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Occidente e Medio
Oriente:
da Alessandro il Macedone
alla Guerra al Terrorismo dei
nostri giorni
-oOoModena, centro Francesco Luigi Ferrari
14 novembre 2009
Promemoria elaborato da: Fabio Todesco
Associazione “Terre, memoria e pace”
Sommario -1
• 1. Terminologia
• 2. Est e Ovest: “due”
che diventano “uno”
• 3. L’uso vittorioso: dal
linguaggio franco-britannico
al linguaggio statunitense
• 4. Orientali e orientalisti
• 5. “due” uguale “uno”:
Alessandro e l’ellenismo
• 6. Cristiani e Arabi: “due” che
non fanno “uno”
Sommario -2
• 7. “due” che fanno “uno”: il
richiamo dell’Europa
• 8. Il rilancio napoleonico
• 9. L’irrestistito Ottocento
• 10. Digressione:
l’”antisemitismo” arabo
• 11. In occasione delle guerre
• 12. Questo oggi ci resta
• Conclusione - Bibliografia
Istruzioni per la
condivisione del file
• Il presente materiale va considerato
bozza non adatta per la
pubblicazione.
• La condivisione pubblica dei dati e
delle figure, in massima parte tratti
da materiali disponibili in rete
(particolarmente Wikipedia) e dai
testi citati (vedi bibliografia finale)
deve tener presente le regole di
utilizzo di ciascun materiale,
reperibili attraverso la digitazione
sul motore di ricerca delle stringhe
corrispondenti.
L’“oggi”
di Israele e
Palestina
1. Terminologia
Terminologia –0
Sono concetti occidentali:
•
•
•
•
•
•
•
•
Europa
Asia
Africa
Occidente
Medio Oriente
Democrazia
Dittatura
Nazionalità
• Cittadinanza
• Patriottismo
• Semita
(Antisemita)
• Razzista
• Nazista
• Rivoluzione
• Socialismo
Tipi etnici
“mediorientali”,
XIX sec.
“Medio Oriente”
- cartina -
L’impero di Alessandro
– progetto incompiuto
“Medio Oriente” in
senso stretto
Il “grande Medio
Oriente”
Eratostene: dati
• ancient world map of
Eratosthenes (276–194 BC),
incorporating information from
the campaigns of Alexander and
his successors.
Il “Medio Oriente”
ellenistico di Eratostene
Terminologia -1
• GB: NEAR – MIDDLE – FAR
EAST
• USA: NEAR (ANTICHISTICA)
• INDIA: WEST ASIA
• GRANDE MEDIO ORIENTE =
MOYEN ORIENT – AFRIQUE
DU NORD – MENA (MIDDLE
EAST-NORTH AFRICA)
• “MONDO ARABO” (-TURCHI,
CURDI, ISRAELIANI NON
ARABI, IRANIANI)
• MASHREQ vs MAGHREB
Terminologia -2: mondo
slavo
• LINGUE SLAVE: “VICINO
ORIENTE”
• Tedesco: In German the term
"Naher Osten" (Near East) is
still in common use (nowadays
the term "Mittlerer Osten" is
more and more common
Terminologia -3: mondo
arabo
• Perhaps due to the influence of
the Western press, the Arabic
equivalent of “Middle East,”
““( ”‫الشرق األوسط‬ash-sharq-lawsat”), has become standard
usage in the mainstream Arabic
press, comprehending the same
meaning as the term “Middle
East” in North American and
Western European usage .
Terminologia -4:
“politicam. corretto”
• MEDIO ORIENTE:
Oggi politicamente scorretto nel
linguaggio settoriale
Non cosi’ MASHREQ
The official UN designation of the
area is "Western Asia"
Terminologia -5:
consigli di stile
• The Associated Press Stylebook
“Use Middle East unless Near
East is used by a source in a
story. Mideast is also
acceptable, but Middle East is
preferred”
Invece delle nazioni,
l’alfabeto…
alfabeto e identità
• Per mille anni, nella “Casa
dell’Islâm”, musulmani cristiani e
ebrei parlarono e scrissero in arabo
ma con diversi ALFABETI:
• I musulmani quello arabo
• I cristiani quello siriaco
• Gli ebrei quello ebraico
• Es.: i greci dell’Anatolia,
“rimpatriati” in Grecia con gli
accordi del 1923, non impararono il
greco fino all’arrivo in Grecia
The Treaty of Lausanne
(July 24, 1923) -1
• Lord Curzon, the British Foreign
Secretary of that time, was the
chief negotiator of the Allies,
while Eleftherios Venizelos
negotiated on behalf of Greece.
The negotiations took many
months. On November 20, 1922,
the peace conference was
opened, and after strenuous
debate, was interrupted by
Turkish protest on February 4,
1923.
The Treaty of Lausanne
(July 24, 1923) -2
• After reopening again on April
23, and following more protests
by the Turks and tense debates,
the treaty was signed on July 24
as a result of eight months of
arduous negotiation. The
delegation on behalf of the Allies
included negotiators such as the
U.S. Admiral Mark L. Bristol, who
served as the United States High
Commissioner and championed
Turkish efforts.
Rimpatriati o deportati?
• I Greci “ritornavano” in Grecia
e Turchi in Turchia o i Greci
musulmani venivano deportati
in Turchia e i Turchi cristiani in
Grecia?
• In greco moderno:
Μικρασιατική καταστροφή
La religione è parte
dell’identità?
• I Greci hanno avuto pochi anni
fa un contenzioso con Bruxelles
per poter inserire sulle loro carte
di identità la voce “religione”,
sostenendo che è parte della
loro identità culturale
I Greci non si
chiamavano Greci
• I musulmani del M.O.
indicavano i Greci come rûm
(romèi)
• Lo stato che si dissolse nel 1453
si chiamava Impero Romano e
non “impero bizantino”
I Turchi non si
chiamavano Turchi
• Veniva detta “turca” la lingua
• Il paese veniva detto “Terra dell’
Islâm”
• Oppure, in senso dinastico, territori
ottomani
• Oppure, più precisamente, il paese
dei Rûm, ereditato dall’Impero
romano
• Quando Costantinopoli cade, nel
1453, gli occupanti si fregiano del
titolo di “re dei Romani” (in qualche
modo, la “seconda Roma” permane(.
• “Turchia” – termine di origine
europea – compare con la repubblica
del 1923
“Arabia” non esiste in
arabo
• Nell’uso attuale si ricorre a:
• La terra arabica, il paese arabo
Gli Italiani non hanno
conquistato la “Libia”
• “Siria” e “Libia” sono termini greci
che indicano province romane
• Poi dimenticati
• “Libia” è (re)introdotto con la
conquista italiana di due sangiaccati
ottomani (Tripoli-Cirene)
• “Siris”, usato da non-musulmani, è
adottato nel 1864 come
denominazione di provincia, poi
sotto il mandato francese
“Siria”: il mandato
francese
Siria e Libia come
province romane
“Iraq” è nome medievale
• E’ il nome della provincia di un
califfato
“Egitto” è come dire:
copto
• Nel mondo arabo si usa: Misr
• Nella Bibbia il paese delle due
rive, o dei due Egitti: Mitzràyim
• Il termine greco Aigyptos
conserva, come “copto”, uno
dei nomi dell’antico Egitto
C’è più Palestina nel
Rinascimento che in
Palestina
• Il nome romano “Palestina”
sopravvive come distretto della
provincia di Damasco
• Quasi scomparso all’arrivo dei
crociati
• Ricompare nel Rinascimento con la
ripresa degli studi classici
• Diviene parte del linguaggio politico
ottocentesco
• Diventa, sotto mandato britannico,
un distretto (diverso da quello
romano e da quello arabo)
• Nasce allora una nazione palestinese
Conclusione non
sospetta:
• Per B.Lewis, pur aspramente
criticato da E.Said come
filooccidentale in modo
estremista,
• La posizione delle linee di
confine sulle carte
• e i nomi delle regioni
• riflettono i compromessi fra
potenze colonizzatrici,
• in Sudamerica, Medio Oriente,
Africa
LEWIS – il volto
Italiani e tedeschi:
stesso modello
• Gli stati europei a unificazione
ritardata (Italia e Germania)
furono visti come un modello
dalle neonazioni mediorientali
in via di unificazione
Conio erroneo:
“maomettani” da
“cristiani”
• Non si tratta, per l’ Islâm, di
“seguire Maometto” come per i
cristiani “seguire il Cristo”
• Musulmani, (muslimuna),
presente nel Corano, ha il senso
di “pacificati”.
Emersione delle
memorie storiche e
identità -1
• Turchia, Iran, Grecia, Egitto: la
importazione della “nazione”
occidentale ha significato il far
emergere memorie nazionali
dimenticate, solitamente portate
alla luce da archeologi
occidentali
Emersione delle
memorie storiche e
identità -2
• La fondazione dello Stato di
Israele è stata volutamente
legata alla memoria della Shoah
e alle memorie bibliche, nei due
campi avversi:
• Vista dal mondo arabo, suona
come una calamità (nakba), il
cui suono riecheggia una sorta
di rinascimento (nahda),
anch’esso però di matrice
occidentale (un illuminismo
arabo)
Conclusione
(semplificatrice):
• I “due” confliggenti (Israele,
mondo arabo; Occidente, Madio
Oriente) si ispirano largamente
allo stesso modello.
• Questo modello è nato in
“Occidente”.
• E’ nato in ciò che da quel
momento si è chiamato
“Occidente”
• Oriente e Occidente nascono
con lo stesso gesto
Il “passaporto” del
feroce (o vittorioso)
Saladino
• Fino alla modernizzazione, è
semplicemente un musulmano
delle cui vittorie tutti i
musulmani potevano vantarsi.
Oggi si sottolinea che è:
• Nato nella città natale di
Saddam Hussein
• Cresciuto in Siria
• Trasferito in Egitto
• Di etnia curda
Nazionalismo: non
proprio tutti d’accordo
• ‘abd al-Fattah Mazlûm: il
nazionalismo fu introdotto in
M.O. da arroganti infedeli di
religione ebraica per dividere i
musulmani
• Il poeta turco Mehmet Akif,
profondamente religioso, scelse
l’esilio al momento della
proclamazione della Repubblica
(1923), ma una sua poesia
messa in musica divenne l’inno
nazionale
La malricompensata
comunità ebraica irakena
• Sono la più antica e creativa
comunità ebraica del mondo arabo
• Gli ebrei preesistono in Irak
all’arrivo dell’ Islâm; si mantengono
ebrei per secoli adottando l’arabo.
• Col risorgimento irakeno e
l’unificazione (1920( prendono parte
ai movimenti patriottici di
ispirazione occidentale
• Alcuni criticano l’immigrazione di
ebrei europei in Palestina
• Nel 1941 sono oggetto di
persecuzione
La malricompensata
comunità ebraica italiana
• Sono la più antica comunità ebraica
del mediterraneo occidentale con
continuità ininterrotta
• Si mantengono ebrei per secoli
adottando l’italiano.
• Col risorgimento italiano e
l’unificazione (1861-1918) prendono
parte ai movimenti patriottici di
ispirazione occidentale
• Alcuni criticano, altri sostengono
l’immigrazione di ebrei europei in
Palestina
• Nel 1938 sono in buona parte
risucchiati nella Shoah
2. Est e Ovest: “due”
che diventano “uno”
“due”
• Francesco Luigi Ferrari
(Modena, 31 ottobre 1889 –
Parigi, 2 marzo 1933) è stato un
giornalista, politico e
antifascista italiano
• Pio Donati (Modena, 18 aprile
1881 – Bruxelles, 19 maggio
1927) è stato un deputato e
avvocato italiano
Francesco Luigi
FERRARI - volto
Pio DONATI - volto
“due” somiglianti
• Il 19 dicembre 1963 nel
ventesimo anniversario della
liberazione, il Comune di
Modena decide di traslare le
sue spoglie da Parigi nel
Cimitero di San Cataldo a
Modena insieme a quelle di Pio
Donati, deputato socialista
antifascista morto a Bruxelles
nel 1927
“due” somiglianti
ma distinti
• seppellendoli uno accanto
all’altro nel settore cattolico ed
ebraico e separandoli con un
vetro simbolico
• Il Presidente della Repubblica
Napolitano visita le due tombe
in forma ufficiale il 19 marzo
2009.
Modena:
Tombe di Pio Donati (destra) e
Francesco Luigi Ferrari (sinistra)
Significati di un vetro
• Barriera minima alla
visualizzazione dell’altro
• Rispecchiamento di sé nell’altro
• Inquadramento “scientificooggettivo” dell’altro (“vetrino”)
• Segno della possibile
confusione (assimilazione) con
l’altro
• Percezione che la differenza che
separa è resistente, ma non
direttamente visibile
3. La Federazione
Imperiale
britannica:
il “terreno”
del “Medio Oriente”
1907 – Accordo AngloRusso -cartina
1907 – Accordo AngloRusso
• L’Accordo anglo-russo fu firmato a
San Pietroburgo il 31 agosto 1907 da
Gran Bretagna e Russia per il
reciproco riconoscimento delle sfere
d’influenza coloniale in Asia.
• Fu una risposta tacita al riarmo
della Germania e segnò la fine di
contrasti, durati quasi un secolo,
tra le due nazioni in un’area che
andava dalla Persia (l’attuale Iran( al
Tibet. L’accordo costituì l’ultimo
tassello per la formazione della
Triplice intesa che avrebbe
compreso, oltre alla Gran
Bretagna e alla Russia, anche la
Francia.
1907 – Accordo AngloRusso -2
• la parte della Persia che dava
accesso all’India era protetta
contro la penetrazione russa, e
la parte della Persia che dava
accesso alla Russia era protetta
contro la penetrazione
britannica.
1907 – Accordo AngloRusso –cartina (bis)
1907 – Accordo AngloRusso – reazioni GB
• la destra inglese vicina a Lord
Curzon la cui politica aggressiva
come viceré aveva costituito in
passato uno degli ostacoli ad un
accordo, sostenne che erano state
fatte troppe concessioni e che
questioni vitali, come gli interessi
britannici nel Golfo Persico, non
erano state affrontate. Ma anche a
sinistra, molti radicali, influenzati
dalla loro avversione ideologica per
la Russia di Nicola II, fecero sentire
le loro proteste.
1907 – Accordo AngloRusso – motivazione
antitedesca
• Ma soprattutto l’intesa con la
Russia mirava a stornare risorse
verso l’Europa e a concentrarsi
sul potere sempre crescente
della Germania, che era, ormai,
diventata la minaccia numero
uno.
In questo contesto…
1902: Alfred Thayer
MAHAN – “Middle
East”
• [1902]: The Middle East, if I may
adopt a term which I have not
seen, will some day need its Malta,
as well as its Gibraltar;
• The British Navy should have the
facility to concentrate in force if
occasion arise, about Aden, India,
and the Persian Gulf
• [“The Persian Gulf and
International Relations”]
Sir Ignatius Valentine
CHIROL
• "The Middle Eastern Question,“:
SERIE DI 20 ARTICOLI SUL
TIMES
• expanded the definition of the
"Middle East" to include "those
regions of Asia which extend to the
borders of India or command the
approaches to India."
• After the series ended in 1903, The
Times removed quotation marks
from subsequent uses of the term
MAHAN: volto
MAHAN: dati
• Alfred Thayer Mahan
(September 27, 1840 –
December 1, 1914) was a
United States Navy flag officer,
geostrategist, and educator.
MAHAN: pensiero
• Stratega navale USA
• Dominio marittimo come
chiave del successo
• Teoria della “battaglia decisiva”
• Seguita da Giappone e
Germania
• Tesi: centralità del controllo del
Golfo Persico per prevenire una
avanzata russa verso l’India (in
realtà: accordi anglo-russi per la
spartizione della Persia/Iran)
MAHAN: Biografia
• Combatte nella guerra civile
americana
• President of the Naval War
College from June 22, 1886 to
January 12, 1889 and again
from July 22, 1892 to May 10,
1893. There, in 1887, he met
and befriended a young visiting
lecturer named Theodore
Roosevelt, who would later
become president of the United
States.
Infuenze su MAHAN
• Mahan's views were shaped by the
eighteenth century naval wars
between France and Britain, where
British naval superiority eventually
defeated France, consistently
preventing invasion and blockade.
• as the Royal Navy's blockade of
the German Empire was a critical
direct and indirect factor in the
eventual German collapse,
Mahan's theories were vindicated
by the First World War.
Influenza di MAHAN
• His books were greatly acclaimed,
and closely studied in Britain and
Imperial Germany, influencing
their forces build up before World
War I. Mahan influenced the naval
portion of the Spanish-American
War, and the battles of Tsushima,
Jutland, and the Atlantic. His work
influenced the doctrines of every
major navy in the interwar period;
The Influence of Seapower Upon
History, 1660-1783 was translated to
Japanese[6] and used as a textbook in
the Imperial Japanese Navy (IJN).
This strongly affected the IJN's
Pacific War conduct, emphasising
the "decisive battle" doctrine —
even at the expense of protecting
MAHAN: l’ambiente
MAHAN pubbl. sulla
NATIONAL REVIEW
• The National Review was founded
in 1883 by the English writers Alfred
Austin and William Courthope.
• It was launched as a platform for the
views of the British Conservative
Party, its masthead incorporating a
quotation of the former Conservative
Prime Minister, Benjamin Disraeli:
• What is the Tory Party, unless it
represents National feeling?
• Under editor Leopold Maxse, the
National Review took an unfriendly
attitude towards Imperial
Germany in the years leading up to
World War I.
Leopold MAXSE, dir.
Della NATIONAL
REVIEW
• Leopold James Maxse (1864-1932)
was a journalist and editor of the
conservative British publication,
National Review, between August
1893 and his death in January 1932.
He was succeeded as editor by his
sister, Violet Milner.
• Antitedesco, critica la morbidezza
del Trattato di Versailles come
acquiescenza del suo paese alle
richieste di Wilson
• The League of Nations was
vehemently opposed by Maxse and
he believed it to have been formed to
please Wilson.
Violet Georgina Milner
(née Maxse), edit. della
National Review
• Violet Georgina Milner (née
Maxse) (1872-1958) was an
English Edwardian society Lady
and, later, editor of the political
monthly, National Review. Her
father was Admiral Frederick
Maxse.
• She was the wife of Lord
Edward Cecil, son of the British
Prime Minister Lord Salisbury
Il marito di Lady V G
Milner
• Lord Edward Herbert
(Gascoyne-)Cecil KCMG DSO
(12 July 1867-13 December
1918) was a British soldier and
colonial administrator in Egypt.
His father was Robert
Gascoyne-Cecil, 3rd Marquess
of Salisbury, the Prime Minister.
Altre attività di Lady
Milner
• she established the Victorian
League in 1901 to promote
Milner's imperial vision.
• She took over as National
Review editor after the death of
her brother Leopold Maxse in
1932.
CHIROL (18521929)(Middle East): dati
• (28 May 1852 – 22 October
1929) was a journalist, prolific
author, historian and British
diplomat. He was a passionate
imperialist and believed that
Imperial Germany and
Muslim unrest were the biggest
threats to the British Empire.
CHIROL: anglogermanico come Milner
• In 1869, the young Chirol, already
bilingual, moved to Germany,
residing in a small town near
Frankfurt am Main. By 1870, the
Franco-Prussian war had broken out
which Chirol experienced from both
sides. He returned to Paris in 1871
just in time to see the Germans enter
Paris. Thanks to his good French and
German, he was able to come and go
easily passing for a citizen of either
side and it was here that he began to
acquire his taste for adventure and
politics.
CHIROL giornalista in
M.O.
• Having begun to learn Arabic before
leaving England, he set off to Egypt
arriving in Cairo where he took up
residence. In 1879, he set off for
Beirut not long after the British had
taken control of Cyprus. From there,
the travelled inland through Syria
with Laurence Oliphant and from
whom he'd later learn to draw. But it
was here in the Middle East where
he took up journalism for the first
time writing for the Levant
Herald, then the leading
newspaper in the Near East.
CHIROL al Times
• Later, he succeeded Donald
Mackenzie Wallace as director
of foreign department of The
Times in 1899. After returning
to London, Chirol continued
working on his next book The
Middle Eastern Question
based on a series of 19 articles
by Chirol that appeared in
The Times in 1902 and 1903.
CHIROL, Curzon,
Churchill, Roosevelt
• Chirol dedicated the book to his
new friend Curzon whom he would
soon see again. In November 1903
he sailed to Karachi where he
boarded a yacht to tour the Persian
Gulf with Lord and Lady Curzon.
Other notable guests on the voyage
included a young Winston
Churchill. Chirol returned to
London by Christmas and just as the
Russo-Japanese War was breaking
out. He later travelled to Washington
D.C. where he met with Teddy
Roosevelt and many U.S. Congress
members.
