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L’attacco di panico Periodo discreto di intensa paura o malessere, in cui 4 o più dei seguenti sintomi si sviluppano improvvisamente e culminano in circa 10’ • • • • • • • • • • • • palpitazioni, cardiopalmo,tachicardia sudorazione tremori fini o a grandi scosse dispnea, soffocamento o asfissia dolore o fastidio al petto nausea o disturbi addominali parestesie brividi o vampate di caldo sensazioni di sbandamento o svenimento derealizzazione, depersonalizzazione paura di impazzire, o di perdere il controllo paura di morire scaricato da www.sunhope.it Depersonalizzazione e derealizzazione • Depersonalizzazione: Sentimento di distacco o estraneità rispetto ai propri pensieri o al proprio corpo, come ad esempio sentirsi come un osservatore esterno, un automa, un robot, o sentirsi come in un sogno, o come se si guardasse un film • Derealizzazione: un’alterata percezione del mondo esterno, ad esempio, le persone sembrano meccaniche o morte, le cose sembrano diverse, modificate o non familiari o come inserite in un sogno Queste esperienze sono di solito concettualizzate come reazioni psicologiche di difesa in situazioni estremamente stressanti, che se limitate a periodi discreti rappresentano un meccanismo adattativo scaricato da www.sunhope.it L’attacco di panico • 50–60% dei soggetti inclusi in studi di comunità o clinici riportano 4 o p i ù s intomi durante l’attacco • Una maggiore severità (PS e suicidalità) sembra essere funzione del numero dei sintomi Craske et al, Depression and Anxiety 27 : 93–112 (2010) scaricato da www.sunhope.it L’attacco di panico La comparsa improvvisa di intensa paura o intenso malessere, che raggiunge il picco nell’arco di minuti durante i quali sono presenti 4 o più dei seguenti sintomi … La comparsa improvvisa può avvenire da una condizione di calma o di ansia Craske et al, Depression and Anxiety 27 :da93–112 (2010) scaricato www.sunhope.it Specialisti consultati dai pazienti e sintomi allegati scaricato da www.sunhope.it L’Attacco di Panico può essere un sintomo di numerosi disturbi • Abuso di sostanze • Ipertiroidismo • Feocromocitoma • Ischemia coronarica • Aritmie • Asma • Pneumotorace • Embolia polmonare • Disfunzioni vestibolari • Epilessia frontale o temporale scaricato da www.sunhope.it Comorbidity Major Depression >40% Bipolar Disorder >30% Substance Abuse >35% scaricato da www.sunhope.it Il Disturbo di Panico Prevalenza lifetime dall’1% al 4.6% nella popolazione generale Prevalenza più elevata nei contesti di medicina generale, in particolare di Pronto Soccorso Più frequente nelle , con un rapporto / pari a 1/2 Elevata comorbilità con i disturbi dell’umore e da abuso di sostanze Tendenza a cronicizzare o recidivare scaricato da www.sunhope.it 20%-30% in pazienti con dolore toracico visitati presso i PS; di questi, il 98% non riceve un’adeguata diagnosi 50% circa fra i pazienti che richiedono una valutazione cardiologica 10%-40% dei pazienti con sindrome del colon irritabile I disturbi psichiatrici non vengono adeguatamente gestiti nei contesti della medicina generale scaricato da www.sunhope.it Il Disturbo di Panico Comorbilità con Patologie Internistiche 1/4 dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva rispondono ai criteri per DP 10%-20% circa dei pazienti affetti da asma rispondono ai criteri diagnostici per DP 1/3 dei pazienti ammessi all’unità coronarica hanno un DP e di questi il 21% hanno un concomitante problema coronarico scaricato da www.sunhope.it Criteri diagnostici del DSM-IV per il disturbo di panico A. 1 + 2 1. Attacchi di panico inaspettati e ricorrenti 2. Almeno uno degli attacchi di panico è stato seguito da un mese (o più) di uno (o più) dei seguenti sintomi: • preoccupazione persistente di avere altri attacchi • preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (es., perdere il controllo, attacco cardiaco, impazzire) • significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi scaricato da www.sunhope.it Criteri diagnostici del DSM-IV per il disturbo di panico B. Con (o senza) agorafobia C. Criteri di esclusione (effetti di sostanze o di una condizione medica generale) D. Esclusione di altre patologie psichiatriche (fobia sociale, fobia specifica, ecc) scaricato da www.sunhope.it La diagnosi differenziale dell’ Attacco di Panico •Abuso di sostanze •Ipertiroidismo •Feocromocitoma •Ischemia coronarica •Aritmie •Asma •Pneumotorace •Embolia polmonare •Epilessia temporale scaricato da www.sunhope.it Panic disorder or epilepsy? A case report ... Psychiatric and neurological disturbances can show up with panic attack symptoms. This report illustrates the difficulty in distinguishing between panic disorder and epilepsy in a subgroup of epileptic patients that suffer panic attacks as symptoms of seizures. This is the first report of panic attacks due to a focal lesion involving the left temporal lobe and the second case of panic attacks related to a meningioma Scalise et al, 2006 scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it The mesial temporal lobe contains structures that are part of the limbic circuits, including the amygdala and hippocampus. These structures have been implicated in the genesis of both panic disorder and seizure disorders. Fear and panic have been elicited by electrical stimulation of the amygdala. These symptoms can also occur as the initial symptoms of temporal lobe discharges. scaricato da www.sunhope.it Attacchi di Panico – Epilessia Temporale • Differential diagnosis of patients who experience symptoms of paresthesias, derealization, dizziness, chest pain, tremors, and palpitations can be quite challenging. • These symptoms occur across a wide range of disorders, including cardiac, psychiatric, and neurological disorders. • It can be