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221 Sindrome Takotsubo e ischemia cerebrale Caso clinico Clin Ter 2013; 164 (3):221-224. doi: 10.7417/CT.2013.1552 Un caso di Sindrome di Takotsubo complicata da ischemia cerebrale non emboligena A. Coppola1, E. Baldini2, E. Fante2, M. Suppa2 UOS Chest Pain Unit; 2UOC Medicina di Urgenza ed Emergenza, Azienda Policilinico Umberto I Roma, Italia 1 Riassunto Abstract La Sindrome di Takotsubo è caratterizzata da transitoria disfunzione sistolica segmentaria del ventricolo sinistro, con ST sopraslivellato all’ECG12D in alcune o in tutte le derivazioni e onde T negative nelle derivazioni anteriori e inferiori, e aumento dei marker di miocardionecrosi (troponina ultrasensibile) che possono mimare una sindrome coronarica acuta (STEMI) in assenza di stenosi emodinamicamente significative. L’ecocardiografia transtoracica presenta alterazioni transitorie della cinesi dei segmenti anteriori, medi e apicali del ventricolo sinistro che si risolvono in 4-8 settimane. Una particolare variante di Sindrome di Takotsubo è riportata in un uomo di 73 anni. Clin Ter 2013; 164(3):221-224. doi: 10.7417/CT.2013.1552 A case of Takotsubo Syndrome complicated by not embolic cerebral The Takotsubo syndrome is characterized by transient left ventricular dysfunction with ST segment elevation in all or some leads, T-wave inversion in anterior and inferior leads and elevate cardiac biomarkers (HS troponin), which can mimic an acute coronary syndrome (STEMI) in the absence of obstructive coronary disease. The echocardiography shows transient alterations in the kinetics of the anterior, intermediate and apical segments of the left ventricle which tends to disappear within 4-8 weeks. A particular variant of Takotsubo Syndrome is reported in a 73-year-old man. Clin Ter 2013; 164(3):221-224. doi: 10.7417/CT.2013.1552 Parole chiave: dolore toracico, micardiopatia catecolaminica, sindrome di Takotsubo Key words: chest pain, catecholamine cardiomyopathy, Takotsubo Syndrome Introduzione La diagnosi è confermata considerando i criteri proposti dalla Mayo Clinic che esclude traumi cranici recenti, emorragia cerebrale, feocromocitoma, cardiomiopatia ipertrofica, miocarditi e stenosi critica dei rami coronarici epicardici (7). L’eziopatogenesi è caratterizzata da un rallentato del flusso coronarico, in assenza di stenosi critiche nei vasi epicardici a causa di un’alterazione del microcircolo per un aumento plasmatico della concentrazione delle catecolamine, dovuto la maggioranza dei casi a stress psicofisici (8). Lo stress psicofisico stimola la corteccia cerebrale che attiva le strutture nervose simpatico-mimetiche con ipersecrezione delle catecolamine. Le catecolamine con le terminazioni ortosimpatiche sono maggiormente presenti alla base del cuore rispetto alla regione medio apicale (9), mentre in tali regioni ci sono differenze di flusso coronarico che comportano diverse risposte allo stimolo adrenergico. Lo stress emotivo libera catecolamine soprattutto nella regione basale del ventricolo sinistro che si ripercuote sul microcircolo medio apicale causando vasocostrizione del circolo epicardico e deficit perfusivi con accumulo di calcio intracellulare La sindrome di Takotsubo è caratterizzata da transitoria disfunzione sistolica segmentaria del ventricolo sinistro (1), con ST sopraslivellato all’ECG12D in alcune o in tutte le derivazioni e onde T negative nelle derivazioni anteriori e inferiori, e aumento dei markers di miocardionecrosi come la troponina ultrasensibile che possono mimare una sindrome coronarica acuta con ST sopraslivellato (STEMI) in assenza di stenosi emodinamicamente critiche (2). All’ecocardiografia transtoracica presenta alterazioni della cinesi dei segmenti anteriori, medi e apicali del ventricolo sinistro transitori che si risolvono in 4-8 settimane (3). Per la