CURZON, dati (18591925)
• George Nathaniel Curzon, 1st
Marquess Curzon of
Kedleston, KG, GCSI, GCIE,
PC (11 January 1859 – 20
March 1925) was a British
Conservative statesman who
was Viceroy of India and
Foreign Secretary.
CURZON – sua
educazione
• A more decisive presence in
Curzon's childhood was that of
his brutal governess, Ellen Mary
Paraman, whose tyranny in the
nursery stimulated his
combative qualities and
encouraged the obsessional side
of his nature.
CURZON – il volto
CURZON – esploratore
geopolitico
• A bold and compulsive traveller,
fascinated by oriental life and
geography, he was awarded the
gold medal of the Royal
Geographical Society for his
exploration of the source of the
Oxus. Yet the main purpose of
his journeys was political: they
formed part of a vast and
comprehensive project to study
the problems of Asia and their
implications for British India.
CURZON critica l’accordo
Anglo-Russo - 1907
• Su chi avesse ottenuto maggiori
vantaggi, dello stesso avviso di
Bülow fu Lord George Curzon.
Questi, viceré dell’India dal
1898 al 1905, dichiarò: «La
convenzione rinuncia a tutto ciò
per cui abbiamo combattuto per
anni, e vi rinuncia con uno
slancio cinico nella sua
avventatezza... Sacrificati gli
sforzi di un secolo, e niente o
quasi in cambio».
CURZON critica l’accordo
Anglo-Russo - 1907
• La sfera d’influenza russa in
Persia risultava troppo ampia e
comprendeva tutte le città
maggiori, mentre quella della
Gran Bretagna era esigua e
priva di valore economico.
Quanto alla clausola per
l’Afghanistan, la Gran Bretagna
non ci guadagnava nulla, e
l'accordo sul Tibet equivaleva
ad una «resa totale
CURZON e il Medio
Oriente
• Curzon helped in several
Middle Eastern problems: he
negotiated Egyptian
independence (granted in
1922) and divided the British
Mandate of Palestine, creating
the Kingdom of Jordan for
Faisal's brother, which may
also have delayed the problems
there.
Il mandato – cartina 1
Il mandato – cartina 2
CURZON – suocero di
Mosley
• had three daughters during a
firm and happy marriage: Mary
Irene (who inherited her father's
Barony of Ravensdale and was
created a life peer in her own
right), Cynthia (first wife of Sir
Oswald Mosley), and Alexandra
Naldera (wife of Edward
"Fruity" Metcalfe, the best
friend, best man and equerry of
Edward VIII
MOSLEY - dati
biografici
• Sir Oswald Ernald Mosley,
6th Baronet (16 November
1896 – 3 December 1980) was a
British politician, known
principally as the founder of the
British Union of Fascists
Sir MOSLEY - il volto
Altri MOSLEY
• Sir Oswald Mosley (1896–1980),
leader of the British Union of
Fascists
• Lady Cynthia Mosley (1898–1933),
his first wife
– Nicholas Mosley, 3rd Baron
Ravensdale (born 1923), novelist, their
eldest son
– Diana Mosley (1910–2003), his second
wife, formerly Diana Mitford
• Max Mosley (born 1940), their son,
president of the Fédération
Internationale de l'Automobile
L’ambiente: Sir Alfred
MILNER -1
• Alfred Milner, 1st Viscount Milner
KG, GCB, GCMG, PC (23 March
1854—13 May 1925) was a British
statesman and colonial administrator
who played an influential
leadership role in the formulation
of foreign and domestic policy
between the mid-1890s and early
1920s. the key British Empire
figure in the events leading up to
and following the Boer War of
1898–1902 noted for mentoring a
gathering of young members of the
South African Civil Service,
informally known as Milner's
Kindergarten.
L’ambiente: Sir Alfred
MILNER -2
• Milner's Kindergarten who, in
some cases, themselves became
important figures in
administering the British
Empire. he was second only to
Prime Minister David Lloyd
George in the decision-making
process guiding Britain
through the crucial period
leading to the end of World
War I.
MILNER – il volto
MILNER patriota
inglese nato in Germania
• Alfred Milner fue educado
primero en Tübingen, luego en
el at King's College London y
bajo Benjamín Jowett como
becario del Balliol College,
Oxford entre 1872 y hasta 1876.
Nació en Gießen, HesseDarmstadt Hablaba con un
rastro de acento alemán. Sin
embargo, hasta el final de su
vida, Milner se llamaría "un
patriota de raza británico".
MILNER e WWI in GB
• Milner was the only Briton who had
experience in civil direction of a war
Lloyd George made him a member
of the five person War Cabinet.
Milner was probably the most
competent member of the war
cabinet after the prime minister
himself and consequently became
Lloyd George's fire fighter in many
crises. He gradually became the
second most powerful voice in the
conduct of the war.
MILNER: potere ai
civili in guerra
• he also gradually became
disenchanted with the military
leadership of the country which
exercised a disproportionate
influence on the conduct of war
because of conservative support. He
backed Lloyd George, who was even
more disenchanted with the military,
in his successful move to remove
Edward Carson from the Admiralty,
and in his less successful attempt to
prevent the disastrous Third Battle of
Ypres in 1917.
MILNER alla Paris
Peace Conference
• attended the 1919 Paris Peace
Conference where, on behalf
of United Kingdom, he
became one of the signatories
of the Treaty of Versailles.
MILNER e la Dichiar.
Balfour (v)
• Milner was also a chief author of
the Balfour Declaration of 1917,
although it was issued in the name of
Arthur Balfour.
• In his posthumously published 1982
book The Anglo-American
Establishment, Georgetown
University history professor
Carroll Quigley explained that the
Balfour Declaration was actually
drafted by Lord Alfred Milner
MILNER e la Dichiar.
Balfour (v)-2
• "This declaration, which is always
known as the Balfour Declaration,
should rather be called 'the Milner
Declaration,' since Milner was the
actual draftsman and was apparently,
its chief supporter in the War
Cabinet. This fact was not made
public until 21 July 1936. At that
time Ormsby-Gore, speaking for the
government in Commons, said, 'The
draft as originally put up by Lord
Balfour was not the final draft
approved by the War Cabinet.
MILNER businnesman 1
• Upon his return from South Africa,
Viscount Milner occupied himself
mainly with business interests in
London, becoming chairman of the
Rio Tinto Zinc mining company a
diversified, multinational mining and
resources group with headquarters in
London, England and Melbourne,
Australia.
MILNER businnesman 2
• The company was founded in 1873,
when a multinational consortium of
investors purchased a mine complex
on the Rio Tinto river, in Huelva,
Spain from the Spanish government.
among the world leaders in the
production of many commodities,
including aluminium, iron ore,
copper, uranium, coal, and
diamonds. The company's first
major acquisition occurred in 1929,
when the company issued stock for
the purpose of raising 2.5 million
pounds to invest in Rhodesian
copper mining companies
MILNER intellettuale
imperiale globale
• En Oxford estableció una amistad
cercana con Arnold (non Joseph)
Toynbee y tuvo que ver con sus
esquemas de la asistencia social;
posteriormente escribió un tributo a
su amigo, Arnold Toynbee: una
Reminiscencia (1895). Milner tenía
magníficos sueños de un
Parlamento Imperial global, con
asiento en Londres, con delegados
de descendientes británicos de
Canadá, Australia, Nueva Zelanda
y Sudáfrica.
MILNER e la
Federazione Imperiale/1
• Imperial Federation was a late19th early-20th century
proposal to create a federated
union in place of the existing
British Empire.
• The federation would have a
common parliament and would
be governed as a superstate.
Westminster would become a
purely Imperial body.
MILNER e la
Federazione Imperiale/2
• Il Milner kindergarten voleva
una federazione Supporters of
Imperial Federation regarded
the United Kingdom as having
two possible futures; imperial
union and continued longterm importance or imperial
dissolution and the reduction
of the status of the UK to a
second-class nation
MILNER e la
Federazione Imperiale/3
• The Imperial Federation League was
founded in London in 1884 and
subsequently branches were
established in Canada, Australia,
New Zealand, Barbados, and British
Guiana. While the proposal was
often associated with segments of
the British Conservative Party, it was
popular among also proponents of
Liberal or New Imperialism such as
E. M. Forster. The movement was
also a vehicle for British race
nationalism, inspired by such
writers as Charles Dilke and John
Robert Seeley and ideas of a greater
Britain encompassing the largely
white self-governing colonies
MILNER e la
Federazione Imperiale/4
• The First World War put an
end to large-scale popular
debates over imperial
federation. The idea of
Imperial unity was carried on
after the war by Lionel Curtis
and the Round Table movement,
which continues to this day as a
forum and promoter of the
Commonwealth of Nations
MILNER, suo figlio e
suo nipote -1
• Although he had fathered a son out
of wedlock, he did not claim the
child who was orphaned at age 7.
The younger Milner joined the
British army and travelled through
Finland, South Africa and Egypt,
finally deserting his post in Estonia.
Adopting the name "Israel", he
moved to Palestine where, in the
newly-formed nation of Israel, he
lived for the remainder of his life,
marrying into the family of Shaike
Ophir, one of the nation's best
known film and stage entertainers
MILNER, suo figlio e
suo nipote -2
• Israel Milner's son, Isaac,
earned a medical degree in Italy,
then moved to the United
States, where, emulating his
great-grandfather, Charles
Milner, he practised as a
physician and, upon retiring in
2006, returned to Israel.
TOYNBEE A. – dati
biografici (1852-1883)
• Arnold Toynbee (23 August 1852 –
9 March 1883) was an English
economic historian also noted for his
social commitment and desire to
improve the living conditions of the
working classes ; the more famous
universal historian Arnold Joseph
Toynbee (1889-1975), with whom he
is often confused, was his nephew
• The Toynbees have been prominent
in British intellectual society for
several generations:
TOYNBEE A. - pensiero
• Toynbee coined,or at least
effectively popularised, the term
"Industrial Revolution" in the
Anglophone world—in Germany
and elsewhere it had been brought
into circulation earlier by Friedrich
Engels, also under the impression of
the industrial changes in Britain.
Toynbee died at age 30 in 1883.
Toynbee did not equate "a struggle
for mere existence and a struggle for
a particular kind of existence
TOYNBEE A. – il volto
TOYNBEE A. –
Influenza in USA
• In 1916 the Arnold Toynbee
House in New York was
founded by a group of young
adults who were part of the
Stevenson Club at Madison
House and with the help of
philanthropist Rose Gruening.
Eight years later, the settlement
house was renamed Grand
Street Settlement
TOYNBEE A.J. – dati
Arnold Joseph Toynbee CH
(April 14, 1889 – October 22,
1975) was a British historian
whose twelve-volume analysis
of the rise and fall of
civilizations, A Study of History,
1934-1961, was a synthesis of
world history, a metahistory
based on universal rhythms of
rise, flowering and decline,
TOYNBEE A.J. – il
volto
TOYNBEE A.J. –
Civiltà, non nazioni
• Thus, the "Western
Civilization", comprising all the
nations that have existed in
Western Europe since the
collapse of the Roman Empire,
was treated as a whole, and
distinguished from both the
"Orthodox" civilization of
Russia and the Balkans, and
from the Greco-Roman
civilization that preceded it.
TOYNBEE A.J. –
Occidente salvato
dall’India
• It is already becoming clearer
that a chapter which has a
western beginning will have to
have an Indian ending if it is not
to end in the self destruction of
the human race. At this
supremely dangerous moment
in history the only way of
salvation for mankind is the
Indian way
TOYNBEE A.J. –
Amato nelle ex colonie
brit.
• Toynbee a probablement eu plus
d'influence sur les penseurs
asiatiques, par exemple au travers
de ses dialogues avec Daisaku Ikeda,
président du mouvement
bouddhiste Soka Gakkai
International. Quelques uns de ses
concepts comme celui d'État
successeur, et dans une moindre
mesure celui de prolétariat externe
sont trouvés dans les travaux d'autres
auteurs.
TOYNBEE A.J. –
Imperialista secondo
Kedourié -1
• Kedourie ritiene che tutto il
lavoro e il sistema di Toynbee
fosse volto a sottovalutare
questo aspetto delle
responsabilità imperialiste, e a
queste considerazioni allega la
denuncia del lavoro di Toynbee
al Foreign Office, nel quale si
occupò direttamente del
Mandato in Palestina
TOYNBEE A.J. –
Imperialista secondo
Kedourié -2
• In un saggio intitolato "The Chatham
House Version" (1970), Elie
Kedourie, uno storico del
medioriente della London School of
Economics, ha attaccato il ruolo che
a suo dire Toynbee ha avuto
nell'abdicazione di responsabilità
nel corso della ritirata dell'Impero
Britannico, che non ha lasciato
dietro di sé valori democratici nei
paesi che prima aveva sotto il suo
dominio.
TOYNBEE A.J. –
Influenza in USA
• Les idées de Toynbee ont connu
une certaine mode (il a fait la
une de Time Magazine en
1947).
• Toynbee's huge success is
confined to the United States
where public opinion is
heavily influenced by
magazines
KEDOURIE – dati
biografici (1926-1992)
• Elie Kedourie C.B.E., FBA (25
January 1926 – 29 June 1992)
was a British historian of the
Middle East. He was born in
Baghdad; his background was
Iraqi Jewish and he grew up in
the Jewish quarter, attending the
Alliance Française primary
school and then the Shammash
High School.
KEDOURIE – linea di
pensiero
• He wrote from a conservative
perspective, dissenting from many
points of view taken as orthodox in
the field. Kedourie's doctoral thesis
(later England and the Middle East)
was critical inter alia of Britain's
inter-war role in Iraq. It was refused
the degree of D. Phil. of the
University of Oxford, but was
published in 1956. It castigated
British policy makers, for their
encouragement of Arab
nationalism, and contained a very
negative view of T. E. Lawrence. He
refused to make changes requested
by one of the examiners,
KEDOURIE antinazionalista
• His 1960 book Nationalism
provoked replies, in Thought and
Change (1964) and Nations and
Nationalism (1983), by his LSE
colleague Ernest Gellner, contesting
Kedourie's theories on the potential
eliminability of nationalist thought.
• Kedourie was critical of Marxist
interpretations of history and of
nationalism, which he described as
'anti-individualist, despotic, racist,
and violent'. He claimed they had
turned the Middle East into 'a
wilderness of tigers'.
KEDOURIE – GB
all’origine del
nazionalismo arabo
• It castigated British policy
makers, for their encouragement
of Arab nationalism
• very negative view of T. E.
Lawrence
KEDOURIE –
Riabilitazione in GB
• Michael Oakeshott brought
Kedourie back to the LSE in
1953.
• He was at the London School of
Economics (LSE) from 1953 to
1990, becoming Professor of
Politics.
• Cfr Middle Eastern Studies
(1964-)
GELLNER avversario di
Kedourié
• as head of the new Centre for the
Study of Nationalism in Prague,
Gellner fought all his life — in his
writing, his teaching, and through his
political activism — against what he
saw as closed systems of thought,
particularly communism,
psychoanalysis, and relativism.
The sociologist David Glass
remarked that he "wasn't sure
whether the next revolution would
come from the right or from the left;
but he was quite sure that, wherever
it came from, the first person to be
shot would be Ernest Gellner.
Ernest GELLNER – dati
• Ernest Gellner was born in Paris[4] to
Anna, née Fantl, and Rudolf, a
lawyer, an urban intellectual
German-speaking Jewish couple
from Bohemia He moved to the
London School of Economics in
1949, joining the sociology
department under Morris Ginsberg.
Ginsberg admired philosophy, and
believed that philosophy and
sociology were very close to each
other.
Ernest GELLNER – il
volto
GELLNER –
Nazionalismo richiesto
dallo sviluppo
• Furthermore, industrial society is
underlined by the fact that there is
perpetual growth - employment
types vary and new skills must be
learned. Thus, generic employment
training precedes specialised job
training. On a territorial level, there
is competition for the overlapping
catchment areas (e.g. AlsaceLorraine). To maintain its grip on
resources, and its survival and
progress, the state and culture
must for these reasons be
congruent. Nationalism therefore
is a necessity
GELLNER –
Nazionalismo
esportabile
• in modern society, work
becomes technical. One must
operate a machine, and as
such one must learn. There is
a need for impersonal,
context-free communication
and a high degree of cultural
standardisation
GELLNER – comunque,
un bravo prof -1
• Described by the Oxford Dictionary
of National Biography as "brilliant,
forceful, irreverent, mischievous,
sometimes perverse, with a biting
wit and love of irony," he was
famously popular with his
students, willing to spend many
extra hours a day tutoring them,
and was regarded as a superb public
speaker and gifted teacher. In
1993, he returned to Prague, now
free of communism, and to the new
Central European University,
GELLNER – comunque,
un bravo prof -2
• where he became head of the
Center for the Study of
Nationalism, a program
funded by George Soros, the
American billionaire
philanthropist, to study the rise
of nationalism in the postcommunist countries of eastern
and central Europe
•
GELLNER si
autodefinisce
fondamentalista
occidentale
Ses héros sont David Hume, René
Descartes, Immanuel Kant, Bertrand
Russell, Karl Popper. Ses scélérats
Hegel, Wittgenstein, Nietzsche,
HeideggerGellner se dit un
"fondamentaliste de
l'éclaircissement" (les Lumières),
avec ironie en contrepoint avec le
fondamentalisme islamique, un tout
autre courant très en vogue de nos
jours
GELLNER – lo Stato
deve controllare
l’educazione
• Il se fait l'avocat de la thèse selon
laquelle l'État ne serait pas
d'abord le détenteur de la violence
légitime, mais surtout, si l'on peut
dire, le détenteur de l'éducation,
légitime, l'État moderne qui
accompagne une société que les
besoins de l'industrialisation et de
la croissance en créant une culture
homogène indispensable à cette
croissance, notamment par la
possibilité qu'elle offre d'une
possibilité pour les acteurs sociaux
d'échanger leurs rôles.
GELLNER - sintesi
• LO STATO DEVE AVERE IL
MONOPOLIO
DELL’EDUCAZIONE
ALTRIMENTI NON CI PUO’
ESSERE CRESCITA
INDUSTRIALE. SI DEFINISCE
FONDAMENTALISTA
ILLUMINISTA. IL MONOPOLIO
STATALE DELL’EDUCAZIONE SI
SOSTUTUISCE COME
PROPRITA’ AL PRECDENTE
MONOPOLIO STATALE DELLA
VIOLENZA
GELLNER fra i berberi
islamici
• À partir de 1954, Gellner a fait
plusieurs voyages en Afrique du
Nord, pour des recherches
anthropologiques, son nouveau
domaine d'intérêt. Il a pris
contact avec les Berbères dans
les monts de l'Atlas, et par la
même occasion a pu satisfaire
sa passion pour la montagne
Bernard LEWIS - dati
• Bernard Lewis, né le 31 mai
1916 à Londres, est un
historien, spécialiste du MoyenOrient. Il a successivement eu la
nationalité britannique, puis à la
fois américaine et israélienne.
• Il est professeur émérite des
études sur le Moyen-Orient à
l'Université de Princeton
LEWIS – il volto
LEWIS - impegno
• Outre ses activités
d'enseignement et de recherche
historique, Bernard Lewis a
été conseiller des services
secrets britanniques lors de la
Seconde Guerre mondiale, puis
consultant du Conseil de
sécurité nationale des ÉtatsUnis, et enfin conseiller de
Benyamin Netanyahou alors
ambassadeur d'Israël à l'ONU
(1984-88).
LEWIS e Huntington
• Bernard Lewis a entre autres
inventé le concept de « choc
des civilisations » dans son
article « The Roots of Muslim
Rage ». Ce thème sera ensuite
développé par son assistant au
Conseil de sécurité nationale,
Samuel Huntington dans un
article « The Clash of
Civilizations ? » (Foreign
Affairs, 1993) et un livre
homonyme
Samuel P. Huntington –
il volto
P.Prodi sullo
“ SCONTRO DI
CIVILTA’ ”
• Una visione alternativa dello
scontro di civiltà è stata fornita
(2009) da P.Prodi. Lo scontro
sarebbe interno all’Occidente
fra una visione monistafondamentalista (meno
tipicamente occidentale) e una
dualista-aperta alla dialettica /
alla grazia / più tipicamente
occidentale
LEWIS contro il
genocidio armeno -1
• Bernard Lewis est également connu
pour sa position révisionniste sur la
question du génocide arménien
perpétré par l'Empire ottoman durant
la Première Guerre mondiale. En
effet, il remet en cause le caractère
génocidaire de ces massacres en
réfutant leur préméditation et leur
organisation systématique. Selon B.
