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La Cannabis produce effetti intensi e rapidi (acuti) causando rischi a lungo termine per la salute. Nel breve termine si manifestano euforia, risate incontrollabili, alterazioni della nozione del tempo e della percezione dei suoni e dei colori, cambiamento dell'umore, distacco dalla realtà. In seguito, compaiono sensazioni di rilassamento, esperienze introspettive, sonno non naturale. Pensare, ricordare o concentrarsi diventa difficile e anche la capacità di movimento può risultare alterata. A dosi elevate si possono manifestare ansia intensa, depressione, allucinazioni, deliri e psicosi. Subito dopo il suo consumo compare un aumento della frequenza cardiaca (polso accelerato) e della pressione del sangue che può sovraccaricare il cuore. Alcuni studi suggeriscono anche un aumento del rischio di ictus ischemico. Il consumo continuativo di Cannabis può danneggiare la capacità di coordinare i movimenti, l'attenzione, la capacità di apprendimento, la memoria e il tempo di reazione. Tutto ciò si verifica anche negli adulti ma è molto più evidente e duraturo se il consumo è iniziato durante l'adolescenza, quando il cervello è ancora in via di sviluppo. È tutt'ora in corso di studio la durata di tali effetti e la possibilità che alcuni cambiamenti possano essere permanenti. L'abuso della sostanza è associato anche alla comparsa di problemi psichici come ansia, depressione, pensieri di suicidio negli adolescenti o disturbi tipici della schizofrenia (come le allucinazioni ed il distacco dalla realtà). Questi disturbi possono essere passeggeri ma la Cannabis può peggiorare l'andamento di una malattia psichica o anticiparne la comparsa in persone già predisposte. Il fumatore cronico di Cannabis può essere soggetto a molti degli stessi problemi respiratori che colpiscono i fumatori di tabacco come, ad esempio, tosse abituale e produzione di catarro, alta frequenza di malattie respiratorie acute, elevato rischio d'infezioni ai polmoni e tendenza a soffrire di ostruzione delle vie aeree. Fumare Cannabis può favorire anche l'insorgere di forme di tumori delle vie respiratorie. Sono stati documentati anche effetti negativi sulla fertilità. L'assunzione di Cannabis durante la gravidanza può interferire con il normale sviluppo del cervello del nascituro. Bambini esposti alla Cannabis mentre si trovano nell'utero materno hanno un rischio aumentato di soffrire di riduzione dell’attenzione, della memoria e della capacità di apprendimento nonché di problemi del comportamento. Nonostante la Cannabis abbia, in generale, l'effetto di contrastare il vomito, raramente può comparire la sindrome iperemetica da cannabinoidi caratterizzata da vomito ripetuto, nausea e dolori addominali, disturbi che possono essere alleviati da docce e bagni caldi e che si risolvono con l'interruzione del consumo di Cannabis. I disturbi da astinenza sono frequenti e precoci nei consumatori abituali (leggi la Bufala). Essi includono ansia, irritabilità, depressione, irrequietezza, insonnia, perdita dell'appetito, nausea e vomito ma possono comparire anche convulsioni, palpitazioni, sensazione di difficoltà respiratoria, dolore toracico, mal di testa e sudorazione intensa. I disturbi psichici di solito prevalgono, con un massimo di intensità da 2 a 6 giorni dopo l’ultima assunzione, e una durata di circa 2 o 3 settimane.