prima volta è stata descritta negli anni 90 in soggetti giapponesi, e negli anni 2000 in soggetti di razza caucasica con prevalenza di età maggiore ai 40 anni e il 95% di sesso femminile (4-6). Il nome Takotsubo deriva dalle alterazioni cinetiche acute del ventricolo sinistro che assume una forma simile al cestello (takotsubo) che un tempo i pescatori giapponesi utilizzavano per catturare i polipi. Corrispondenza: Dott. Alessandro Coppola, Policlinico Umberto I, Roma, Italia. Tel.: +39.06.4997.9582; Cell.: +39.338.9549.928. E-mail: [email protected] Copyright © Società Editrice Universo (SEU) ISSN 0009-9074 222 A. Coppola et al. e apoptosi dei miociti, stordimento miocardico transitorio e con conseguente dilatazione del ventricolo sinistro (10). Le catecolamine inoltre possono alterare il metabolismo del glucosio (catecolamine-indotto) favorendo lo stunned miocardico transitorio. Dal punto di vista sintomatologico si presenta generalmente con dolore toracico tipico anginoso, dispnea, sudorazione algida, nausea, cardiopalmo, sincope e shock per l’instabilità emodinamica. L’ECG12D il 40% dei casi è normale, o presenta il tratto ST sopraslivellato in alcune o in tutte le derivazioni con onde T negative nelle derivazioni anteriori e inferiori, o talvolta con blocco di branca sinistra di recente insorgenza (11). Nonostante la compromissione emodinamica, la disfunzione sistolica del ventricolo sinistro e la discinesia apicale, possono regredire gradualmente in 4-8 settimane e la maggioranza dei soggetti colpiti sopravvivono per la normalizzazione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro a riposo (12). Caso clinico Soggetto di 73 anni maschio si presentava al Dea Medico (DEA) dell’Azienda Policlinico Umberto I per episodio di stato confusionale con disartria, l’anamnesi prossima evidenziava cicli di chemioterapia per linfoma non Hodgkin, episodi di fibrillazione atriale parossistica, diabete tipo 2, ipertensione arteriosa e importante stress psicofisico post lutto familiare. Per la sintomatologia accusata eseguiva TC cerebrale che mostrava aree d’ipodensità occipitale destra e frontale sinistra. Risolta la sintomatologia neurologica dopo Fig. 2. Coronarografia di urgenza assenza di stenosi emodinamicamente significative. 3 ore il soggetto rifiutava il ricovero per ulteriori accertamenti. Il giorno successivo si presentava nuovamente al DEA Medico per dispnea da sforzo, l’ECG12D evidenziava: ritmo sinusale con FC 80/min, ST sopraslivellato e T negativa in V3-V6, onda q in V4-V6, emi-blocco anteriore sinistro Fig. 1. Ritmo sinusale con FC 80/min, ST sopraslivellato e T negativa in V3-V4, q in V3-V4, emiblocco anteriore sinistro. 223 Sindrome Takotsubo e ischemia cerebrale Fig. 3. Ventricolografia: ventricolo sinistro di volume aumentato, con aspetto a cestello (tako tsubo), contrattilità globale ridotta per acinesia diffusa delle pareti a livello medio apicale ed ipercontrattilità a livello basale con FE 30%. Fig. 4. RMN encefalo con lesioni infartuali in fase acuta in sede frontale precentrale rolandica sinistra ed occipitale destra (Fig. 1) e alterazioni della troponina ultrasensibile. Per tale motivo eseguiva coronarografia di urgenza che presentava assenza di stenosi emodinamicamente significative (Fig. 2); la ventricolografia mostrava un ventricolo sinistro di volume aumentato, con aspetto a cestello (Takotsubo), contrattilità globale ridotta per acinesia diffusa delle pareti a livello medio apicale ed ipercontrattilità a livello basale con FE 30% (Fig. 3). Ricoverato presso l’unità di Chest Pain Unit eseguiva RMN encefalo che presentava lesioni infartuali in fase acuta in sede frontale precentrale rolandica sinistra ed occipitale destra (Fig. 4). RX torace in due proiezioni mostrava accentuazione della trama parenchimale con aspetto parzialmente confluente in sede postero basale destra, note