Lewis : « Il n’existe aucune preuve
d’une décision de massacre. Au
contraire, il existe des preuves
importantes de tentatives pour
l’empêcher, qui n’étaient pas très
réussies.
LEWIS contro il
genocidio armeno -2
• Ainsi, selon Bernard Lewis, faire le
parallèle entre l'Holocauste et les
massacres arméniens est « plutôt
absurde » et ne sert qu'à « minimiser
la valeur de la Shoah » Sa position a
été publiée en France dans deux
articles du journal Le Monde,
notamment dans l'édition du
16 novembre 1993, par des propos
dont la portée n’a nullement été
atténuée mais bien au contraire
renforcée par sa mise au point du
1er janvier 1994. La justice a
considéré que cette réponse
accréditait l'idée selon laquelle la
réalité du génocide ne résulterait que
de l'imagination du peuple arménien,
LEWIS contro il
genocidio armeno -3
• qui serait en quelque sorte le seul à
affirmer l'existence d'un plan
concerté mis en œuvre sur ordre du
gouvernement Jeune-Turc en vue de
l'anéantissement de la nation
arménienne.
• À la suite de quoi, Bernard Lewis a
été condamné par le Tribunal de
Grande Instance de Paris le
21 juin 1995 pour avoir commis une
faute en sa qualité d'historien,
manqué à ses devoirs d'objectivité, et
pas assumé ses responsabilités. Le
Tribunal a relevé que c'est
LEWIS contro il
genocidio armeno -4
• en « occultant les éléments
contraires à sa thèse, que le
défendeur a pu affirmer qu’il n’y
avait pas de "preuve sérieuse" du
génocide arménien ;
• Ce jugement a été très critiqué par
des historiens comme Madeleine
Rebérioux5, Pierre Nora6 et René
Rémond7. Ce jugement a été très
apprécié par la Ligue internationale
contre le racisme et l'antisémitisme
(LICRA) qui s'était constituée partie
civile, de par sa vocation à
« combattre par tous moyens la
négation des génocides et l’apologie
des crimes contre l’humanité ».
LEWIS esperto di Islam
criticato nell’Islam
• The Jews of Islam, (1987) È
stato tra i curatori della
Cambridge History of Islam,
strumento di riferimento
fondamentale per gli studiosi.
• Le sue prese di posizioni assai
critiche verso l'Islam moderno e
contemporaneo gli sono valse
alcune aspre contestazioni,
specialmente in ambiente
islamico.
LEWIS consigliere
politico
• Lewis is a widely-read expert
on the Middle East, and is
regarded as one of the West’s
leading scholars of that region
His advice has been frequently
sought by policymakers,
including the former Bush
administration.
LEWIS consigliere
politico – criticato da
E.Said
• In the Encyclopedia of Historians
and Historical Writing Martin
Kramer, whose Ph.D. thesis was
directed by Lewis, considered that,
over a 60-year career, he has
emerged as "the most influential
postwar historian of Islam and the
Middle East."[1] He is also famous
for his public spat with the late
Edward Said concerning the latter's
book Orientalism (1978) in which
Lewis was prominently featured.
4. Orientali e orientalisti
Edward W SAID: volto
ORIENTALISMO –
definizione -1
• Utilizzando e rielaborando il
pensiero di Antonio Gramsci e
Michel Foucault tra gli altri,
Said mette in luce il carattere
di parzialità, quando non
mistificatorio o privo di
fondamenti oggettivi,
contenuti nella nozione di
"Oriente", le sue
determinazioni storiche e i suoi
presupposti ideologici.
ORIENTALISMO –
definizione -2
• L'"Oriente", dunque, non sarebbe il
nome di una qualche entità
geografica o culturale concretamente
determinabile, ma uno strumento
utilizzato dalle culture di matrice
europea innanzi tutto per poter
costruire la propria identità di
"Occidente" e, in parallelo, per
ingabbiare le cosiddette culture
orientali in formule stereotipe e
generalizzanti, quando non
disumanizzanti.
ORIENTALI
costitutivamente
antidemocratici?
• L'Islam tenderebbe quindi
costitutivamente al fanatismo; il
pensiero indiano tenderebbe per
natura al misticismo; tutti i popoli
asiatici sarebbero per natura
impossibilitati a costruire una "vera"
democrazia. Tipica del pensiero
orientalista è poi l'estensione a tutti
gli individui appartenenti alle varie
culture asiatiche dei valori propri di
quelle culture, rinforzando in tal
modo l'assunto di partenza che
oppone l'"Occidente individualista"
all'"Oriente dispotico".
Orientalismo
imperialismo e
letteratura
• Punto nodale dell'analisi di Said è
l'individuazione delle connessioni
che legano la produzione di teorie
orientaliste in Europa e Stati Uniti
con il nascere e l'ampliarsi del
dominio imperialista, coloniale e
neocoloniale. Le teorie orientaliste
sarebbero quindi uno strumento
attivo e spesso consapevole
dell'imperialismo, per cui, ad
esempio, la necessità di interventi
politici e militari nel Medio Oriente
verrebbe giustificata dalla "naturale"
incapacità delle popolazioni locali di
dotarsi autonomamente di governi
liberi o democratici.
SAID tradotto
• Saids Werk wurde in
verschiedene Sprachen
übersetzt, darunter neben
zahlreichen europäischen
Sprachen auch Japanisch,
Koreanisch und Hebräisch. Die
arabische Übersetzung stammt
von Kamal Abu Deeb, einem
syrischen Dichter
Orientalismo in Ingres
• When Ingres, director of the
French Académie de peinture,
painted a highly colored vision
of a turkish bath (illustration,
right), he made his eroticized
Orient publicly acceptable by
his diffuse generalizing of the
female forms (who might all
have been of the same model.)
If his painting had been titled
"In a Paris Brothel", it would
have been far less acceptable.
Ingres - dati
• Jean Auguste Dominique
Ingres (French
pronunciation: [ɛː̃ ɡʁ]) (29
August 1780 – 14 January
1867) was a French
Neoclassical painter. Although
he considered himself to be a
painter of history in the tradition
of Nicolas Poussin and JacquesLouis David, by the end of his
life it was Ingres's portraits
Ingres – il volto
Ingres - Napoleone
Ingres - una modella,
cento odalische
1925 N.HIKMET critica
Pierre Loti come
Orientalista
• Kritik an orientalistischen
Positionen hat es schon lange
vor Saids Veröffentlichungen
gegeben. So hat Nâzım Hikmet
1925 gegen die
romantisierenden und
exotistischen Positionen des
französischen
„Türkeiliebhabers“ Pierre Loti
gedichtet
5. “due” uguale “uno”:
Alessandro e l’ellenismo
l’impero incompiuto
di Alessandro
Alessandro – il volto 1
Alessandro – il volto 2
ALESSANDRO: il
pensiero dell’”uno”
• Voleva probabilmente ibridare
cultura greca e persiana e
omogeneizzare i popoli da
Gibilterra all’Indo
• Probabilm. convinto di essere
figlio di un dio e di avere una
missione divina
• In ultimo, megalomane,
paranoico
Alessandro e Barsine
come Marte e Venere
ALESSANDRO:
testamento: fare l’uno
• Espandersi lungo il
mediterraneo del Sud fino alle
colonne d’Ercole. Costruire una
strada costiera.
Il grande “medio
Oriente” di Alessandro
ALESSANDRO:
“una” civilizzazione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Prosecuzioni ideali:
Stato romano
“civiltà” cristiana (cattolica(
Mondo ortodosso
Unità islamica
Stato germanico ottocentesco
Impero inglese
Imperialismo statunitense
Universalismi culturali
“fine della storia”
ALESSANDRO
distruggitore:
•
•
•
•
•
•
Linea di:
Ernst BADIAN,
Albert B. BOSWORTH,
Ian WORTHINGTON,
Wolfgang WILL
Tesi: distruggitore alla testa di
un esercito forte, politico
incapace
ALESSANDRO: ricerca
della tomba
• Presso Alessandria
• Data per sconosciuta da Giov.
Crisostomo (m.407)
• Tentata in epoca islamica (X
sec.)
• Tentata scientificamente a
partire dal Settecento.
ALESSANDRO: il suo
corpo-1
• AUGUSTO (dona corona, fiori,
rompe il naso [Svet.])
• CARACALLA (toglie tunica
scettro cintura)
• CALIGOLA (toglie, forse,
corazza)
• CESARE (piange in Spagna
pensando a A.)
• POMPEO “MAGNO” ne cerca
e indossa il mantello (260 anni)
ALESSANDRO: il suo
corpo-2
• MACRINUS (ne portava
immagini sul corpo)
• Tesi di Andrew CHAGG sul
corpo di Alessandro
ALESSANDRO: effetti
geopolitici -1
• Il vuoto di potere che lascia a
Est facilita il sorgere di una
entità gigantesca, la dinastia dei
Chandragupta Maurya (india del
N.)
• Quando Seleuco cerca di riavere
quei territori, i 500 elefanti che
ottiene in cambio della pace
sono decisivi nella battaglia di
Ipsius, decisiva per la divisione
dell’impero.
ALESSANDRO: effetti
geopolitici -2
• Poi, Seleuco stenderà il suo impero
fino all'Indo, ma non riuscirà a
sottomettere il Punjab, dopo la
guerra contro il re indiano
Chandragupta, a cui dovette cedere
parte dell'Aracosia e della Gedrosia.
Nel 305 a.., con l’estinzione della
linea reale macedone, si proclamerà
re. Nel 301 a.C., torna in occidente,
si allea a Lisimaco e uccide
Antigono nella battaglia di Ipso
ALESSANDRO: effetti
geopolitici -3
• "Ipsus was the high point of the
struggle among Alexander the
Great’s successors to create an
international Hellenistic empire,
which Antigonus failed to do."[2]
Instead, the world was carved up
between the victors, with Ptolemy
retaining Egypt, Cassander retaining
Macedon and Greece, Seleucus
expanding his power to eastern Asia
Minor, and Lysimachus receiving
Thrace and the remainder of Asia
Minor
La storia è il “doppio”
della Scrittura?
• The battle of Ipsus confirmed the
prophesies in Daniel chapter 8 verses
8 and 22 and also in Daniel chapter
11 verse 4. Speaking of Alexander's
kingdom in Daniel 8: 8, 22 it says,
"And the male of the goats, for its
part, put on great airs to an extreme;
but as soon as it became mighty, the
great horn was broken, and there
proceeded to come up conspicuously
four instead of it, toward the four
winds of the heavens
Alessandro: in India
ALESSANDRO per i
Diadochi
• Strumento di propaganda
universalistica
ALESSANDRO per
Polibio
• Presentato [Storie] come un
modello
ALESSANDRO per i
Tolomei
• Dinastia egiziana
• Possiedono tomba e città di
Alessandria
• Tolomeo X aggiunge al nome
“Alexandros”
• Ne fanno uno strumento di
propaganda nel senso di una
superiorità egiziana (tema di
lungo periodo)
ALESSANDRO per
Mitridate
• Riceve il mantello dai Tolomei;
si autopresenta come difensore
dell’eredità “greca” dalla
conquista romana
ALESSANDRO per
Gneo Pompeo
• Vince Mitridate, indossa il
mantello, prende su di sé
l’epiteto “il grande”.
L’imitazione romana di
Alessandro si costruisce
reagendo alla (e rispecchiando
la) propaganda di Mitridate
ALESSANDRO per
Traiano
• Porta un elmo a lui appartenuto
ALESSANDRO per
Nerone
• Costituisce una falange
“Alessandro il Grande” per una
ipotizzata campagna nel
Caucaso
ALESSANDRO per
Severus Alexianus
• Cambia il secondo nome in
Alexandrus
ALESSANDRO per il
Medio Evo
• 80 opere su Alessandro in 35
lingue
ALESSANDRO alla
luce della Bibbia
• Appare uno strumento divino
alla luce della profezia di
Daniele sulla successione degli
imperi del mondo (distrugge il
II, fonda il III)
• L’accenno di I Maccabei al suo
andare ai limiti del mondo è
reinterpretato in ambito
medievale come peregrinazione
al sommo dei cieli e al fondo
degli oceani
ALESSANDRO per
Flavio Giuseppe
• Flavius Josephus beschreibt
Gunstbezeugungen des
Makedonen für die Juden und
behauptet, Alexander habe sich,
als er nach Jerusalem kam, vor
dem Gott, den die Juden
verehrten, niedergeworfen.
Dabei handelt es sich um eine
jüdische Abwandlung einer
griechischen Erzählung.
ALESSANDRO assedia
Tiro -1
• The Siege of Tyre, courtesy of
The Department of History,
United States Military Academy
• he built a kilometer-long
causeway stretching out to the
island on a natural land bridge
no more than two meters deep
Alessandro assedia Tiro
-2
ALESSANDRO assedia
Tiro – visuale
dominatrice
I crociati assediano Tiro
• La digue érigée par Alexandre
existe encore en partie de nos
jours ; elle servit notamment
aux croisés lorsqu’ils
assiégèrent Tyr
ALESSANDRO in
Palestina e Egitto
ALESSANDRO a
Gerusalemme
• Jerusalem, on the other hand,
opened its gates in surrender,
and according to Josephus,
Alexander was shown the book
of Daniel's prophecy,
presumably chapter 8, where a
mighty Greek king would
subdue and conquer the Persian
Empire. Thereupon, Alexander
spared Jerusalem and pushed
south into Egypt
ALESSANDRO nel
mondo arabo
• Al-Iskandar è figura già nota nella
poesia araba preislamica
• Nel Corano (18,83-98) i suoi due
corni richiamano il potere su Est e
Ovest, segno del compiuto
universalismo (tema di lungo
periodo)
• Per alcuni autori islamici, è fra i
profeti
• Malvisto dagli zoroastriani di Persia
(ne avrebbe bruciato i testi), e
pertanto benvisto con il passaggio
della Persia al monoteismo islamico.
ALESSANDRO nel
mondo ebraico
• Considerato amico del popolo
ebraico per il suo passaggio
rispettoso a Gerusalemme,
• Per la saga di Gog e Magog,
• E per la ricerca dell’Eden
• Questo filosemitismo
universalistico sembra
inaugurare una tendenza di
lungo periodo
ALESSANDRO: il suo
viaggio
• Reinterpretato nel Medio evo
occidentale (Iter ad Paradisum)
come ricerca del luogo del
giardino dell’Eden
• Per Petrus Comestor, è il
responsabile della sparizione
delle tribù perdute, che non
hanno riconosciuto il vero Dio.
• La ricerca delle tribù perdute
diventerà un grande tema del
filosemitismo cristiano
CARLO “MAGNO”,
NUOVO
ALESSANDRO
• Il soprannome Magno (in latino
Magnus, "grande") gli fu dato
dal suo biografo Eginardo, che
intitolò la sua opera Vita et
gestae Caroli Magni. Nella
messa di Natale del 25 dicembre
800 a Roma, il Papa Leone III
incoronò Carlo imperatore,
titolo mai più usato in
Occidente dalla abdicazione di
Romolo Augùstolo nel 476
CARLO: Svetonio è il
modello descrittivo
• Diese einzige zeitgenössische
Biografie Kaiser Karls verfasste
Einhard in Anlehnung an die
antiken Kaiserbiografien
Suetons, ohne sich deren
Vorbild jedoch sklavisch eng
anzuschließen
CARLO, “padre
dell’Europa”
• celebra la figura di Carlo
Magno Rex Pater Europae il
padre dell'Europa. Nei secoli
successivi si è molto discusso
sulla consapevolezza, da parte
del re franco, di essere stato il
promotore di uno spazio
politico ed economico che può
essere fatto ricondurre all'attuale
concetto di continente europeo
unificato.
CARLO “francese” o
“tedesco”
• Immediatamente verso la fine del
XIX secolo, e durante tutta la prima
metà del XX; il problema veniva
posto in termini prettamente
nazionalisti: in particolar modo,
storici francesi e tedeschi si
disputavano la primogenitura del
Sacro Romano Impero. Oggi è
acclarato che rivisitazioni di natura
nazionalistica non hanno
fondamento preciso, tanto più che
Carlo Magno non poteva essere
considerato né francese né tedesco
poiché i due popoli non si erano
ancora formati.
I Franchi germanici
minoranza in “Francia”
• I franchi ad esempio,
specialmente in Neustria ed
Aquitania, costituivano
un'infima minoranza rispetto ai
residenti di origine galloromana e quindi, pur essendo un
popolo di origine germanica
parlavano la lingua romanza
degli abitanti della zona
ALESSANDRO nel XII
secolo
• Malvisto da Ugo di san Vittore
• Dal Roman d’Alexandre (20.000
versi) prende il nome il verso
alessandrino di 2-13 sillabe
• In lingua anglonormanna, Le
roman de toute chevalerie è in
alessandrini, su Alessandro.
ALESSANDRO nel
XIV
• Nel poema Kyng Alisaunder, in
middle English, A. pare un re
bizantino inviato da Dio,
protetto dal profeta Geremia,
nel quadro di una Bibbia ancora
precristiana
ALESSANDRO nella
Roma d’Oriente
• Si sviluppa una
caratterizzazione bizantinocavallereca con versioni
bulgare, russe, georgiane,
ucraine, romene, serbe.
ALESSANDRO in
Borgogna
• Molto presente nel regno
borgognone nel XV secolo
ALESSANDRO Conclusione provvisoria
• Si genera un culto imitativo.
• Nel quale non ci si sente mai
all’altezza del modello,
• e che coinvolge poteri e potenze
diversissimi in un’unica ansia di
infinito
GEMISTOS e
l’ellenismo
• Believing that the Peloponnese
were direct descendents of the
ancient Hellenes, Pletho
rejected Justinian's idea of a
universal Empire if favour
recreating the Hellenistic
civilization, the zenith of Greek
influence
Giorgio “Pletone”
GEMISTO
• Georgius Gemistus (later Plethon
or Pletho, Greek: Γεώργιος Πλήθων
Γεμιστός) (c1355 – 1452/1454) was
a Byzantine scholar of Neoplatonic
philosophy. He was one of the chief
pioneers of the revival of Greek
learning in Western Europe. In the
dying years of the Byzantine
Empire, he advocated a return to the
Olympian gods of the ancient world.
GEMISTOS - biografia
• he began to study Plato, and
admired the philosopher so
much that late in life he took the
similar-meaning name
Plethon.[3] In c1407 Gemistos
left Adrianopolis and travelled
through Cyprus, Palestine and
other places,[2] finally settling in
Mistra, in the Despotate of
Morea.
GEMISTOS e il nuovo
Peloponneso
• In his 1415 and 1418 pamphlets
urged Manuel II and his son
Theodore to turn the peninsula
into a cultural island with a
new constitution of strongly
centralised monarchy advised
by a small body of middle-class
educated men.
GEMISTOS: monismo
di civilizzazione
• The new state religion was to be
founded on a hierarchical
pantheon of Pagan Gods, based
largely upon the ideas of
Humanism prevalent at the
time, incorporating themes such
as rationalism and logic. As an
ad-hoc measure he also
supported the reconciliation
of the two churches in order to
secure Western Europe support
against the Turks
GEMISTOS: un muro di
protezione
• He also proposed more
practical, immediate measures,
such as building a wall across
the Isthmus of Corinth, in order
to secure the country from
invasion.
GEMISTOS: un’idea di
pace universale
• criticando aspramente i
monoteismi cristiano e
musulmano e auspicando la
ripresa dell'antica religione
ellenica in funzione
universalista, sostenendo che
essa sola sarebbe stata in grado
di fondare la pace universale e
di superare le controversie
GEMISTOS: la cultura
ci salverà
• Pléthon considère que la
philosophie de Platon héritière,
avec celle de Pythagore, de la
sagesse des mages disciples de
Zoroastre, peut sauver l'Hellade
GEMISTOS A Mistra
• In Mistra he taught and wrote
philosophy, astronomy, history
and geography, and compiled
digests of many classical
writers. His pupils included
Basilios Bessarion and George
Scholarius (later to become
Patriarch of Constantinople and
Plethon's enemy).
Digressione: Mistra
Mistrà - localizzazione
Mystras
Mistra – dati -1
• In 1249, Mystras became the seat of
the Latin Principality of Achaea,
established in 1205 after the
conquest of Constantinople during
the Fourth Crusade, and Prince
William II Villehardouin, a grandnephew of the Fourth Crusade
historian Geoffrey of Villehardouin,
built a palace there.
• In 1261, the Latins ceded Mystras
Mistra – dati -2
• It remained the capital of the
despotate, ruled by relatives of
the Byzantine emperor,
although the Venetians still
controlled the coast and the
islands. Mystras and the rest of
Morea became relatively
prosperous after 1261,
Mistra prima della cura
(1686)
Mistra romantica (ca.
