto, ma anche studiosi o amministratori. Per l’Italia un caso interessante può essere la voce “Garibaldi”). Si scopre l’immensa ricchezza di pensiero che sta dietro i gesti politici del Regno Unito (ma anche della Francia, della Germania, etc.) e quanto le situazioni storiche che poi si tendono a percepire come “naturali” o “inevitabili” siano il 2. Orientalismo, la politica e gli studiosi.• Una celebre e non aggirabile messa in questione di queste nozioni si deve a Edward W. Said, Orientalismo [orig. amer. 1978; 1995 con postfazione], 1999 (sesta ed. 2007), Milano, Feltrinelli, pp. 395. Fra gli altri suoi testi, tutti importanti, Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell’Occidente, Roma, Gamberetti editrice, 1998. Una intelligente rilettura dei Protocolli dei Savi di Sion come rappresentazione “orientale” di un prodotto costruito in Occidente è offerta da Carlo Ginzburg, “Rappresentare il nemico. Sulla 3. Orientalismo, l’autorevolezza attuale.• Massima autorità sugli studi orientali, studioso esperto degli archivi amministrativi dell’ex impero ottomano, uomo profondamente impegnato come consigliere delle amministrazioni statunitensi, curatore della Cambridge History of Islam, Bernard Lewis è al tempo stesso il contraltare del discorso di Said e i capofila dei suoi critici: utili tutti i suoi libri, facilmente accessibili, per quanto spesso pubblicati senza introduzioni o contestualizzazioni, quando in realtà si tratta di opere molto complesse, a molti strati, che alla facilità di lettura e al taglio 4. Guerre e paci.• Fra le sintesi è sempre utile la bella “collana XX secolo” della Giunti e in particolare: François Massoulié, I conflitti del Medio Oriente, Firenze, Giunti Casterman, 1993; Claude Klein, Israele. Lo Stato degli ebrei, Firenze, Giunti Casterman, 2000. Su singoli temi possono essere consultate riviste come Limes, (Occidente, fine del mondo?: 3/1994; Israele. Terra e pace, 4/1995; Turchia-Israele. La nuova alleanza, 3/1999; le spade dell’Islam, quaderno speciale, suppl. al n°4/2001; Aspettando Saddam: quaderno speciale 1/2002: La potenza di Israele: 3/2005; La 5. Linguaggi e culture.• Per approfondire una diversa lettura della relazione tra Oriente e Occidente, che metta in questione quella “cecità indoeuropea” che oppone famiglia a famiglia linguistica, e sulla quale è stato – tra l’altro – costruito il legame tra la Germania nazista e diversi movimenti nazionalisti dello spazio mediorientale, fino al Giappone, per quanto le ricerche siano ancora in fase interlocutoria sullo stabilirsi di un nuovo paradigma interpretativo, è ormai ampiamente citabile e accettata nel campo della storia della cultura (meno in linguistica) la straordinaria opera di Giovanni 6. Pensiero e culture.• All’opera di Semerano è debitrice, su questo tema, quella di Massimo Cacciari, del quale può essere rilevante sia la riflessione degli anni ’90 (Geofilosofia dell’Europa e Arcipelago), per quanto forse troppo prigioniera delle prospettive che in quegli anni sembravano schiudersi, ancor più pertinente la riflessione successiva, che forse avrà sbocco in un’opera a sé stante sulle radici della filosofia e del pensiero italiano, in manifesta contrapposizione con ogni riduzionismo essenzialisticonazionalistico: in particolare, su Leopardi e su Vico. 7. Cultura e storia antica.• Sul riutilizzo di Alessandro in epoca moderna si può partire da Luciano Canfora, Ellenismo, Bari, Laterza: anche troppo stringato brillante e lucido ma certamente, nell’uso che qui se ne propone, passibile di semplificazione nell’individuazione delle linee portanti di tutta la problematica, e per contro da complicare nell’analisi degli effetti che da quegli anni fra Herder e Hegel sono promanate. 8. Storia antica.• Sulla controparte di storia antica, alla cesura fra Oriente e Occidente, e sulle costruzioni che l’Occidente elabora è da sondare tutta l’opera, per quanto datata, di Santo Mazzarino, attiva anch’essa nella riflessione di Cacciari, e in particolare Oriente e Occidente, Milano, Rizzoli, 1989. Per il rapporto tra cultura greca, cristianesimo e ebraismo, e cultura nell’Islām è ora disponibile Cristina D’Ancona (cur.), Storia della filosofia nell’Islam medievale, 2 tomi, Torino, Einaudi, 2005. 8. Storia antica.-