di bronco pneumopatia cronica. L’ecocardiografia transtoracica confermava la sindrome di Takotsubo con ventricolo di dimensioni aumentate con lieve ipertrofia parietale; funzione sistolica globale depressa con acinesia dell’apice e della parete anteriore e ipocinesia della porzione medio apicale del setto anteriore con FE= 35%; atrio sinistro nei limiti della norma; sezioni destre di dimensioni aumentate con normale cinesi; Insufficienza mitralica di grado lieve severo, Insufficienza tricuspidale di grado moderato severo; scleroectasia della radice aortica e dell’aorta ascendente con semilunari calcifiche con minimo rigurgito valvolare; presenza di versamento pericardico circonferenziale (max 18 mm il tele diastole a livello delle sezioni destre) con parziale collasso dell’atrio destro in assenza di compromissione emodinamica (Fig. 5). Ecodoppler dei vasi epiaortici presentava placche emodinamicamente non significative, normale il flusso vertebrale. Veniva somministrata terapia con carvedilolo 25 1 cpr per due, acenibitore 5 mg 1 cpr, furosemide 25 1 cpr, cortisonici 25 1 cpr, metformina 500 1 cpr per due, eparina a basso peso molecolare 6000 UI per due e dopo 24 ore anticoagulanti orali con PT INR >2,5. Dopo alcuni giorni all’ECG12D ritmo atriale caotico e successiva fibrillazione 224 A. Coppola et al. Fig. 5. Ecocardio transtoracico: ventricolo di dimensioni aumentate con lieve ipertrofia parietale; funzione sistolica globale depressa con acinesia dell’apice, della parete anteriore e ipocinesia della porzione medio apicale del setto anteriore con FE 35 %, aspetto del ventricolo sinistro a cestello (freccia) (takotsubo); presenza di versamento pericardico circonferenziale (max 18 mm il tele diastole a livello delle sezioni destre) con parziale collasso dell’atrio destro in assenza di compromissione emodinamica. atriale persistente a FCV 88/min. Veniva inviato in dimissione protetta con l’attuale terapia e controllo ecocardiografico tra 4 settimane. Discussione Il caso presentato mostra come lo stress psicofisico e il conseguente aumento in circolo di catecolamine possano alterare il microcircolo vascolare, con vasocostrizione transitoria e determinare da un lato ischemia cerebrale e dall’altro causare la discinesia miocardica della Takotsubo. Il soggetto non presentava processi embolici in atto e la fibrillazione atriale era comparsa dopo alcuni giorni, quando la terapia anticoagulante era già stata impostata. È estremamente difficile definire quale patologia si fosse istaurata per prima e l’una sia conseguenza dell’altra.. Per alcuni autori lo stroke ischemico non è una rara complicanza della Sindrome di Takotsubo (13) ma questa ipotesi è avvalorata solo quando è suffragata dagli esami strumentali che evidenziano processi emboligeni, mentre il caso in esame non presentava emboli documentabili. Possiamo solo ipotizzare che il soggetto in esame, oltre allo stress psicofisico per un lutto familiare (stress catecolamine indotto), è stato sottoposto a cicli di chemioterapia per linfoma non hodgkin che potrebbero aver determinato una qualche alterazione del flusso e della reologia del microcircolo cerebrale e miocardico ed influito in parte all’istaurarsi della Sindrome di Takotsubo e dell’ischemia cerebrale. Lo stress catecolaminico non è sufficiente da solo a determinare l’alterazione del microcircolo ma ci deve essere un’alterazione preesistente, probabilmente di natura metabolica che favorisce in qualche modo una diversa risposta vasocostrittiva a livello del circolo cerebrale e delle sezioni medio apicali del ventricolo sinistro. Bibliografia 1. Yasu T, Tone K, Kubo N, Saito M. Transient mid-ventricular ballooning cardiomyopathy; a new entity of Takotsubo cardiomyopathy. Int J Cardiol 2006; 110:100-1 2. Kurisu S, Sato H, Kawagoe T, et al. 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