1850)
Mistra e la rivolta
filorussa (1768-74)
• La Révolution d'Orloff ou
Expédition des frères Orloff (en
grec Ορλωφικά, événements
d'Orloff) est un épisode de la guerre
russo-turque qui opposa la Russie de
Catherine II et l'Empire ottoman
entre 1768 et 1774. Cet épisode se
déroula en Grèce, principalement
dans le sud du Péloponnèse à partir
du Magne et en mer Égée, dans les
Cyclades. Elle est considérée comme
un des prémices de la guerre
d'indépendance grecque
Mistra e la rivolta
filoellenica -1
• Le 25 mars 1821, l’archevêque de
Patras, Germanos, proclama la
guerre de libération nationale. Cette
date est celle qui sera retenue et par
l’histoire et par la mémoire. Elle
reste symbolique, car elle
correspond à l'Annonciation
(Evangelismos). Il est plus probable
que le soulèvement commença entre
le 15 et le 20 mars, sur toute la côte
Nord du Péloponnèse (Patras,
Vostitsa, Kalavryta) et dans le
Magne.
Giuramento/croce/
nazione/bandiera: la
Morea e la rivoluzione
nazionale neoellenica -2
Rivoluzione neoellenica
-3: dati sul dipinto
• Le Serment à Aghia Lavra,
peinture de Theodoros P.
Vryzakis, 1865 (o 1851?)
illustrates Bishop Germanos of
old Patras blessing the Greek
banner at Agia Lavra on the
outset of the national revolt
against the Turks on 25 March
1821.
Chi organizza la
rivoluzione? La Filikì
Eterìa -1
• In the context of ardent desire for
independence from Turkish
occupation and with the explicit
influence of similar secret societies
elsewhere in Europe, three Greeks
met one another in 1814 in Odessa
and decided the constitution of a
secret organization in a freemasonic
fashion; its purpose was to unite of
all the Greeks in an armed
organisation, in order to eventually
throw off the Ottoman rule. These
men were Nikolaos Skoufas from
Arta province, Emmanuil Xanthos
from Patmos and Athanasios
Tsakalov from Epirus.[1] Soon after
they initiated a fourth member,
Sul modello
massonico… La Filikì
Eterìa -2
• Skoufas had already particular
contacts with Konstantinos Rados
who was initiated into Carbonarism.
Xanthos was initiated in a
Freemasonic Lodge of Lefkada
("Society of Free Builders of St.
Mavra"), while Tsakalov was a
founding member of the
Hellenoglosso Xenodocheio (Greek:
Ελληνόγλωσσο Ξενοδοχείο,
meaning Greek-speaking Hotel) an
older but unsuccessful society for the
liberation of Greece.[3]
…ma con la croce -1
Passport of the Etaireia, bearing
its insignia and written in its
coded alphabet
…ma con la croce -2
Fine digressione –
ritorno a GEMISTOS
eretico
• Byzantine emperor Manuel II
Palaiologos that Plethon's
support for Plato amounted to
heresy. Manuel had Plethon
confined in Mistra, though he
remained somewhat of a
celebrity. He also wrote a
Summary of the Doctrines of
Zoroaster and Plato, which
detailed his own eclectic
polytheistic beliefs.
GEMISTOS e la
rinascita fiorentina 1
• He re-introduced Plato's thoughts
to Western Europe during the 1438
- 1439 Council of Florence, a failed
attempt to reconcile the East-West
schism. Here Pletho met and
influenced Cosimo de' Medici to
found a new Platonic Academy,
which, under Marsilio Ficino, would
proceed to translate into Latin all
Plato's works, the Enneads of
Plotinus, and various other
Neoplatonist works.
GEMISTOS e la
rinascita fiorentina 2
• . Cosimo de' Medici attended
these lectures and was inspired
to found the Accademia
Platonica in Florence
• Plethon is considered one of the
most important influences on
the Italian Renaissance.
GEMISTOS e le
Accademie italiane
• Dalla diffusione delle idee di
Pletone nasceranno le
accademie neoplatoniche
italiane (Firenze e Roma
soprattutto, ma anche, pare, a
Rimini, Ferrara e Napoli
GEMISTOS torna in
Morea
• On his return to the
Peloponnese, Gemistos founded
a school. He taught polytheism
as opposed to monotheism, and
some of his students prayed to
statues of the pagan deities
Sigismondo
MALATESTA e
Gemistos
• Pletho died in Mistra in 1452, or
in 1454, according to J.
Monfasani. In 1466, some of his
Italian disciples, headed by
Sigismondo Pandolfo Malatesta,
stole his remains from Mistra
and interred them in the Tempio
Malatestiano in Rimini, "so that
the great Teacher may be among
free men".
Tempo malatestiano:
fronte riutilizzata da
Alberti
Sigismondo Malatesta –
il volto per Piero
Tomba a Rimini -1
• Sigismondo volle infatti tale
edificio unicamente come
sepolcro suo, per la sua stirpe e
per i dignitari a lui vicino,
eliminando qualunque simbolo
cristiano, cosa inaudita per quei
tempi e praticamente unica in
Italia. Nella struttura originaria
non è incredibilmente prevista
una croce o un santo. Da qui la
denominazione Tempio
Gemistos: la tomba a
Rimini
Tomba a Rimini - 2
• Se si osserva l'edificio
dall'esterno infatti si può intuire
la corretta forma. Sempre
all'esterno, sul lato destro,
trovano posto sette tombe di
personaggi illustri dell'epoca,
tra cui il filosofo neoplatonico
Georgius Gemistos (c. 1355 –
1452), i cui resti furono portati
da Sigismondo dalla sua
precedente campagna militare
nei Balcani.
Tempio malatestiano:
le tombe
Il movimento
NEOELLENISTA
• Il neoellenismo è un moderno movimento
culturale, postmoderno e postcristiano,
attivo in Grecia e in altre zone del mondo,
particolarmente gli Stati Uniti. Il fenomeno
neoellenico presenta risvolti tra i più
svariati, in particolare antropologici,
sociologici e religiosi.
• Il neoellenismo intende rappresentare una
restaurazione della Weltanschauung, del
modo di pensare (anche, dunque, della
filosofia), del modo di concepire la società
e il rapporto tra essere umano e natura, così
come codificato dalla civiltà ellenica e
dalla successiva, universalistica, civiltà
ellenistica. Il neoellenismo è un prodotto
del Neopaganesimo, quell'insieme di
movimenti religiosi che ricostituiscono la
spiritualità del mondo pagano precristiano.
Il movimento
NEOELLENISTA-2
• La religione neopagana in seno alla
quale è andato a formarsi il
neoellenismo è il Dodecateismo, la
via che intende rivificare la religione
greca. Un'ottica neoellenica è
possibile rintracciarla tuttavia anche
presso i gruppi olimpiani, di
formazione più recente, i quali si
rifanno alla religione ellenistica.
• Il movimento spirituale dodecateico
aderisce ed entra in simbiosi con il
neoellenismo solo in quelle sue
frange che si rifanno ad un
ricostruzionismo metodologico. La
maggioranza delle organizzazioni
greche, quali l'YSEE e l'Ellinais,
Il movimento
NEOELLENISTA-3
• I gruppi dodecateici neoellenici sono
caratterizzati da una solida base comune,
cioè la democrazia, la quale rappresenta
— nella Weltanschauung tradizionale
greca — la partecipazione attiva di tutti i
cittadini di uno Stato alle decisioni
politiche dello stesso.
• Parallelamente all'affermazione
democratica, molti gruppi dodecateici
legati al neoellenismo greco propugnano
anche ideali legati all'ambientalismo
(rientrando dunque nel movimento
attivistico ecopagano) e il nazionalismo
quale idea di valorizzazione della
propria e di tutte le culture.
Ritorno ad
ALESSANDRO:
comunque, il più noto
• Per Johannes Aventinus (XVI) è
il personaggio più
pubblicamente noto, sia ai colti
sia agli incolti
L’Ellenismo con
Droysen
• Il vocabolo Ellenismo fu utilizzato
per la prima volta nel XIX secolo
dallo storico tedesco Johann Gustav
Droysen. Viene riportato spesso che
il termine derivava da una errata
interpretazione del termine
hellenistai presente negli Atti degli
Apostoli (6:1). Droysen avrebbe
ritenuto che tale vocabolo indicasse i
greci orientalizzati. Luciano Canfora
ha però dimostrato che il Droysen,
nel coniare il termine, non si basò su
questa interpretazione, poiché non vi
sono nelle sue opere riferimenti al
brano in questione. La sua Storia
dell'Ellenismo comunque permise di
superare i pregiudizi neoclassicisti
DROYSEN – il volto
Johann Gustav
DROYSEN
• (July 6, 1808 – June 19, 1884) was a
German historian. His history of Alexander
the Great was the first work representing a
new school of German historical thought
which idealized power held by so-called
"great" men.
ALESSANDRO per
Herder
• Il motore del mutamento
storico per Droysen risente
della antropologia di
Humboldt. Dalla tensione
scaturisce l’ellenismo,
fusione tra principio
spirituale greco e principio
naturale orientale che
corrisponde sul piano
concreto alla mescolanza tra
popoli
HERDER - volto
ALESSANDRO per
Hegel
• Particolarmente amato come
grande individualità umana in
grado di muovere la storia. Non
ama l’idea della mescolanza di
popoli.
HEGEL - volto
ALESSANDRO per
W.W.TARN (1948)
• [Biografia di Alessandro]
• Un idealista animato da una
missione civilizzatrice
dopo Alessandro:
cristiani
e arabi
6. Cristiani e Arabi:
“due” che non fanno
“uno”
La “vera” Siria -1
• Vasta area sottoposta
anteriormente agli arabi al
dominio romano e persiano,
divisi da un confine presidiato
da parte romana
• Oggi: Turchia merid., Siria,
Iraq, Iran
• Unificata linguisticamente dal
siriaco (aramaico) con
letteratura prevalentem.
cristiana
La “vera” Siria -2
• Ellenizzata da Alessandro Magno
• Evangelizzata molto presto (fine I
sec.)
• Vivace (e conflittuale) pluralità
religiosa: cristiani, ebrei, manichei,
marcioniti
• Tradizione intellettuale di traduzione
delle opere filosofiche greche in
siriaco, indagata da E.Renan [1852]
(De philosophia peripatetica apud
Syros)
San Simeone
presso Aleppo
Nisibi
• Importante centro del
giudaismo, che resiste
all’ellenizzazione e non ha
timore di rielaborarla e
confrontarsi con essa.
Nisibi – dov’è
Nisbis
Nisibi – san Giacomo
Edessa – dov’è
Edessa
• Snodo
Armenia/Mediterraneo/Persia
• Passa nel 242 sotto controllo
romano
• Centro di evangelizzazione e di
diffusione della lingua siriacaedessena
Anticipazione: la grecità
nell’Islâm -1
• E’ criticata l’attività puramente
filosofica
• Le affermazioni della filosofia sono
ritenute se in accordo con la
rivelazione come materiali da
reimpiegare
• La filosofia è quindi vista come bene
di valore universale
• La cultura greca offre autorevolezza
alla cultura araba
• I cristiani sono ben inseriti come
insegnanti
La grecità nell’Islâm -2
• Viene assimilata e dal IX sec. ha
un grande centro in Baghdad
• Da Baghdad a al-Andalus
(Spagna) unità di scuole,
programmi, traduzioni, testi
• Imponentissimo movimento di
traduzione greco-arabo
Luci e ombre
in Meyerhof [1930]
• Max Meyerhof (Von
Alexandrien nach Baghdad)
ricostruisce in modo troppo
lineare la sostituzione della
cultura islamica a quella greca
come portatrice dell’eredità
classica, passando per Antiochia
e Harran
• Esiste già una presenza
culturale filosofica cristianosiriaca anteriormente all’Islâm
Quanta cultura filosofica
c’era nel mondo siriaco?
Filosofia greca per
litigare meglio -1
• L’area siriaca critica
inizialmente l’applicazione
della logica a aree che non la
riguardano fatta dai filosofi
greci (Efrem)
• Poi passa a una fase di
assimilazione (V-VI( sull’onda
delle controversie cristologiche
che la spingono a impiegare
come munizioni l’arsenale
linguistico greco
Filosofia greca per
litigare meglio -2
• Si lotta per definire il divenire
umano del Verbo, pegno di
divinizazione per ogni uomo,
che però lasci all’umanità la sua
consistenza e la sua libertà
• C’è un conflitto politico
Ocnstantinopoli-Alessandria
• C’è (già( una paura culturale,
dei persiani, che “cristianesimo”
significhi “religione dell’impero
romano”
Filosofia greca per
litigare meglio -3
• Si producono due posizioni
estreme e condanne in nome
dell’esattezza, che tolgono
visibilità ai moderati, alterano la
riconoscibilità delle posizioni,
rompono la pace, generano
inimicizie, esili, percosse,
uccisioni
Filosofia greca per
litigare meglio -4
• i cristiani siriaci saranno
chiamati “nestoriani”, dunque,
nel linguaggio cristiano, eretici
• La chiesa siriaca perde visibilità
e memoria da parte delle altre
chiese; e la funzione di snodo
verso comunità cristiane più
orientali (Cina)
• Le messe a punto linguistiche
ricompariranno nelle
controversie linguistiche
islamo-cristiane
Filosofia greca per
litigare meglio -5
• L’arabo già strutturato e
chiarificato come lingua della
rivelazione islamica fatica a
esprimere nel senso cristianofilosofico “prender corpo”,
“prender carne”, “unificazione”,
“trinitario”
• Prende corpo invece l’accusa di
“alterazione delle Scritture”, per
cristiani, musulmani, ebrei
Aristotele con Platone -1
• già nel III sec, ben prima dell’Islâm,
a Atene e Alessandria, Aristotele
viene considerato concorde con un
Platone reinterpretato da Plotino
• Oggi si tende a chiamare
nuovamente questa linea non più
neoplatonismo ma platonismo
• in questa linea, Aristotele viene
preferito a Platone perché più chiaro
e dimostrativo
• I testi platonici son quindi “liberi”
per un uso più popolarizzantemistigheggiante-gnostico-ellenistico:
coi Sabei e molto dopo, Gemisto
Plethon e l’umanesimo
Aristotele con Platone -2
• Il motore immobile aristotelico
viene identificato con l’UnoBene platonico
• Da questa concezione nata nel
III secolo l’Occidente e l’Islâm
ereditano l’infinità/indicibilità
di Dio e molto altro:
Aristotele con Platone -3
• Come l’anima possa conoscere
forme non corporee alle quali anche
i corpi partecipano;
• Come è possibile l’unione di due
nature diverse come corpo e anima
• Come possono le forme corporee
essere molteplici e
contemporaneamente avere un
principio
• I “neoplatonici” non si sentivano
innovatori; desideravano però
distinguersi dagli Accademici – la
scuola fondata da Platone.
Aristotele con Platone -4
• Porfirio, forzando Plotino, vuole
contrapporre alle scritture
cristiane quelle – più venerabili
e antiche – pagane.
• Si crea lo spazio per un
riutilizzo successivo in chiave
anticristiana dell’antichità (cfr.
Gemisto Pletone)
Aristotele con Platone, a
Roma (1509-11)
Prima cesura: il mondo
arabo
La fioritura araba
• Il califfato islamico (VII-VIII
sec.) riunisce per la prima volta
dai tempi di Alessandro le due
metà del Medio Oriente.
Nella casa dell’Islâm -1
• Una fioritura culturale ebraica è
in aramaico con Babilonia come
centro; l’altra in greco con
Alessandria come centro
• Dall’Atlantico alla Cina gli
ebrei appartengono ora a un
solo Stato
Nella casa dell’Islâm -3
• Lo stato islamico riconosce
attraverso un patto (dhimma) le
religioni riconosciute,
particolarmente le rivelazioni di
Dio che precedono il Corano:
Ebrei e Cristiani, detti dhimmi.
• Si possono organizzare in
comunità, devono mantenere un
contegno umile e contribuire
alle tasse del paese.
Nella casa dell’Islâm -2
• Gli ebrei dell’Islâm sono per
secoli la parte più importante e
attiva del popolo di Israele
• Con l’età moderna la situazione
si rovescia gradualm. a favore
degli ebrei occidentali
• Per B.Lewis, la simbiosi
giudeo-islamica, grande periodo
della creatività ebraica, lungo
ricco e vitale, è oggi giunto alla
fine
Ebraismo nell’Islâm -1
Nelle comunità ebraiche,
• Aramaico e greco vengono
dimenticati
• Il latino non attecchisce
• L’arabo diventa lingua di
cultura e comunicazione interne
alla comunità
• L’alfabeto arabo viene usato per
scrivere in ebraico
Ebraismo nell’Islâm -2
• La teologia ebraica nasce
nell’Islâm
• L’esegesi ebraica matura a
contatto con la filologia
islamica nata per approfondire il
testo del Corano
Digressione:
il sistema della dhimma
Una barzelletta
rasserenante
• Il derviscio al cristiano che
mangia kebab una mattina di
Ramadan:
“Devi ringraziare Allah di non
appartenere alla vera fede!”
Dhimma, o:
come mai
questa barzelletta
non diventò
una persecuzione
Ebrei visti da teologie
diverse -1
• L’Islâm non ha nei confronti
dell’ebraismo una ostilità teologica
di fondo. La permanenza
dell’Ebraismo (e del Cristianesimo(
è accettata nel Corano anche se come
stadio superato della rivelazione
divina.
• Il Cristianesimo, dal II sec. circa fino
al Concilio Vaticano II, è portatore di
un antisemitismo teologico
sostituzionista (la Chiesa come
“nuovo Israele”(
Ebrei visti da teologie
diverse -2
• Per i musulmani, la conversione di
ebrei all’ Islâm non ha significato
teologico
• La polemica antiebraica dell’Islâm
sorge molto tardi (XIX sec.), per
apporti cristiani
• Per l’ebraismo, l’avanzata dell’
Islâm vittorioso su Roma suscita
attese messianiche ed è inizialmente
vissuta positivamente (movimenti
messianici sincretisti)
Ebrei visti da teologie
diverse -3
• L’ Islâm tende a vedere in una
dominanza ebraica un pericolo:
• La corrente islamica
dell’ismailismo è stata
considerata eresia islamica
giudaizzante
• La rivoluzione derviscia (XV)
che giunge quasi a distruggere
lo stato ottomano è vista come
un sincretismo-comunismo con
apporti giudaizzanti
Perché rispettano i non
musulmani?
• Perché la religione è una classe di
comportamenti, non un
comportamento unico (Q 109,6;
2,256)[io ho la mia religione e tu la
tua; non c’è obbligo nella religione]
• Perché la Scrittura di ebrei e cristiani
è frutto di una rivelazione autentica
• Fondandosi sulla legge sacra, non
può essere soggetta al dispotismo
arbitrario
Il sistema dei dhimmi
• Under
Ottoman
rule,
Christians and Jews were
considered dhimmis and
were allowed to practice
their religious precepts. In
return, they had to pay a tax
and recognize a lower legal
and social status than that of
Muslims.
Ci lasciano risistemare le
chiese…
• I dhimmi possono:
• Esercitare liberamente i culti
• Condurre liberamente gli affari
interni delle comunità
• Controllare, con propri
tribunali, divorzio, matrimonio,
eredità, istruzione
• Non sono tenuti a osservare
regole di culto musulmane
(consumare o vendere alcoolici)
…in tutta umiltà
• Il dhimmi ha limitazioni (più
teoriche che di fatto osservate) nel:
• Costruire chiese più alte delle
moschee
• Vestire
• Cavalcare
• Portare armi
• Suonare campane
• Ostentare il culto
• Non può costruire edifici nuovi, può
restaurare quelli vecchi
Un gioco chiaro per tutti
• Le regole della dhimma erano
perfettamente comprese e non
variarono nel tempo. Tranne
poche eccezioni, ciascuno
sapeva quale comportamento
sarebbe stato tollerato e quale
no
• Con l’uguaglianza
costituzionale, lo stato ottomano
sperimentò la fase più
sanguinosa della sua storia
Gli islamici sono
dispotici?
• La tendenza a concepire la
politica islamica come dispotica
è erronea
• Nello stato islamico, il potere
sovrano è limitato sia in teoria
sia in pratica
• La modernizzazione del M.O.
ha prodotto un rafforzamento,
anziché una diminuzione, del
potere statale
Niente dhimma in
Occidente
• L’elemento del patto differenzia
i dhimmi dall’essere oggetto di
“tolleranza” religiosa nel senso
occidentale (dispotismo
illuminato).
• Nelle terre cristiane manca
l’elemento del patto. Una
iniziale tolleranza evolve in
forzatura all’esilio o
all’apostasia.
La tolleranza fa bene?
• Fra VIII e XI sec. l’Islâm
arretra. I giuristi si pongono il
problema di praticare la fede in
terra cristiana. Si va da un
accomodamento nel caso di
governi cristiani tolleranti sino a
un invito a partire, perché nella
tolleranza cristiana si vede un
pericolo di assimilazione.
La dhimma rimane
• Nonostante le Crociate (XI-XV)
e la reconquista (XIII-XV) il
sistema della dhimma rimane
nell’Islâm, fino all’Ottocento.
Disparità, quindi non
assimilazione
• Le fonti (specie occidentali)
parlano di angherie alle quali
erano sottoposte le comunità di
dhimmi (sputi, insulti,
percosse).
• Questo però non impedisce una
lunga fioritura di comunità
ebraiche (persone e testi), e non
porta mai a un’assimilazione
occidentale.
Diritti e parità, quindi
assimilazione
• In Occidente a partire dal Settecento,
e in particolare dopo Napoleone,
l’entrata delle comunità ebraiche
nella società come cittadini di pari
dignità porta a:
• Riduzione del ruolo del rabbinato
• Aumento delle sconfessioni (ebrei
non ebrei)
• Importanza dell’opzione sionista
(uscendo quindi dallo Stato che ha
concesso la parificazione)
Fine della digressione
sulla dhimma
Seconda cesura: gli
ottomani
La fioritura ottomana
(XIII – XIX)
• Tra X e XIII secolo il M.O. è
invaso da popolazioni turche.
Crolla il califfato.
• L’ Islâm rimane, ma diventa più
strutturato, gerarchico, ordinato,
ortodosso
• Si diffondono il persiano e le
lingue turche
• L’apogeo è tra il XVI-XVII sec.
Ottomani, ben
organizzati
• Gli storici dell’impero
ottomano, e delle sue
minoranze, hanno ottime fonti
negli archivi centrali (Istanbul e
Ankara, in buona parte ancora
da studiare) che registrano
censimenti e documentano le
minoranze con continuità per
secoli
Un popolo, tante
comunità -1
Di Israele si trovano, in M.O., ebrei:
• romanioti (nell’imp. Romano d’Or.(,
preesistenti la migrazione turca.
• Askenaziti, emigrati dall’Europa
centrale per sfuggire alle
persecuzioni europee (XIII-XIV)
• Sefarditi, emigrati dalla pen.iberica
per sfuggire alla persecuzione (XV)
Un popolo, tante
comunità -2
• Arabizzati, di cultura giudeoislamica, dal Marocco allo
Yemen alla Siria
• Persiano-islamici: in India
(pochi); Asia centrale oggi exsovietica; Afghanistan;
Persia/Iran (fino al XVI sec.
formano una sola comunità, poi
perdono i contatti fra loro
Un popolo, tante
comunità -3
• Paradossalmente, gli ebrei di
lingua turca sono piccola
minoranza
• Col passar del tempo, e le
migrazioni europee, ebrei turchi
e romanioti tendono a
scomparire
• L’ebraismo è certamente
plurale; vivaci comunità,
pregiudizi reciproci anche molto
forti
Fine di: “due” nel
mondo arabo
7. “due” che fanno
“uno”: il richiamo
dell’Europa
La pluralità si rompe:
Shabbetai Zevi
(1626-78)
• Sh.Zevi, proclamatosi messia poi
convertitosi all’ Islâm, crea in
Europa e nell’Imp. Ott. prima uno
straordinario movimento messianico
• poi un grande fallimento e
umiliazione
• Nondimeno lascia gruppi di seguaci,
i dönmeh (convertiti), che potranno
avere un ruolo nella
modernizzazione turca ottocentesca
• I seguaci europei avranno un ruolo
in forme di illuminismo radicale
secolarizzato [cfr. Gershom
Scholem]
La pluralità si rompe: il
richiamo dell’Europa
• Contemporaneamente alla vicenda di
Sh.Zevi, in misura crescente gli
ottomani mandano i figli a studiare
in Europa.
• Anche gli ebrei d’Europa
partecipano di questo aumento di
importanza agli occhi dell’Impero
Ottomano
• Questo aumento di visibilità e
attività peggiora le relazioni tra i
dhimmi
• Iniziano, rarissime, le accuse agli
ebrei di omicidio rituale
“Più uguali degli altri”:
il richiamo dell’Europa
• Con l’emancipazione ebraica gli
ebrei dei paesi europei, per la prima
volta sostenuti in quanto cittadini dai
loro governi, iniziano una politica –
come singoli – di “intervento
umanitario” per contrastare i
soprusi consentiti dalla legislazione
della dhimma
• Alcuni assumono smisurata visibilità
e generano grandi aspettative
• I governi europei iniziano ad agire
sulla base di questa variabile nuova.
Secolarizzato,
dunque accettabile?
• Le idee della Rivoluzione
francese, scristianizzate e
pertanto rese accettabili, furono
il primo impatto intellettuale e
ideologico violento europeo sul
mondo islamico
La terra non era nulla,
diviene tutto
• Mai i sovrani islamici si sarebbero
designati come re di una certa
porzione di terra, se non in senso
riduttivo e dispregiativo
• Per contro, i re europei si
designavano a partire dalla terra e i
loro storici scrivevano la storia di
quella terra
• I re islamici erano principi dei
credenti, con storici dinastici o
imperiali
• Solo con la modernizzazione la
prospettiva cambia
“Arab political revival”
• La chiave del successo
occidentale vien vista nel
patriottismo
• Emulabile con un patriottismo
arabo
• Alla luce del quale il
modernismo occidentale vien
visto come prodotto della
cultura islamica
• Revival stimolato da educatori e
missionari
Arabizzazione
retroattiva
• Se l’arabo è la più importante
della famiglia linguistica
semitica,
Tutte le lingue semitiche sono
varianti dell’arabo
Tutti i loro parlanti sono arabi
Tutte le guerre di espansione
arabe (Iraq, Siria, Palestina)
sono guerre (“risorgimentali”(
di liberazione degli arabi
E in Italia?
Finché resta il
bilinguismo…
• Arabi, Siriani, Irakeni e gli altri
popoli non trasformarono i
rispettivi dialetti in lingue
nazionali.
• L’arabo letterario rimase come
mezzo di comunicazione
• Non così il latino nella parte
europea, rimpiazzato lentamente
dai dialetti divenuti lingue
nazionali
Molto studiosi di cose
religiose
• I gruppi religiosi copti in Egitto,
e quelli Zoroastriani in Persia,
avevano conservano testi
letterari e religiosi antichi
• Intorno al 1680 il gesuita
Athanasius Kircher iniziò lo
studio scientifico della cultura
copta
• Il filologo francese Anquetil
Duperron studiò il mondo
zoroastriano
Europei e orientalistica
• Gli studiosi europei, poi quelli
statunitensi, furono
all’avanguardia in egittologia,
assirologia, iranologia e tutte le
discipline dell’orientalistica
“Semiti” e “nobili”: le
entità dei linguisti
• “Semita” – da Sem, Bibbia – è
usato nel 1781 dal filologo ted.
August Ludwig Schlözer per
una famiglia di lingue ritenute
affini
• “Ariano” (=nobile(, usato da
abitanti della Persia e India,
viene analogamente usato per
antico-persiano, sanscrito etc.
8. Il rilancio
napoleonico
La cesura napoleonica
• Tutta l’esperienza moderna
dell’Oriente, francese o
britannica, è contenuta
nell’universo di discorso
inaugurato da Napoleone in
Egitto attraverso libri e
istituti di ricerca
Il proclama di
Alessandria (1798)
• “nous sommes les vrais
musulmans”
• Sfrutta l’inimicizia egizianoturca
• Arriva su una nave chiamata
Orient
• Traduce tutti i proclami in arabo
coranico
• Convoca gli ulema
dell’università del Cairo
… “come un Maometto
d’Occidente”
• Les vieux scheiks veneraient
l’émire jeune et prudent,
le peuple rédoutait
ses armes inouïes
sublime il apparut
aux tribus éblouies
comme un Mahomet d’Occident
Victor Hugo, Les Orientales
Assedio di Acri
• The Siege of Acre of 1799 was
an unsuccessful French siege of
the Ottoman-defended, walled
city of Acre (now Akko in
modern Israel) and was the
turning point of Napoleon's
invasion of Egypt and Syria
Assedio di Acri -2
• Bonaparte wanted to capture the
key port of Acre following his
invasion of Egypt. He hoped to
incite a Syrian rebellion against
the Ottomans and threaten
British rule in India.
Acri – dominando
dall’alto
Se poi gli fosse andata
dritta… -1
• In 1805, Napoleon asserted that
had if he been able to take Acre
[in 1799],
• “I would have put on a turban, I
would have made my soldiers
wear big Turkish trousers, and I
would have exposed them to
battle only in case of extreme
necessity.
Se poi gli fosse andata
dritta… -2
• I would have made them into a
Sacred Battalion--my
Immortals. I would have
finished the war against the
Turks with Arabic, Greek, and
Armenian troops. Instead of a
battle in Moravia, I would have
won a Battle of Issus, I would
have made myself emperor of
the East, and I would have
returned to Paris by way of
Constantinople
Issus (333 aC) (Persiani)
Ipsus (301 aC) (divisione)
Fa poi bene studiare
latino e greco?
• The allusions from Classical
Antiquity included in the speech are
to the Sacred Band of Thebes and
the Persian Immortals - elite units of,
respetively, the city state of Thebes
and the Achaemenid Kings of Persia;
and to the Battle of Issus where
Alexander the Great decisively
defeated the latter. (In fact, though
Acre was not conquered, Napoleon's
Imperial Guard did come to be
informally called "The Immortals
faceva tante promesse…
-1
• However, Napoleon never
showed any particular interest
in winning over the Jews of
Palestine during his campaign
there,[3] though his account of
the military campaign records
that a rumour among Syrian
Jews had it that after Napoleon
took Acre, he would go to
Jerusalem and
faceva tante promesse…
-2
• restore Solomon's temple and
decrees were passed in favour
of Jews (and Coptic Christians
and women) in Frenchcontrolled Egypt. Whatever
Napoleon's actual intentions,
these stories and rumors are
considered to be among the
earliest harbingers of what
would become the Zionist
Movement
faceva tante promesse…
-3
• During the siege of Acre in 1799,
Bonaparte prepared a proclamation
declaring a Jewish state in Palestine
The siege was lost to the Ottoman
Empire and the plan was never
carried out. Some historians,
including Nathan Schur in Napoleon
and the Holy Land, believe that the
proclamation was intended purely
for propaganda purposes, and that
Napoleon was not serious about the
creation of a Jewish state.
1799: se l’ha detto
Napoleone…
• Still, this proclamation in 1799 is
counted by some as having historic
importance in the history of
Zionism, because it was made by the
major political power of its time,
many years before Theodor Herzl's
Der Judenstaat or the Balfour
Declaration. Furthermore, the
proclamation was used by the
founders of today's State of Israel in
1948 to argue the case for the
resurrection of their state.
Quando il rabbino
chiamava il figlio
Napoleone
• When Jews were selecting surnames,
some of them are said to have
expressed their gratitude by taking
the name of "Schöntheil," a
translation of "Bonaparte," and
legends grew up about Napoleon's
activity in the Jewish ghettos. Primo
Levi said that the Italian Jews often
chose Napoleone as their given name
to recognize their liberator.
BONAPARTE
ANTICRISTIANO PER
GLI ORTODOSSI
• The first to object against the
creation of the Great Sanhedrin was
the Russian Czar Alexander I. He
violently denounced the liberties
given to the Jews and went further
still, demanding that the Orthodox
Church protest against Napoleon's
tolerant religious policy. He referred
to the Emperor in a proclamation as
"the Anti Christ" and the "Enemy of
God".
9. L’irrestistito
Ottocento
europeo
Giornali “rivoluzionari”
• I primi giornali nel M.O. furono
pubblicati dall’amministrazione
di Bonaparte in Egitto e
dall’ambasciata francese a
Istanbul, come strumenti della
Rivoluzione francese
• Nell’Ottocento vengono
superati da giornali statali per
descrivere la vera natura degli
eventi e impedire critiche non
informate
Missioni e altro: Joseph
Wolff
• 1795-1862, ebreo tedesco
• Al liceo protestante. Convertito al
cattolicesimo.
• Orientalista a Roma. In contrasto
sull’infallibilità papale. Si fa
anglicano.
• Insegna a Cambridge. 1828 trova
resti delle tribù perdute di Israele in
Tartaria, Buhkara, Yemen.
• E’ in Etiopia con Samuel Gobart, 2°
vescovo protest. di Gersusalemme,
che supervisione
• 1839-42 la traduzione della Bibbia
cristiana in arabo
Joseph WOLFF - che
predica
Sir Henry Drummond
Wolff
• 1830-1908; figlio di Joseph
Wolff (il congnome D. è
adottato da Henry Drummond,
politico eccentrico interessato
alle profezie)
• Noto diplomatico angloebraico
• 1889 Fonda la prima banca
persiana: Imperial Bank of
Persia
Sir Henry Drummond
Wolff – sul Punch
Terza cesura:
fioritura europea
• L’Ottocento si apre con
l’arretramento dell’Islâm
• Potenze marittime europee si
insediano in Africa dal Marocco
all’Oceano indiano
• In Egitto e Algeria i francesi
• A Aden gli inglesi (1839)
• Austriaci e ungheresi avanzano nel
Balcani verso Costantinopoli
• I russi si spingono verso il Mar
Nero, il Caspio, l’Asia centrale.
1830: L’ EGITTO SI
ESPANDE IN SIRIA
• In 1831-32, Syria was
conquered by the Egyptians
under Muhammad Ali of Egypt.
Under Mohammed Ali,
Christians' rights increased.
This aroused a grudge among
Muslims toward the nonMuslim population, and
Muhammad Ali was said to
have ruled at the sufferance of
the European powers, led by
France.
Il richiamo dell’Europa:
l’omicidio rituale
• L’accusa di omicidio rituale
trova un punto di
cristallizzazione nella vicenda
di (san) Simonino di Trento,
martirizzato da ebrei a scopo
rituale.
Cristiani di Siria: un
console intraprendente
• Nel 1840 il console francese a
Damasco nel quadro di un
patrocinio francese dei cristiani
di Siria monta una falsa accusa
di omicidio rituale
• Conseguentemente la politica
britannica, che per ragioni
religiose non poteva altrettanto
bene patrocinare una minoranza
cristiana, inizia a patrocinare gli
ebrei ottomani
1840: L’affare di
Damasco
• The Christians in Damascus
Fearing a wave of Muslim
violence following the return of
the Ottoman regime to Syrian
rule, enlisted priests from
Catholic orders, including the
Franciscans and the Capuchins.
The priests brought with them
the blood libel myth.
1840 DAMASCO:
responsabilità francesi
• En 1840, un moine capucin
italien, le père Tommaso,
disparait sans laisser de traces.
Le consul de France Ulysse
Ratti Menton à Damas accuse
des Juifs de l'avoir assassiné
pour utiliser son sang à des fins
rituelles, en l'occurrence la
confection de pains de la Pâque.
Sept notables juifs de Damas
sont arrêtés et torturés
1840 DAMASCO:
attività filoinglese di
Rothschild
• James de Rothschild, consul
honoraire d'Autriche à Paris,
s'empare de l'affaire, bientôt suivi
par Moïse Montefiore, sheriff de
Londres et Adolphe Crémieux. Les
puissances occidentales se
mobilisent alors pour les Juifs de
Damas et font pression sur le Sultan
ottoman et le Pacha d'Égypte. Une
délégation composée de Moïse
Montefiore, Adolphe Crémieux et
Salomon Munk, se rend en Égypte
pour obtenir de Mohamed Ali
d'intercéder en faveur des Juifs de
Damas. Ceux-ci seront finalement
libérés en août 1840.
Meccanismo delle
accuse:
• Nascono quasi sempre nella
popolazione cristiana
• Spesso diffuse da cristiani
(specie stampa greca)
• Appoggiate, a volte istigate da
diplomatici, specie greci e
francesi
• Ebrei generalmente difesi dalle
autorità ottomane
• E dalla Gran Bretagna, talvolta
dalla Prussia e Austria
Dopo Damasco, tante
accuse simili
• Accuse di omicidio rituale nelle terre
ottomane:
• 1810, 1850, 1875 Aleppo;
• 1826 Antiochia
• 1834 Tripoli
• 1840, 1848, 1890 Damasco
• 1844, 1890, 1901 Il Cairo
• 1847 Gerusalemme
• 1862, 1874 Beirut
• 1870, 1882, 1901 Alessandria
• 1870, 1874 Istanbul
• 1871, 1873, 1877, 1892 Damanhur
• 1872, 1874 Smirne
• 1872 Edirne
GB: l’attività di
MONTEFIORE -1
• Sir Moses Haim Montefiore, 1st
Baronet, Kt (24 October 1784 - 28
July 1885) was one of the most
famous British Jews of the 19th
century. Montefiore was a financier,
banker, philanthropist and Sheriff of
London.
• Montefiore was born in Livorno,
Italy in 1784. He began his career as
an apprentice to a firm of grocers
and tea merchants. He later left for
London, and became one of the
twelve "Jew brokers" in the City of
London. There he went into business
with his brother Abraham, and their
firm gained a high reputation.
GB: l’attività di
MONTEFIORE -2
• In 1812, Moses Montefiore
married Judith Cohen(17841862), daughter of Levi Barent
Cohen. Her sister, Henriette (or
Hannah) (1791-1866), married
Nathan Mayer Rothschild
(1777-1836), for whom
Montefiore's firm acted as
stockbrokers.
MONTEFIORE
filantropo
• Montefiore retired from his business
in 1824, and used his time and
fortune for communal and civic
responsibilities. Physically imposing
at 6 ft 3 in (1.9 m), He was elected
Sheriff of London in 1837 and
served until 1838. He was also
knighted[2] that same year by Queen
Victoria and received a baronetcy[3]
in 1846 in recognition of his services
to humanitarian causes on behalf of
the Jewish people
GB: l’attività di
MONTEFIORE -3
• Nel 1843 il console generale
britannico osserva che l’azione
di Montefiore in Palestina
conferisce da sola influenza
sugli ebrei da parte della Gran
Bretagna
• Montefiore è fatto baronetto per
i suoi “sforzi filantropici tesi a
migliorare la condizione degli
ebrei negli altri paesi”
Gli interessi ebraici
inglesi
• Nel 1840 lord Palmerston
propone che la Gran Bretagna
divenga la protettrice degli
interessi ebraici in Palestina;
• faciliti il rimpatrio degli ebrei.
• L’ipotesi si arena per
l’opposizione del governo
ottomano
Napoleone III e i
cristiani d’Italia
• Rientra in questa politica di
potenza l’appoggio dato da
Napoleone III al Papato (in
fonzione del consenso dei
cattolici francesi), e la
possibilità improvvisa della
presa di Roma all’indomani
della caduta della Francia nella
guerra contro gli stati tedeschi
(1870).
La rete delle Alleanze e
la modernizzazione
ottomana
• L’ostilità dell’impero ottomano
cambia con la sua
modernizzazione in senso
europeo, dal 1840
• Fra 1860 e 1900 le com.
ebraiche dei paesi europei
maggiori impiantano una rete di
scuole e centri nell’impero
ottomano per far studiare e
acculturare i giovani ebrei
Si indebolisce la dhimma
• I compatrioti cristiani dhimmi
dell’impero ottomano, godendo
della protezione europea,
diventano attivamente
antisemiti in senso europeo.
• Sia questo antisemitismo, sia la
rete della Alleanze ebraiche
intesa come risposta, spingono
in direzione di una
europeizzazione
L’influenza europea
• L’influenza europea –
occupazione diretta, patrocinio
di comunità dhimmi, violazione
attraverso istigazione delle
norme della dhimma, espose gli
ebrei all’ostilità della
maggioranza musulmana,
• e contemporaneamente,
attraverso l’inoculazione
dell’antisemitismo europeo,
fornì forme di espressione per
quell’ostilità
Il lato oscuro
di un grande studioso
Ernest Renan – il volto 1
Ernest Renan – il volto 2
Ernest Renan - dati
• Joseph Ernest Renan, né le
27 février 1823 à Tréguier et décédé
le 2 octobre 1892 à Paris, est un
écrivain, philologue, philosophe et
historien français.
• Fasciné par la science, Ernest Renan
adhère immédiatement aux théories
de Darwin sur l'évolution des
espèces et partage les idées racistes
de Gobineau sur les races
supérieures et inférieures.
Dietro Nietzsche, Wilde,
Frazer, Proust:
Ernest Renan
• un’inconfondibile aura di
potenza:
• “I creatori della mentalità
moderna sono filologi”
• “Me, posto nel centro, che
respiro il profumo di tutto, che
giudico, confronto, collego,
induco: in questo modo arriverò
al vero e proprio sistema di tute
le cose”
Li studia, non li ama
• Dopo aver perso la fede
cristiana si volge allo studio del
semitico
• Inteso come forma degradata
della linguistica “indo-europea”
• “fanatici monoteisti senza
mitologia, arte, commercio,
civiltà, con poca autocoscienza:
un aspetto inferiore della natura
umana”
Vicino a Gobineau
• Si sente affine a Gobineau,
secondo una comune
prospettiva filologica che
permette di guardare in modo
nuovo all’Oriente
“coltivare” e “custodire”
l’Oriente
• L’Oriente come spazio
geografico da coltivare,
custodire, e dal quale ricavare
un meritato raccolto.
• “La colonizzazione è uno dei
più complessi e delicati
fenomeni della fisiologia
sociale” (Leroy-Beaulieu)
10. Digressione:
l’”antisemitismo” arabo
• Nasce verso fine XIX con le
traduzioni di parte della
pubblicistica francese
nell’Affaire Dreyfus
• E dei Protocolli dei savi di Sion
– testo ottocentesco russo o
francese – ancor oggi centrale
nel discorso politico e dato per
autentico (prima trad. araba:
1927)
1972: una lezione bene
appresa
Intervista di re Faysal a una rivista
egiziana, 1972:
• Israele ha avuto fin dai tempi antichi
intenzioni malvagie. Il suo obiettivo
è la distruzione di tutte le altre
religioni. E’ stato dimostrato dalla
storia che sono loro che hanno creato
le Crociate … in modo che la guerra
provocasse l’indebolimento di
musulmani e cristiani ….hanno un
certo giorno in cui mescolano il
sangue di un non ebreo nel loro pane
e lo mangiano
1940: cercando alleanze
-1
• Nel 1940 e 1941 il gran Muftì di
Gerusalemme presentò al
governo tedesco le sue
condizioni in cambio dell’aiuto
arabo
• Si chiedeva che Germania e
Italia riconoscessero il diritto
dei paesi arabi di risolvere la
questione degli elementi ebraici
presenti in Palestina …
1940: cercando alleanze
-2
• … come richiesto dagli interessi
nazionali [!] ed etnici [!] arabi,
analogamente a come la
questione ebraica è stata risolta
in Germania e in Italia
1941: fondando partiti
• Il partito Ba’th fu fondato nella
Siria controllata dal governo
satellite nazista di Vichy per
sostenere il regime iracheno di
Rashid ‘Ali schierato con le
potenze dell’Asse
1932 - Syrian Social
Nationalist Party -1
• The SSNP was founded by Antun
Saadeh, a Syrian nationalist
philosopher from a Greek Orthodox
family in the town of Dhour el
Shweir. Saadeh had emigrated to
South America in 1919 (via the USA
where he stayed for about a year
before continuing on to Brazil), at
the age of fifteen, and in the years he
lived there engaged in both Arabiclanguage journalism and Syrian
nationalist political activity.
1932 - Syrian Social
Nationalist Party -2
• On his return to Lebanon in 1930 he
continued working as a journalist
and also taught German in the
American University of Beirut. In
November 1932 he secretly
established the first nucleus of the
Syrian Social Nationalist Party,
which operated underground for the
first three years of its existence. In
1933 it started publishing a monthly
journal called Al-Majalla which was
distributed in the American
University of Beirut.
Antun Saadeh – il volto
Antun Saadeh – idee -1
• Saadeh was sent to trial in
1936 and sent six months to
prison for creating a
clandestine party. He was
also accused in the trial of
having been in contact with
the fascist movements of
Germany and Italy, but the
charge was dropped thanks
to a letter from Germany
denying any relationships
Antun Saadeh – idee -2
• Saadeh, the party's 'leader for life',
was an admirer of Adolf Hitler
influenced by Nazi and fascist
ideology. The party adopted a
reversed swastika as the party's
symbol, sang the party's anthem to
Deutschland über alles, and included
developing the cult of a leader,
advocating totalitarian government,
and glorifying an ancient preChristian past and the organic whole
of the Syrian Volk or nation
Antun Saadeh – idee -3
• Saadeh would share with
European fascism the belief in
the superiority of his own
people, theorizing a "distinct
and naturally superior" Syrian
race, although it wouldn't be a
biologically pure race, but a
fusion of the many races found
in Syrian history
2GM: Minoranze
incoraggiate
• Battaglioni nazionalsocialisti
armeni (organizz. “Hossank”)
combatterono in funzione
antirussa (2GM)
• Il nazismo incoraggia molte
minoranze (curdi, Asia centrale,
India britannica, Nord Africa)
• L’unica volta in cui la
Slovacchia è stata indipendente
prima d’oggi è stata col
nazismo.
Nazifascismo: un
modello
• Italia e Germania, già additate a
modello di modernizzazione per
la loro unificazione in ritardo,
• Con i regimi autoritari
accrescono il loro richiamo
nella regione
Il lavoro della Germania
in India
• The Hindu–German
Conspiracy refers to a series of
plans formulated between 1914
and 1917 to initiate a PanIndian rebellion against the
British Raj during World War I.
The conspirators included
radical nationalists in India, the
Ghadar Party in the United
States and the Indian
independence committee in
Germany
Un ufficio a Berlino… 1
• Germany had earlier opened the
Intelligence bureau for the East
headed by archaeologist and
historian Max von Oppenheim.
Oppenheim and Arthur
Zimmermann, the State Secretary for
Foreign Affairs of the German
Empire, actively supported the
Berlin committee, which had links
with Jatin Mukherjee— a Jugantar
Party member and at the time one of
the leading revolutionary figures in
Bengal.
Un ufficio a Berlino… 2
• The office of the twentyfive
strong committee at No.38
Wielandstrasse was accorded
full embassy status.
• The German Chancellor
Theobald von Bethmann
Hollweg authorised German
activity against India as World
War I broke out in September
1914. Germany decided to
actively support the Ghadarite
… con fantasiosi alleati
• The conspiracy was drawn up at
the beginning of the War, and
was extensively supported by
Irish Republican movement, the
German Foreign Office and the
German consulate in San
Francisco, as well as some help
from Ottoman Turkey.
Tutto finisce in un rande
processo pubblico
• The Indo-Irish-German alliance
and the conspiracy were the target of
a worldwide British intelligence
effort, which was successful in
preventing further attempts.
American intelligence agencies
arrested key figures in the aftermath
of the Annie Larsen affair in 1917.
The conspiracy resulted in the
Lahore conspiracy case trials in
India as well as the Hindu German
Conspiracy Trial—at the time the
longest and most expensive trial ever
held in the United States
Ma fomenta
nazionalismi casalinghi
• This series of events was
consequential to the Indian
independence movement. Though
largely subdued by the end of World
War I, it came to be a major factor in
reforming the Raj's Indian policy.
Similar efforts were made during
World War II in Germany, Italy, and
in Southeast Asia which saw the
formations of Indische Legion,
Battaglione Azad Hindoustan and
Indian National Army respectively
Con riferimenti variabili
• The Ghadar Party, suppressed
during the war, revived itself in
1920 and openly declared its
communist beliefs. Although
sidelined in California, it
remained relatively stronger in
East Asia, where it allied itself
with the Chinese Communist
Party
conclusione - Stati forti
ma frontiere “invented”
• Nonostante l’arbitrarietà delle
frontiere,
• Nonostante la spinta all’unità
panislamica,
• Nonostante le minoranze (p.es.
in Iraq e Iran)
• Gli Stati del M.O., anche quelli
manifestamente creati dalle
occupazioni (p.es. la divisione
dello Yemen), si mostrano
resistenti.
11. In occasione
delle guerre
1915: GB contro mosse
francesi e Ottomani in
guerra
• When the Ottoman Empire
joined the Central Powers in the
First World War in April 1915,
it threatened Britain's
communications with India via
the Suez Canal, besides other
strategic interests of the allies.
1915: GB contro mosse
francesi
• In response to French initiatives,
Great Britain established the De
Bunsen Committee in 1915 to
consider the nature of British
objectives in Turkey and in Asia in
the event of a successful conclusion
of the war. The committee
considered various scenarios and
provided guidelines for negotiations
with France, Italy, and Russia
regarding the partitioning of the
Ottoman Empire. The Committee
recommended in favour of the
creation of a decentralised and
federal Ottoman state in Asia
PALESTINA secondo
l’accordo Sykes-Picot
1916
1917: successo GB in
Palestina
• British intelligence officer T. E.
Lawrence ("Lawrence of
Arabia") was stirring up the
Arab Revolt in the region. The
British defeated Ottoman
Turkish forces in 1917 and
occupied Palestine and Syria.
The land remained under British
military administration for the
remainder of the war, and
beyond.
LAWRENCE – il volto
T.E. LAWRENCE – dati
(1888-1935) -1
• Lieutenant Colonel Thomas
Edward Lawrence CB, DSO
(16 August 1888 – 19 May
1935), known professionally as
T. E. Lawrence, was a British
military officer renowned
especially for his liaison role
during the Arab Revolt of 1916–
18.
T.E. LAWRENCE – dati
(1888-1935) -2
• His vivid writings, along with the
extraordinary breadth and variety of
his activities and associations, have
made him the object of fascination
throughout the world as Lawrence
of Arabia, Lawrence's public
image was due in part to American
journalist Lowell Thomas's
sensationalised reportage of the
Revolt, as well as to Lawrence's
autobiographical account, Seven
Pillars of Wisdom
THOMAS L.J. - dati
(1892-1981)
• Lowell Jackson Thomas (April
6, 1892 – August 29, 1981) was
an American writer, broadcaster,
and traveller best known as the
man who made Lawrence of
Arabia famous
THOMAS – il volto
THOMAS – rende
accettabile WW1 in
USA -1
• When the United States entered
World War I, he was part of an
official party sent by President
Wilson, former president of
Princeton, to "compile a history of
the conflict." In reality the mission
was not academic. The war was
not popular in the United States,
and Thomas was sent to find
material that would encourage the
American people to support it.
THOMAS – rende
accettabile WW1 in
USA -2
• Thomas did not want to merely write
about the war, he wanted to film it.
He estimated that $75,000 would be
needed for filming, which the U.S.
government thought too expensive,
and so he turned to a group of 18
Chicago meat packers. (He had done
them a favor by exposing someone
who was blackmailing them, without
the damaging material becoming
public.)
THOMAS– Fronte
occidentale e
meridionale
• Thomas and a cameraman,
Harry Chase, first went to the
Western Front, but the trenches
had little to inspire the
American public. They then
went to Italy, where he heard of
General Allenby's campaign
against the Ottoman Empire in
Palestine.
THOMAS– in Palestina
con Lawrence -1
• With the permission of the British
Foreign Office, as an accredited war
correspondent, Thomas met T. E.
Lawrence, a captain in the British
Army in Jerusalem. Lawrence was
spending £200,000 a month
encouraging the inhabitants of
Palestine to revolt against the
Turks. Thomas and Chase spent
several weeks with Lawrence in the
desert, though Lawrence said
"several days."
THOMAS– in Palestina
con Lawrence -2
• Thomas shot dramatic footage
of Lawrence and, after the war,
toured the world, narrating his
film, With Allenby in Palestine
and Lawrence in Arabia,
making Lawrence—and
himself—household names.
THOMAS– Lo show
• The performances were highly
dramatic. At the opening of
Thomas's six-month London run,
there were incense braziers,
exotically dressed women danced
before images of the Pyramids,
and the band of the Welsh Guards
played to provide the
accompaniment. Lawrence saw the
show several times, and though he
later claimed to dislike it, it
generated valuable publicity for his
own book. However, to strengthen
the emphasis on Lawrence in the
show, Thomas needed more
photographs of him than Chase had
taken in 1918.
THOMAS popolarizza
LAWRENCE nelle alte
sfere
• Thomas and Lawrence's initially
friendly relations grew colder as
Thomas's show grew in popularity,
with Thomas ignoring several
personal requests from Lawrence
to stop the show.
• The shows gave Lawrence a degree
of publicity that he had never
previously experienced. Newspapers
became keen to print his attacks on
Government policy, and politicians
began to pay attention to his views.
At the end of 1920, he was invited
to join the British Colonial Office,
under Winston Churchill, as an
adviser on Arab affairs
THOMAS: sci, amicizie,
medaglie -1
• He was a fanatical skier, helping
develop the Mont Tremblant Resort
in Quebec and skiing near Tucson,
Arizona. Thomas was a successful
businessman. In 1954, he and his
long-time business manager/partner
Frank Smith bought a small Albany
New York-based broadcasting
company and turned it into Capital
Cities Communications, which in
1986 took over the American
Broadcasting Company, and
developed the Quaker Hill
community in Dutchess County,
New York, near Pawling, where
Thomas resided when not on the
road.
THOMAS: sci, amicizie,
medaglie -2
• Among his neighbors there was
Thomas E. Dewey, one of a
huge circle of friends that
included everyone from the
Dalai Lama to Franklin D.
Roosevelt. In 1976, President
Gerald Ford awarded Thomas
the Presidential Medal of
Freedom. He has two stars on
the Hollywood Walk of Fame
and was inducted into the Radio
Hall of Fame in 1989.
1917 - la rivolta araba
• The Arab Revolt, which was in
part orchestrated by Lawrence,
resulted in British forces under
General Allenby defeating the
Ottoman forces in 1917 and
occupying Palestine and Syria.
The land was administered by
the British for the remainder of
the war.
DICH.BALFOUR 1917
: ambiguità inglesi
• The British made two conflicting
promises regarding the territory it
was expecting to acquire.[6] Britain
had already promised the local
Arabs, through Lawrence,
independence for a united Arab
country covering most of the Arab
Middle East in exchange for their
support, while promising to create
and foster a Jewish national home in
Palestine in the Balfour Declaration
of 1917. In addition, in the HusseinMcMahon Correspondence, the
British had also previously promised
the Hashemite family lordship over
most land in the region in return for
their support.
DICH.BALFOUR:
motivazioni inglesi
• Si ritiene in genere che uno dei
fattori che portarono alla
dichiarazione Balfour fu la
gratitudine del governo inglese per la
definizione di un processo di
fermentazione per la produzione
dell'acetone, un intermedio
essenziale per la produzione della
cordite, un esplosivo a bassa
fumosità essenziale in quegli anni di
guerra, processo scoperto da Chaim
Weizmann, fortemente impegnato
nel movimento sionista.
DICH.BALFOUR:
motivazioni secondo
l’antisionista Freedman
• Secondo Benjamin Harrison
Freedman invece, i motivi che
portarono il governo inglese a
prendere questo impegno,
furono un riconoscimento
dell'opera di convincimento,
fatta da influenti sionisti
americani, presso il governo
statunitense per farlo entrare in
guerra a fianco dell'Inghilterra.
FREEDMAN – dati 1
• Benjamin Harrison Freedman
(New York, 4 ottobre 1890 – maggio
1984) è stato un politico
statunitense. Era di confessione
ebrea ashkenazita poi convertitosi al
cristianesimo. Divenne un acceso
polemista critico del giudaismo e del
sionismo. Tenne molte conferenze e
discorsi e scrisse anche alcuni
articoli su questo tema.
• Freedman fu l'assistente di Bernard
Baruch nella campagna presidenziale
dei 1912. Egli assicurava i
collegamenti tra Rolla Wells che era
il governatore della Federal Reserv
di St.Louis e Sir. Henry Morgenthau.
LA DICHIARAZIONE
BALFOUR (1917)
• the Balfour Declaration of 1917, a
letter to Lord Rothschild promising
the Jews a "national home" in
Palestine, then part of the Ottoman
Empire.
• The declaration was made in a letter
from Foreign Secretary Arthur James
Balfour to Baron Rothschild (Walter
Rothschild, 2nd Baron Rothschild), a
leader of the British Jewish
community, for transmission to the
Zionist Federation of Great Britain
and Ireland, a Zionist organization.
The letter reflected the position of
the British Cabinet, as agreed upon
in a meeting on 31 October 1917.
Lord BALFOUR – volto
Lord BALFOUR - dati
• Occupò posizioni di rilievo
durante:
• Confitto afgano
• Guerre zulu
• Proclamazione dell’impero in
India
• Occupazione dell’Egitto, del
Sudan, incidente di Fashoda
• Guerra con i boeri
• Guerra russo-giapponese
DICH BALFOUR-2
• It further stated that the declaration
is a sign of "sympathy with Jewish
Zionist aspirations."
• The statement was issued through
the efforts of Chaim Weizmann and
Nahum Sokolow, the principal
Zionist leaders based in London but,
as they had asked for the
reconstitution of Palestine as “the”
Jewish national home, the
Declaration fell short of Zionist
expectations.[2]
• The "Balfour Declaration" was later
incorporated into the Sèvres peace
treaty with Turkey and the Mandate
for Palestine. The original document
DICH.BALFOUR –2a
(dialogo con Weizmann)
• During the first meeting between
Weizmann and Balfour in 1906,
Balfour asked what Weizmann's
objections were to the idea of a
Jewish homeland in Uganda, (the
Uganda Protectorate in East Africa
in the British Uganda Programme),
rather than in Palestine. According to
Weizmann's memoir, the
conversation went as follows:
• "Mr. Balfour, supposing I was to
offer you Paris instead of London,
would you take it?" He sat up,
looked at me, and answered: "But
Dr. Weizmann, we have London."
"That is true," I said, "but we had
DICH BALFOUR-3
• The anniversary of the Declaration,
2 November, is widely
commemorated in Israel and among
Jews in the Jewish diaspora as
Balfour Day.
• The phrase "national home" was
intentionally used instead of "state",
and the British devoted some effort
over the following decades,
including Winston Churchill's 1922
White Paper, to denying that a state
was the intention. However, in
private, many British officials agreed
with the interpretation of the Zionists
that a state would be the eventual
outcome
DICH.BALFOUR usata
propagandisticamente
• changes came about partly as
the result of the urgings of
Edwin Samuel Montagu, an
influential anti-Zionist Jew and
Secretary of State for India,
who, among others, was
concerned that the declaration
without those changes could
result in increased anti-Semitic
persecution.
DICH.BALFOUR usata
propagandisticamente
• At a war Cabinet meeting, held
on 31 October 1917, Balfour
suggested that a declaration
favorable to Zionist aspirations
would allow Great Britain "to
carry on extremely useful
propaganda both in Russia and
America” The British also
dropped Balfour Declaration
leaflets written in Yiddish over
Germany
BALFOUR A.J. – dati
essenziali
• Arthur James Balfour, 1st Earl of
Balfour, KG, OM, PC, DL (25 July
1848 – 19 March 1930) was a British
Conservative politician and
statesman. He authored the tough
Perpetual Crimes Act (1887) (or
Coercion Act) aimed at the
prevention of boycotting,
intimidation, unlawful assembly in
Ireland during the Irish Land War,
and was the Prime Minister of the
United Kingdom from 1902 to 1905,
Later, as Foreign Secretary, he
authored the Balfour Declaration of
1917, which supported the
establishment of a Jewish homeland
in Palestine, now Israel.
BALFOUR - carattere
• . Harold Begbie, a journalist of the
period wrote a book called Mirrors
of Downing Street. In this little
known work, he criticised Balfour
heavily for his manner, personality
and self-obsession. He developed a
manner well known to his friends,
which has been described as the
Balfourian manner. This Balfourian
manner, as I understand it, has its
roots in an attitude of mind--an
attitude of convinced superiority
which insists in the first place on
complete detachment from the
enthusiasms of the human race, and
in the second place on keeping the
vulgar world at arm's length.
BALFOUR paragnosta
• He was also a member of the
Society for Psychical Research,
a society dedicated to studying
psychic and paranormal
phenomena, and its president
from 1892-1894
BALFOUR – riavvicina
GB e F
• In foreign affairs, Balfour and
his foreign secretary, Lord
Lansdowne presided over a
dramatic improvement in
relations with France,
culminating in the Entente
Cordiale of 1904
1919 – controllo
britannico in Palestina
• The United Kingdom was
granted control of Palestine by
the Versailles Peace Conference
which established the League of
Nations in 1919. Herbert
Samuel, a former Postmaster
General in the British cabinet
who was instrumental in
drafting the Balfour
Declaration, was appointed the
first High Commissioner in
Palestine.
1920-23: mandato
britannico in Palestina
• In 1920 at the Conference of
Sanremo, Italy, the League
of Nations mandate over
Palestine was assigned to
Britain. In 1923 Britain
transferred a part of the
Golan Heights to the French
Mandate of Syria, in
exchange for the Metula
region.
1919: GB su accordi
Hussein-MacMahon
• At the Paris Peace Conference,
Prime Minister Lloyd George told
Georges Clemenceau and the other
allies that the McMahon-Hussein
Notes were a treaty obligation. He
explained that the agreement with
Hussein had actually been the basis
for the Sykes-Picot Agreement, and
that the French could not use the
proposed League Of Nations
Mandate system to break the terms
of the agreement. Arthur Balfour
(later Lord Balfour, British Foreign
Secretary at the time) and President
Woodrow Wilson were present at the
meeting
Proposta per Israele
Conf. di Parigi
…e l’“oggi”
di Israele
e Palestina
1920: mandati a GB e F
• San Remo conference in April
1920. There the Allied Supreme
Council granted the mandates
for Palestine and Mesopotamia
to Britain, (Biger 2004, p. 173)
and those for Syria and Lebanon
to France. In August 1920, this
was officially acknowledged in
the Treaty of Sèvres.
PALESTINA 1922-1948
– il mandato
• The Palestine Mandate,[1] or
Mandate for Palestine,[2] or
British Mandate of Palestine
was a legal instrument for the
administration of Palestine
formally approved by the
League of Nations in June 1922,
based on a draft by the principal
Allied and associated powers
after the First World War. The
mandate formalized British rule
in Palestine from 1917-1948
Il mandato – cartina 1
(bis)
Il mandato – cartina 2
(bis)
1939 - M.O. in ww2 – il
MIDDLE EAST
COMMAND
• The Command supervised
military operations in the
Western Desert, East Africa,
Greece and the Middle East.
Middle East Command was
established in Cairo,[1] during
June 1939, due to the rising
tensions in Europe.
MIDDLE EAST
COMMAND: ZONA DI
OPERAZIONI
• if war broke out, the
Command's area of
responsibility would be
extended to include British
Somaliland, Aden, Iraq and the
shores of the Persian Gulf
• As the war progressed, Middle
East Command authority was
extended over further areas
including Ethiopia, Eritrea,
Libya and Greece.
M.O. in ww2 – Colonie
italiane
• For the first nine months of the
Second World War, the Middle
Eastern theatre was quiet. This was
until Italy's declaration of war on 10
June 1940 and the start of the East
African Campaign. However, in
spite of his inferiority in troop
numbers, Wavell was able to not
only defend against the Italian
attacks but by May 1941, he was
able to defeat the Italians and occupy
their east African colonies of Eritrea,
Ethiopia, and Italian Somaliland.
M.O. in ww2 – Iraq
filonazista
• In the meantime, Wavell had sent a
force to Iraq to suppress a coup d'etat
by elements sympathetic to Nazi
Germany.
• In July 1941 he ordered Iraqforce to
Anglo-Soviet invasion of Iran in
cooperation with the Soviet forces
from the north to safeguard the
oilfields. Iran and Iraq were
transferred out of the Middle East
Command into a separate Persia and
Iraq Command in August 1942
M.O. in ww2 –
col.francesi filonaziste
• In June 1941, he ordered the
invasion and occupation of
Syria and Lebanon to prevent
further potential support of Iraq
by the Germans through these
Vichy French-controlled areas.
1946: MIDDLE EAST
INSTITUTE (USA)
• The Middle East Institute (MEI) is
a 501(c)(3) non-profit organization
founded in 1946 by Middle East
scholar George Camp Keiser and
former Secretary of State Christian
Herter. The Institute is located in
Washington, D.C , near Dupont
Circle. Its mission is to "promote
knowledge of the Middle East in
America and strengthen
understanding of the United States
by the people and governments of
the region." The organization
initially began as part of the Johns
Hopkins University School of
Advanced International Studies
1947: MIDDLE EAST
JOURNAL (USA)
• Since 1947, the Institute has
also published The Middle East
Journal, a prestigious quarterly
1964: MIDDLE
EASTERN STUDIES
(Kedourié)
• In 1964 Kedourie was founder
and editor of the learned
journal, Middle Eastern Studies.
1957 PRIMO USO
UFFICIALE USA
(CRISI DI SUEZ)
• "the area lying between and
including LYBIA on the west
and PAKISTAN on the east,
SYRIA and IRAQ on the North
and the Arabian peninsula to the
south, plus the SUDAN and
ETHIOPIA”
• Da: John Forster DULLES,
Segretario di Stato USA
• Contesto: dottrina Eisenhower
12. Questo oggi
ci resta
Pensarsi Turchia
Turchi visti dagli Arabi 1
• Inizialmente, primitivi e rozzi,
selvaggi ma nobili
• Poi, soldati coraggiosi, uomini
d’onore:
• una benedizione che ha difeso
militarmente la vera fede
• Poi, legittimi sovrani di una
grande stato musulmano
organizzato
• Con la modernizzazione, duri
oppressori, barbari
Turchi visti dagli Arabi 2
• I sentimenti arabi antiturchi
sono dovuti a influenze esterne
occidentali
I nostri nonni hittiti…
• Le popolazioni che arrivano
nell’Asia minore ellenizzata e
cristianizzata parlano turco e
sono già islamizzate
• La nazione turca non si
costruisce sulle memorie
cristiane pre-turche ma su
quelle anatoliche pre-cristiane
(hittite)
1839-76 Tanzimat
• Il tempo delle riforme
modernizzanti ottomane
• 1834 servizio postale nazionale;
1840 banconote; 1844 inno e
bandiera; 1845 prototipo di
parlamento; 1846 istruzione
pubblica;1855 telegrafo (per
esigenze militari nella guerra di
Crimea); 1866 ferrovie, prima
borsa merci
Digressione:
musica e bandiere
L’inno turco è una
marcia turca?
• Il sultano modernizzatore
Mahmud II chiese
all’ambasciatore a Istanbul del
Regno di Sardegna un direttore
di banda
• Giuseppe Donizetti, fratello di
Gaetano, formò e diresse la
“Musica Imperiale Ottomana”
Giuseppe Donizetti
• Giuseppe Donizetti (6 November
1788 – 12 February 1856) was, from
1828, Instructor General of the
Imperial Ottoman Music at the court
of Sultan Mahmud II (1808–39). His
younger brother Gaetano Donizetti
was a famous Italian opera
composer. Born in Bergamo, Italy,
Istanbul became a second home for
the elder Donizetti, where he lived
until his death in 1856.
Donizetti -2
• Donizetti Paşa, as he was called in
the Levant, played a significant role
in the introduction of European
music to the Ottoman military. Apart
from overseeing the training of the
European-style military bands of
Mahmud’s modern army, he taught
music at the palace to the members
of the Ottoman royal family, the
princes and the ladies of the harem,
Donizetti Pascià-3
• is believed to have composed the
first national anthem of the
Ottoman Empire, supported the
annual Italian opera season in Pera,
organised concerts and operatic
performances at court, and played
host to a number of eminent virtuosi
who visited Istanbul at the time, such
as Franz Liszt, Parish Alvars and
Leopold de Meyer.
• He is buried in the vaults of the St.
Esprit Cathedral, near the Beyoğlu
district of Istanbul, in Pera.
Inni, ottoni, bandiere
• Le bande di ottoni e le bandiere
sono importate nella
modernizzazione
• Prima esistono emblemi
dinastici e stendardi
monocolori:
• Bianco per gli omayyadi
• Nero per gli abbasidi
• Verde per il Profeta
Bandiere: Siria
Bandiere: Egitto
Bandiere: Iraq
Bandiere: Giordania
La polivalenza dei
simboli
• Scudo di Davide: simbolo religioso
e segno di inferiorità medievale e
marchio durante la Shoah e e segno
della rinascita di Israele come Stato
• Mezzaluna: espressione della
centralità dell’Islâm e imitazione
della funzione della croce nelle
bandiere scandinave o britannica
• Entrambi rispetto alla croce: simboli
analoghi e semplici stilemi
decorativi anziché evocazione del
nucleo centrale del cristianesimo
…visti dai cristiani
• La mezzaluna e Maometto
diventano un “doppio”
antitetico alla croce e a Cristo
• Di qui l’espressione – imprecisa
o blasfema – “maomettani” e,
nelle raffigurazioni pittoriche
della battaglia di Lepanto
(1571), la mezzaluna sulle
bandiere ottomane contrapposta
alle bandiere con la croce
Moda occidentale,
ma niente cravatta
• Col nuovo esercito sul modello
occidentale furono introdotti:
• Calzoni e stivali
• Briglie e bardature
• Copricapi europei anziché
turbanti e fez
• …ma oggi la cravatta è sentita,
forse per la forma a croce, un
simbolo cristiano, una
sottomissione all’occidente
Fine digressione:
si rompe la dhimma
• L’estensione del millet crea
separatismo, forze centrifughe
• 1869: nasce la “cittadinanza
ottomana”
• Si cerca una nuova omogeneità
nell’Ottomanismo, influenzato
dalla Rivoluzione francese;
uguaglianza, tassazione personale
• Crescente influenza di Montesquieu,
Rousseau, masssoneria, élite
burocratica
I giovani cambieranno il
Paese
• 1865: nascono i Giovani
Ottomani, appoggiati da
Mustafa Fayzl principe egiziano
• Ispirati a loro e alla Giovine
Italia, nascono i Giovani Turchi
• Adottano dalla massoneria il
rituale di ammissione.
Intellettuali, studenti, ufficiali,
occidentalizzatori
Oltre l’ottomanismo, il
turanismo
• I Giovani Turchi adottano il
turanismo
• Ipotesi linguistica di affinità tra
lingue ugrofinniche, turche,
persiane, manchu, giapponesi
• Sopravvive come senso della
superiorità di quei parlanti nel
partito nazionalsocialista
giapponese, nei lupi grigi turchi
Armamentario
occidentale
• Durante la seconda guerra
mondiale, la propaganda
nazista fu attiva in Turchia
riscuotendo interesse solo fra i
gruppi estremisti panislamici e
specialmente panturchi
Turan e la epica
nazionale persiana
• Rilettura dello Shahnameh di
Firdawsi (ca.XI e.v.) (libro dei
re)
• Diviene matrice per il persiano
attualmente parlato
• Turandot significa “figlia di
Turan”
• Rivalutazione della tradizione
persiana anteriore alla conquista
islamica
Digressione: Turandot
• The story of Turandot was taken
from the Persian collection of
stories called or (1722 French
translation by François Petis de
la Croix — not to be confused
with its sister work The Book of
One Thousand and One Nights),
Piace a Gozzi
• Turandot (1762) is a commedia
dell'arte play by Carlo Gozzi
after a story from the Persian
collection the . Gozzi’s play has
a “light, sarcastic tone.”
Il Conte Gozzi
• Carlo, Count Gozzi (13
December 1720 – April 4, 1806)
was an Italian dramatist.
Carlo Gozzi
L’esotico piace
• Struck by the effect produced on the
audience by the introduction of the
supernatural or mythical element,
which he had merely used as a
convenient medium for his satirical
purposes, Gozzi produced a series of
dramatic pieces based on fairy tales,
which were briefly popular, but
after the breaking up of the Sacchi
company were completely
disregarded. They were much
praised by Goethe, Schlegel,
Madame de Staël and Sismondi;
and one of them, Turandot or Re
Turandote, was translated by
Friedrich Schiller.
Piace a Schiller
• Schiller produced an adaptation
German version of Gozzi's play.
In the twentieth century new
treatments of the material
appeared in the form of operas
by Ferruccio Busoni and
Giocamo Puccini and plays by
Karl Vollmoeller and Bertold
Brecht.
L’incompiuta Turandot
• Turandot was unfinished at the
time of Puccini's death and was
later completed by Franco
Alfano. The first performance
was held at the Teatro alla Scala
in Milan on 25 April 1926 and
conducted by Arturo Toscanini.
Tutti alla prima turanica
Giacomo Puccini
• Giacomo Antonio Domenico
Michele Secondo Maria
Puccini (22 December 1858 –
29 November 1924)
PUCCINI – il volto
Fine digressione: un
sociologo turco
• Ziya Gökalp (born Mehmed Ziya;
March 23, 1876, Diyarbakır—
October 25, 1924, Constantinople)
was a Turkish sociologist, writer,
poet, and political activist. In 1908,
after the Young Turk revolution, he
adopted the pen name Gökalp ("sky
hero"), which he retained for the rest
of his life. As a sociologist, Ziya
Gökalp was influential in the
overhaul of religious perceptions and
evolving of Turkish nationalism.
Gökalp: occidente e
turanismo
• 1876-1924 Ziya Mehmed (poi Z.
Gökalp=eroe azzurro), sociologo,
scrittore, traduce pensatori
occidentali in chiave di “nazione
turca”. Riduce l’Islâm a sentimento
etico già presente nel popolo fin
dalle sue origini. Promuove una
sostituzione dell’Occidente
all’Islâm. Rigetta l’Ottomanismo per
il nazionalismo turco. Decisivo nelle
riforme di Kemal Atatürk. Ritiene
che i Turchi siano i superuomini
immaginati da Nietzsche. Vede la
modernizzazione giapponese come
modello.
Un eroe azzurro
• “L’individuo acquista
personalità solo come
rappresentante della propria
cultura”
• Sembra abbia contribuito al
genocidio armeno
• Fa rivivere l’identità turca
preislamica
• Influenza il nazionalista arabo
Sati al-Husri
In esilio a Malta
• 2 anni a Malta in esilio con altri
statisti turchi dopo la fine della Ig.m.
• Massone
• 1923 Fondamenti della Turchità – il
suo libro più famoso – si riallaccia a
E. Renan per l’elaborazione del
concetto di nazione
• Il suo influsso sui politici è stato
paragonato a quello di Wagner su
Hitler
Gökalp – il volto
Su cosa si basa una
nazione?
• Gökalp grew up in Diyarbakır.
Like many Turkish nationalists,
he was born in a border region
whose population had
"conflicting national traditions".
La nazione viene da
dentro
• when political detractors
suggested that he was of
Kurdish extraction, Gokalp
responded that while he was
certain of patrilineal Turkish
racial heritage, this was
insignificant: "I learned through
my sociological studies that
nationality is based solely on
upbringing."[6] Some historians
nonetheless characterize him as
being of Kurdish origin.
Pensarsi Italia
Pensarsi Egitto
Egitto separatista
• Come la (attuale) Turchia,
l’(attuale( Egitto era più
influenzato dall’Occidente
• La sua dinastia, subordinata al
sultano ottomano, aveva
ambizioni separatiste
Quei cattivoni dei
faraoni
• Prima dell’egittologia, gran
parte degli egiziani conosceva i
faraoni in base alla descrizione
del Corano, vicina a quella
biblica, come i cattivi di una
storia i cui eroi sono gli Israeliti
• Dopo, il faraone del Corano fu
sostituito dai faraoni dei libri di
scuola; ancora dopo, i Banu
Israil sostituiti dagli ebrei
sionisti
Quante volte può morire
Faraone?
• L’assassino del presidente Sadat
proclamò orgogliosamente: “Ho
ucciso il Faraone”
Anwar Sadat -1
• Muhammad Anwar Al Sadat,
or Anwar El Sadat (Arabic:
‫محمد أنور السادات‬, Muḥammad
Anwar as-Sādāt) (25
December 1918 - 6 October
1981), was the third President
of Egypt, serving from 15
October 1970 until his
assassination on 6 October
1981.
Anwar Sadat -2
• His leadership in the October War of
1973 and the regaining of Sinai
made him an Egyptian hero. His visit
to Israel and the eventual IsraelEgypt Peace Treaty won him the
Peace Abbey Courage of Conscience
award posthumously, but was an act
enormously unpopular with the Arab
world and Islamists, and resulted in
Egypt being expelled from the Arab
League.
Anwar SADAT - volto
Egiziani e orientalistica
• La storiografia egiziana nasce
nel 1868 con uno studioso che
aveva vissuto in Francia;
cambia la didattica della storia
nelle scuole, aggiunge migliaia
di anni alla storia egiziana
dotandola di un carattere
territoriale-nazionale
• (Shaykh Rifa’a Rafi’ alTahtawi)
Clonazioni
dell’illuminismo
• Al-Nahda (Arabic: ‫النهضة‬, also anNahda or el Nahda, Arabic for
"awakening" or "renaissance”) was
cultural renaissance that began in the
late 19th century and early 20th
century in Egypt, then later moving
to Lebanon and other Arabicspeaking countries. It is often
regarded as the Egyptian counterpart
of the European Enlightenment era,
and a period of intellectual
modernization and reform.
Illuminismo: un
contraccolpo?
• The Nahda is seen as connected to
the cultural shock brought on by
Napoleon's invasion of Egypt in
1798, and the reformist drive of
subsequent rulers such as
Muhammad Ali. Another major
influence and motive, were the 19th
century tanzimat reforms of the
Ottoman Empire, which ruled most
of the Arabic-speaking world until
the first world war. These reforms
brought a constitutional order to
Ottoman politics, and
institutionalized politics, which in
turn engendered a new political
class.
Riconciliamoci! Tahtawi
• Rifa'a al-Tahtawi (also spelled
Tahtawy; Arabic: ‫;رفاعة رافع الطهطاوي‬
born in Tahta, Egypt 1801; died in
1873) was an Egyptian writer,
teacher, translator, Egyptologist and
renaissance intellectual. Tahtawi
was among the first Egyptian
scholars to write about Western
cultures in an attempt to bring
about a reconciliation and an
understanding between Islamic and
Western civilizations.
Rifa'a al-Tahtawi
Quanti sforzi –1
• He undertook a career in writing and
translation, and founded the School
of Languages in 1835. The School of
Languages graduated the earliest
modern Egyptian intellectual
milieu, which formed the basis of
the emerging grassroots
mobilization against British
colonialism in Egypt. Three of his
published volumes were works of
political and moral philosophy.
Quanti sforzi -2
• They introduced his Egyptian
audience to Enlightenment ideas
such as secular authority and
political rights and liberty; his ideas
regarding how a modern civilized
society ought to be and what
constituted by extension a civilized
or "good Egyptian"; and his ideas on
public interest and public good.
Tahtawi's work was the first effort in
what became an Egyptian
renaissance (nahda) that flourished
in the years between 1860–1940
Orientalistica o
faraonistica?
• Questa nuova tendenza egiziana
viene trattata con ironia nel
mondo arabo come patriottismo
territoriale su base occidentale,
definito tafar’un, “faraonismo”
• Coesiste, nell’Egitto attuale, con
una tendenza panislamica
L’Egitto prima
dell’Egitto
• Con l’islamizzazione l’Egitto è una
provincia
• Dal X sec. ha un potere musulmano
indipendente che a volte si estende
fino alla Palestina e Siria
• Dal 1517 parte dell’impero ottomano
• Dal 1882 colonia britannica
• In queste vicende l’elemento di
continuità è il personale
amministrativo egiziano
Digressione: Aida
• Ismail Pasha, Khedive of Egypt,
commissioned Verdi to write the
opera for performance in January
1871, paying him 150,000 francs,
but the premiere was delayed
because of the Franco-Prussian War.
One scholar has argued that the
scenario was written by Temistocle
Solera and not by Auguste Mariette.
Contrary to popular belief, the opera
was not written to celebrate the
opening of the Suez Canal in 1869,
nor that of the Khedivial Opera
House (which opened with Verdi's
Rigoletto) in the same year. (Verdi
had been asked to compose an ode
for the opening of the Canal,
Musica italiana al Cairo
• Aida (sometimes spelled Aïda,
pronounced /ɑːˈiːdɑː/ ah-EE-dah,
from Arabic: ‫عايدة‬,
pronounced [ˈʕaːjdah], an Arabic
female name meaning "visitor" or
"returning") is an opera in four acts
by Giuseppe Verdi to an Italian
libretto by Antonio Ghislanzoni,
based on a scenario written by
French Egyptologist Auguste
Mariette. Aida was first performed at
the Khedivial Opera House in Cairo
on 24 December 1871,
Aida – schizzo per la
“prima”
Aida – americana
(Cleveland Ohio 1908)
L’Egitto da Busseto
VERDI - volto
Il maestro Verdi
• Giuseppe Fortunino
Francesco Verdi (Italian
pronunciation: [dʒuˈzɛppːe
ˈverdi]; October 9 or 10, 1813 –
January 27, 1901)
Fine digressione su Aida
Pensarsi “Siria”,
“Palestina”…
I nostri nonni
israeliti…o cananei
• I palestinesi avrebbero potuto
riallacciarsi all’antico Israele,
come gli egiziani ai Faraoni
• Ma la stessa discendenza era
sostenuta dagli ebrei
• Si riallacciano allora alle
popolazioni pre-israelite (i
cananei)
Spostiamo Palestina e
Giordania
• “Palestina” e “Giordania”
richiamano i nomi di province
arabe Filastin e Urdunn
• Che corrispondono alle
province romane Palestina
prima e secunda
• Ma vanno dal mare al deserto, e
sono sovrapposte
orizzontalmente, non contigue
verticalmente lungo il fiume
Giordano
Nonni fenici, padri
occidentali
• In Libano ci si è riallacciati (tra
forti contrasti) prima a una
identità fenicia, sentita come
non araba e tipica delle
popolazioni cristiane (specie
maronite) con influenza
occidentale…
Nonni fenici, padri arabi
• …ma in Algeria (poco) e in
Tunisia (di più) i fenici vengono
considerati arabi e capostipiti
della nazione
• (cartaginesi, fenici, ebrei,
cananei: stessa famiglia
semitica)
Nonni aramei,
casualmente cristiani
• In Siria, dove il cristianesimo
culturalmente aramaico
sopravviveva, si è sentita
inizialmente l’identità aramaica
come antinazionale (perché
cristiana, oppure filopersiana)
• Oggi la fase è conclusa e gi
aramei sono sentiti come
antenati legittimi
Libano
• Popolazione prevalentemente
cristiana in comunione con Roma
(Maroniti)
• Importanti contatti commerciali con
l’Europa
• Autonomia rispettata dagli ottomani
• 1861-1914 governato da un
Réglement organique con
governatore cristiano non libanese
• Poi mandato francese
Pensarsi Iraq
I nostri nonni sumeri…
• In Iraq, un analogo processo di
recupero delle memorie in
chiave nazionalizzante, è più
tardo e meno totalizzante
• Si recuperano allora antichi
sumeri e assiro-babilonesi come
“antichi arabi”, senza che ci si
definisca come “sumeri
moderni” (arabizzazione
retrioattiva)
Chi c’è in Iraq
• Una maggioranza linguistica
araba
• Una minoranza linguistica curda
(curdo imparentato col
persiano)
• Arabi sciiti (come i persiani) ma
governati dai sunniti
• Ricostruzione di identità
nazionale divenuta più forte in
occasione della guerra all’Iran
Nabucodonosor uno di
noi
• Si recupera Nabucodonosor
come eroe nazionale
• Si rileggono le sue azioni
storiche come anti-sioniste
Pensarsi Iran
Persia, Farsi, Iran
• Pârs/ Fârs è una provincia
sudoccidentale il cui dialetto (Farsi)
fungerà da lingua nazionale (altre
province: Khurasa a E; Sistan e SE)
• Furs sono detti in arabo i Persiani,
non la Persia
• “Iran”, (parente di “ariano”) è
denominazione più antica riutilizzata
con la modernizzazione: ufficiale dal
1935 con l’influenza nella regione
della Germania nazista
Viva la letteratura
• L’Iran ha un’identità comune
solo nelle leggende e nella
letteratura
Muhammad e Cosroe
• Nel X sec., risveglio culturale
persiano.
• Shahnama, libro dei re persiani,
mitico e non reale
• Tanti prestiti dall’arabo, ma
inconfondibilmente persiani e
profondamente islamici
• Una duplice e orgogliosa eredità
Chi ha vinto a
Qaddisya?
• 636 o 637 e.v.
• Un esercito arabo musulmano,
proveniente da Ovest, vinse lo scià
sassanide e aprì la strada alla
islamizzazione della Persia
• Per l’Iraq di Saddam Hussein:
vittoria nazionale araba sui persiani,
stimolo alla guerra 1980-88
• Per l’Iran: annuncio benedetto del
trionfo della vera fede, apertura
all’islamizzazione
Qadisya -definizione
• The Battle of al-Qādisiyyah
(Arabic: ‫ ;معركة القادسيّة‬transliteration,
Ma'rakat al-Qādisiyyah; Persian:
‫ ;نبرد قادسيه‬alternate spellings:
Qadisiyya, Qadisiyyah, Kadisiya)
was the decisive engagement
between the Arab Muslim army
and the Sassanid Persian army
during the first period of Muslim
expansion which resulted in the
Islamic conquest of Persia. It is
regarded as the decisive battle in the
Islamic conquest of Persia, and a key
to the conquest of Iraq.
1850-80 inizia la
riscoperta
• I primi scritti sull’Iran
pubblicati in Iran, basati su fonti
occidentali (specie francesi)
• Nel 1919 e 1921 due romanzi
storici divulgano la figura di
Ciro
• 1925-79 con la dinastia Pahlavi
il culto dell’antichità raggiunge
il culmine
1971 festeggiamo
Persepoli
• La grande cerimonia
commemorativa del 2500°
anniversario della fondazione
della monarchia persiana da
parte di Ciro il grande voluta
dallo Scià a Persepoli
• Genera critiche islamiche per:
l’esaltazione della monarchia,
del passato pagano,
l’indebolimento dei legami col
resto del mondo islamico
Persepoli dove sei
Scaviamo Persepoli
• Archaeological evidence shows
that the earliest remains of
Persepolis date from around 515
BC. André Godard, the French
archaeologist who excavated
Persepolis in the early 1930s,
believed that Cyrus the Great
chose the site of Persepolis, but
that Darius the Great built the
terrace and the great palaces
Persepoli:
scavata/“ricreata”
Lo scavatore -1
• André Godard (1881,
Chaumont — 1965, Paris) was a
French born archeologist and
architect.
• A graduate of the École des
Beaux-Arts of Paris, he
designed the National Museum
of Iran and was appointed its
first director in 1936. He was
also instrumental in the design
of Tehran University campus.
Lo scavatore -2
Chi è mio fratello?
• Ci si sentiva –
nazionalisticamente – più
affratellati agli antenati
ignoranti e miscredenti – ma
politicamente potenti –
• che agli altri correligionari
musulmani
Il pensarsi (stato)
di Israele:
cronaca
dall’interno
di un punto di vista
Persecuzioni
quindi insediamenti
• Beginning in the 12th century,
Catholic persecution of Jews led to a
steady stream leaving Europe to
settle in the Holy Land, increasing
in numbers after Jews were expelled
from Spain in 1492. During the 16th
century large communities struck
roots in the Four Holy Cities, and in
the second half of the 18th century,
entire Hasidic communities from
eastern Europe settled in the Holy
Land.
Pogrom, quindi
immigrazione
• The first large wave of modern
immigration, known as the First
Aliyah (Hebrew: ‫)עלייה‬, began
in 1881, as Jews fled pogroms
in Eastern Europe.While the
Zionist movement already
existed in theory, Theodor Herzl
is credited with founding
political Zionism
Pogrom, e i primi
socialisti
• The Second Aliyah (1904–
1914), began after the Kishinev
pogrom. Some 40,000 Jews
settled in Palestine but nearly
half of them left.Both the first
and second waves of migrants
were mainly Orthodox Jews,
but those in the Second Aliyah
included socialist pioneers who
established the kibbutz
movement
1917, ancora Curzon
• At the request of Edwin Samuel
Montagu and Lord Curzon, a
line was also inserted stating "it
being clearly understood that
nothing shall be done which
may prejudice the civil and
religious rights of existing
non-Jewish communities in
Palestine, or the rights and
political status enjoyed by Jews
in any other country".[
1922, nei limiti del 1917
• In 1922, the League of Nations
granted the United Kingdom a
mandate over Palestine under
terms similar to the Balfour
Declaration
Curzon fa dividere il
mandato
• The Third (1919–1923) and
Fourth Aliyah (1924–1929)
brought 100,000 Jews to
Palestine. From 1921 the British
subjected Jewish immigration to
quotas and most of the
territory slated for the Jewish
state was allocated to
Transjordan
Col nazismo,
immigrazione ma rivolta
• The rise of Nazism in the 1930s
led to the Fifth Aliyah, with an
influx of a quarter of a million
Jews. This caused the Arab
revolt of 1936–1939 and led the
British to cap immigration with
the White Paper of 1939
Il Regno Unito lascia…
• After 1945 the United Kingdom
became embroiled in an
increasingly violent conflict
with the Jews. In 1947, the
British government withdrew
from commitment to the
Mandate of Palestine, stating it
was unable to arrive at a
solution acceptable to both
Arabs and Jews
Le Nazioni Unite
propongono…
• The newly created United
Nations approved the UN
Partition Plan (United Nations
General Assembly Resolution
181) on November 29, 1947,
dividing the country into two
states, one Arab and one Jewish.
Jerusalem was to be designated
an international city — a corpus
separatum — administered by
the UN to avoid conflict over its
status
una autodeterminazione…
• On May 14, 1948, the day
before the end of the British
Mandate, the Jewish Agency
proclaimed independence,
naming the country Israel; it
was not until this day that the
world knew that the new state
would be called Israel
Una guerra araboisraeliana (1948)
• The following day the armies of five
Arab countries — Egypt, Syria,
Jordan, Lebanon and Iraq —
attacked Israel, launching the 1948
Arab-Israeli War. Morocco, Sudan,
Yemen and Saudi Arabia also sent
troops to assist the invaders. After a
year of fighting, a ceasefire was
declared and temporary borders,
known as the Green Line, were
established. Jordan annexed what
became known as the West Bank and
East Jerusalem, and Egypt took
control of the Gaza Strip. Israel was
admitted as a member of the United
Nations on May 11, 1949
1956: dominano Usa e
Urss
• In 1956, Israel joined a secret
alliance with The United Kingdom
and France aimed at recapturing the
Suez Canal, which the Egyptians had
nationalized (see the Suez Crisis).
Despite capturing the Sinai
Peninsula, Israel was forced to
retreat due to pressure from the
United States and the Soviet Union
in return for guarantees of Israeli
shipping rights in the Red Sea and
the Canal.
Il processo di
Gerusalemme
• At the start of the following
decade, Israel captured Adolf
Eichmann, an architect of the
Final Solution hiding in
Argentina, and brought him to
trial. The trial had a major
impact on public awareness of
the Holocaust, and to date
Eichmann remains the only
person ever executed by civil
authorities in Israel
1967: guerra dei sei
giorni come attacco
preventivo
• In 1967, Egypt, Syria, and Jordan
massed troops close to Israeli
borders, expelled UN peacekeepers
and blocked Israel's access to the
Red Sea. Israel saw these actions as
a casus belli for a pre-emptive
strike that launched the Six-Day
War, Israel achieved a decisive
victory in which it captured the West
Bank, Gaza Strip, Sinai Peninsula
and Golan Heights
Sconfitta stati arabi:
nascita OLP
• The failure of the Arab states in
the 1967 war led to the rise of
Arab non-state actors in the
conflict, most importantly the
Palestinian Liberation
Organization (PLO) which was
committed to what it called
"armed struggle as the only way
to liberate the homeland
1973: attacco
improvviso
• On October 6, 1973, Yom
Kippur, the holiest day in the
Jewish calendar, the Egyptian
and Syrian armies launched a
surprise attack against Israel.
The war ended on October 26
with Israel successfully
repelling Egyptian and Syrian
forces but suffering great losses
1977-9: Egitto riconosce
• Later, 1977, Egyptian President
Anwar El Sadat made a trip to
Israel and spoke before the Knesset
in what was the first recognition of
Israel by an Arab head of state.In the
two years that followed, Sadat and
Menachem Begin signed the Camp
David Accords and the IsraelEgypt Peace Treaty. Israel
withdrew from the Sinai Peninsula
and agreed to enter negotiations over
an autonomy for Palestinians across
the Green Line, a plan which was
never implemented.
1987 intifada improvvisa
• The First Intifada, a Palestinian
uprising against Israeli rule,
broke out in 1987 with waves of
violence occurring in the
occupied territories. Over the
following six years, more than a
thousand people were killed in
the ensuing violence, much of
which was internal Palestinian
violence
1992-3 riconoscimento
palestinesi
• In 1992, Yitzhak Rabin became
Prime Minister following an election
in which his party promoted
compromise with Israel's neighbors.
The following year, Shimon Peres
and Mahmoud Abbas, on behalf of
Israel and the PLO, signed the Oslo
Accords, which gave the Palestinian
National Authority the right to selfgovern parts of the West Bank and
the Gaza Strip
1994: Giordania
riconosce
• In 1994, the Israel-Jordan
Treaty of Peace was signed,
making Jordan the second Arab
country to normalize relations
with Israel
1995-2000 Rabin
assassinato ma via da
Hebron
• While leaving a peace rally in
November 1995, Yitzhak Rabin was
assassinated by a far-right-wing
Jew who opposed the Accords. The
country was shocked.
• At the end of the 1990s, Israel, under
the leadership of Benjamin
Netanyahu, withdrew from
Hebron,and signed the Wye River
Memorandum, giving greater control
to the Palestinian National Authority
2000 via dal Libano; ma
rifiuto; II intifada
• Ehud Barak, elected Prime Minister
in 1999, began the new millennium
by withdrawing forces from
Southern Lebanon and conducting
negotiations with Palestinian
Authority Chairman Yasser Arafat
and U.S. President Bill Clinton at the
July 2000 Camp David Summit.
During the summit, Barak offered a
plan for the establishment of a
Palestinian state, but Yasser
Arafat rejected it.After the collapse
of the talks, the Second Intifada
began
2001-6: ritiro da Gaza
ma attacco e II guerra
del Libano
• Ariel Sharon became the new prime
minister in a 2001 special election.
During his tenure, Sharon carried out
his plan to unilaterally withdraw
from the Gaza Strip and also
spearheaded the construction of the
Israeli West Bank barrier. In July
2006, a Hezbollah artillery assault
on Israel's northern border
communities and a cross border
abduction of two Israeli soldiers
sparked the month long Second
Lebanon War
2008: pace cercata
• In May 2008, Israel confirmed
it had been discussing a peace
treaty with Syria for a year, with
Turkey as a go-between
?
Conclusione
L’ultima parola sui
“due”?
• Scetticismo, costruttivismo dei
modelli, onnipotenza del
“discorso vincente” sulle terre,
relativismo culturale, sono
l’ultima parola possibile in
campo storico?
• L’imitazione del “gemello
vincente” è l’ultima parola in
campo politico-culturale?
L’ultima parola è
l’universalismo? -1
(Alessandro e Aristotele)
Quale universalismo? -2
• Se fu il modello universalista di
Alessando a influenzare in modo
duraturo il mondo arabo e europeo,
• Rispecchiandosi nel misticismo
come nell’universalismo, nelle
vocazioni di un certo Oriente come
nell’Occidente,
• cosa sarebbe stata la storia delle
chiese cristiane e la storia
dell’islâm…
• senza quel concetto di
universalismo?
In mezzo ai “due”
Profilo biografico:
• Fabio Todesco (Bologna, 1961) con
l’associazione Terre, memoria e pace
dagli anni ’90 ha svolto attività di
insegnamento dell’ebraico biblico e
di educazione alla pace a partire dai
luoghi della memoria della Shoah in
confronto con gruppi Istituzioni e
Associazioni. Si è formato
all’università di Bologna (Filosofia)
e all’Istituto Universitario Europeo
(Storia e Civiltà); insegna Storia e
Filosofia nella scuola secondaria
superiore.
Traccia della lezione
• I titoli a saperli leggere sono come i
visi e le domande: se li si intende
raccontano la loro storia. Questo
titolo induce a ritenere fondante, per
il nostro modo di considerare il
Medio Oriente, gli eventi
lontanissimi, precedenti Islām e
Cristianesimo, dell’universalismo
ellenistico di Alessandro III il
Macedone, che una lunga tradizione
interpretativa vuole modello di
riferimento per ciò che è “grande”.
Col suo sogno coincide d’altra parte
tutto ciò che si chiamerà Medio
Oriente; poi, da quel sogno prenderà
forma, dopo l’aurora rinascimentale
e neoellenica, tra Sette e Ottocento,
1. Popoli paesi
persone.• Per tutto il discorso è molto utile
poter confrontare le versioni in varie
lingue (ossia in varie culture) delle
voci di enciclopedia: è ora possibile
su wikipedia.org, confrontando le
versioni in lingue diverse delle stesse
voci (non solo popoli e paesi,
appunto, ma anche studiosi o
amministratori. Per l’Italia un caso
interessante può essere la voce
“Garibaldi”). Si scopre l’immensa
ricchezza di pensiero che sta dietro i
gesti politici del Regno Unito (ma
anche della Francia, della Germania,
etc.) e quanto le situazioni storiche
che poi si tendono a percepire come
“naturali” o “inevitabili” siano il
2. Orientalismo, la
politica e gli studiosi.• Una celebre e non aggirabile messa
in questione di queste nozioni si
deve a Edward W. Said,
Orientalismo [orig. amer. 1978;
1995 con postfazione], 1999 (sesta
ed. 2007), Milano, Feltrinelli, pp.
395. Fra gli altri suoi testi, tutti
importanti, Cultura e imperialismo.
Letteratura e consenso nel progetto
coloniale dell’Occidente, Roma,
Gamberetti editrice, 1998. Una
intelligente rilettura dei Protocolli
dei Savi di Sion come
rappresentazione “orientale” di un
prodotto costruito in Occidente è
offerta da Carlo Ginzburg,
“Rappresentare il nemico. Sulla
3. Orientalismo,
l’autorevolezza
attuale.• Massima autorità sugli studi
orientali, studioso esperto degli
archivi amministrativi dell’ex
impero ottomano, uomo
profondamente impegnato come
consigliere delle amministrazioni
statunitensi, curatore della
Cambridge History of Islam,
Bernard Lewis è al tempo stesso il
contraltare del discorso di Said e i
capofila dei suoi critici: utili tutti i
suoi libri, facilmente accessibili, per
quanto spesso pubblicati senza
introduzioni o contestualizzazioni,
quando in realtà si tratta di opere
molto complesse, a molti strati, che
alla facilità di lettura e al taglio
4. Guerre e paci.• Fra le sintesi è sempre utile la bella
“collana XX secolo” della Giunti e
in particolare: François Massoulié, I
conflitti del Medio Oriente, Firenze,
Giunti Casterman, 1993; Claude
Klein, Israele. Lo Stato degli ebrei,
Firenze, Giunti Casterman, 2000. Su
singoli temi possono essere
consultate riviste come Limes,
(Occidente, fine del mondo?:
3/1994; Israele. Terra e pace,
4/1995; Turchia-Israele. La nuova
alleanza, 3/1999; le spade
dell’Islam, quaderno speciale, suppl.
al n°4/2001; Aspettando Saddam:
quaderno speciale 1/2002: La
potenza di Israele: 3/2005; La
5. Linguaggi e culture.• Per approfondire una diversa lettura
della relazione tra Oriente e
Occidente, che metta in questione
quella “cecità indoeuropea” che
oppone famiglia a famiglia
linguistica, e sulla quale è stato – tra
l’altro – costruito il legame tra la
Germania nazista e diversi
movimenti nazionalisti dello spazio
mediorientale, fino al Giappone, per
quanto le ricerche siano ancora in
fase interlocutoria sullo stabilirsi di
un nuovo paradigma interpretativo, è
ormai ampiamente citabile e
accettata nel campo della storia della
cultura (meno in linguistica) la
straordinaria opera di Giovanni
6. Pensiero e culture.• All’opera di Semerano è debitrice,
su questo tema, quella di Massimo
Cacciari, del quale può essere
rilevante sia la riflessione degli anni
’90 (Geofilosofia dell’Europa e
Arcipelago), per quanto forse troppo
prigioniera delle prospettive che in
quegli anni sembravano schiudersi,
ancor più pertinente la riflessione
successiva, che forse avrà sbocco in
un’opera a sé stante sulle radici della
filosofia e del pensiero italiano, in
manifesta contrapposizione con ogni
riduzionismo essenzialisticonazionalistico: in particolare, su
Leopardi e su Vico.
7. Cultura e storia
antica.• Sul riutilizzo di Alessandro in epoca
moderna si può partire da Luciano
Canfora, Ellenismo, Bari, Laterza:
anche troppo stringato brillante e
lucido ma certamente, nell’uso che
qui se ne propone, passibile di
semplificazione nell’individuazione
delle linee portanti di tutta la
problematica, e per contro da
complicare nell’analisi degli effetti
che da quegli anni fra Herder e
Hegel sono promanate.
8. Storia antica.• Sulla controparte di storia antica,
alla cesura fra Oriente e Occidente, e
sulle costruzioni che l’Occidente
elabora è da sondare tutta l’opera,
per quanto datata, di Santo
Mazzarino, attiva anch’essa nella
riflessione di Cacciari, e in
particolare Oriente e Occidente,
Milano, Rizzoli, 1989. Per il
rapporto tra cultura greca,
cristianesimo e ebraismo, e cultura
nell’Islām è ora disponibile Cristina
D’Ancona (cur.), Storia della
filosofia nell’Islam medievale, 2
tomi, Torino, Einaudi, 2005.
8. Storia antica.-