particularly difficult to differentiate partial seizures without generalization of temporal lobe origin from panic disorder, as all of the above symptoms can be found in both conditions. In fact, panic disorder has been found to be the most common condition that must be distinguished from seizure disorder. • The possibility that panic disorder and temporal lobe epilepsy with ictal fear can be comorbid has also been raised. Toni et al, Compr Psychiatry 1996; 37:125; Sazgar et al, Epileptic Disord 2003; 5:93; Young et al, J Neuropsychiatry Clin Neurosci 1995; 7:352; Mintzer & Lopez, Epilepsy Behav 2002; 3:330; Hurley et al, J Neuropsychiatry Clin Neurosci 2006; 4:440 scaricato da www.sunhope.it Attacchi di Panico – Epilessia Temporale Guidance for distinguishing between these two conditions • Panic attacks are generally longer in duration than seizures; ictal episodes are more stereotyped, whereas panic episodes are likely to vary more in presentation; • Although seizure disorders may initially present with fear/anxiety, they may progress to the more classic symptoms (e.g., olfactory auras, aphasias, amnestic features, motionless state, visceral automatisms); • Initial presentation of these classic epileptic features (i.e., before the fear/panic feelings) suggests seizures; • Panic disorder is more likely associated with agoraphobia (50% of cases); panic disorder has stronger familial links (25% for first-degree relatives); • Panic disorder can be worsened by emotional distress; Young et al, J Neuropsychiatry Clin Neurosci 1995; 7:352;scaricato Brain 1995; 118:15 da www.sunhope.it Attacchi di Panico – Epilessia Temporale Guidance for distinguishing between these two conditions • Presence of temporal lobe lesions on imaging can indicate epilepsy; • Some treatments for panic disorder can worsen seizures (e.g., tricyclic antidepressants) • EEG examination may be required to identify the characteristic spike/wave pattern of seizure discharge. A full evaluation for epilepsy may require 24-hour EEG and video monitoring or intracerebral depth electrodes with subdural grid arrays, as these procedures can sometimes identify abnormal electrical discharges not observed on routine EEG • High resolution magnetic resonance imaging (MRI) is recommended for visualization of the deep temporal lobe structures. This is particularly important for reliable separation of the amygdala and hippocampus in order to obtain accurate volume measurements Watson et al, Arch Neurol 1997; 54:1521; Huppertz et al, J Child Neurol 2002; 17:230; scaricato da www.sunhope.it Blume et al, Epilepsia 2001; 42:508; Van Passchen et al, Neuroimaging Clin N Am 2004; 14:373 Il decorso del disturbo di panico Età di esordio più frequente tra i 15 e i 35 anni 30% remissione senza ricadute a breve termine 35% miglioramento parziale con decorso caratterizzato da remissioni e recidive Nei rimanenti casi la sintomatologia è grave in modo continuativo scaricato da www.sunhope.it DISTURBO DI PANICO Evoluzione del quadro clinico Richiesta di aiuto medico/specialistico Risposte insoddisfacenti Ansia anticipatoria-paura del ripetersi degli attacchi Evitamento ingravescente scaricato da www.sunhope.it I fattori di rischio per disturbo di panico • Ambientali condivisi (familiari) 10% 1. COMT 2. Adenosine 2A receptor 3. CCK 4. CCK Receptor B 5. 5HT2A receptor 6. Monoamine oxidase-A • Ambientali specifici > 50% Smoller et al, 2008, Martin et al, 2009 studi sui gemelli (Hettema et al, 2001) • Ereditari 40% altri studi (Stein et al, 1996; McNally, 2002; Watanabe et al, 2005) • Traumi e/o maltrattamenti in epoche precoci • Temperamento ansioso • Eventi stressanti scaricato da www.sunhope.it L’elaborazione delle emozioni nei soggetti con Disturbo di Panico (McNally et al, 1992; 1997; Zeitlin et al, 1993; Parker et al, 1993; Cox et al, 1995; Shear e Weiner, 1997; Wiedemann et al, 1999; Iancvu et al, 2001; Galderisi et al, 2000; 2007; Chechko et al, 2009) Elevata frequenza di alessitimia (deficit della capacità di decodificare ed esprimere le emozioni) Tendenza ad interpretare come spaventanti stimoli a diverso contenuto emotivo o ambigui Accentuata tendenza a cogliere segnali fisici e di pericolo Ridotta integrazione dei vissuti emozionali scaricato da www.sunhope.it Il Sistema Limbico The limbic cortex integrates the sensory, affective, and cognitive components of pain and processes information the internal The limbicregarding system is includes the bodily state. The hippocampus … has tonic inhibitoryamygdala, control anterior over the hippocampus, hypothalamic stress-response system …thalamic Hippocampal volume nuclei, septum, limbic and cortex and fornix, which seeminglyin neurogenesis (growth of new cells) in this structure have been implicated support ato variety of functions stress sensitivity and resiliency in relationship mood and anxiety including emotion, behavior, disorders. The amygdala is responsible for the expression of fearlong and term memory, aggression, as well as species-specific defensive behaviorand … olfaction formation and retrieval of emotional memories. The central nucleus of the amygdala is heavily connected with cortical regions, including the limbic cortex, and receives input from the hippocampus, thalamus and hypothalamus. scaricato da www.sunhope.it I circuiti neuronali coinvolti nell’Ansia PFC: planning, decision making, predicting consequences for potential behaviors, and understanding and moderating social behavior In the healthy brain, these frontal cortical regions regulate impulses, emotions, and behavior via inhibitory top-down control of emotional-processing structures VM PFC is involved in reward processing and in the visceral response to emotions OFC: codes information, controls impulses, and regulates mood The limbic system. (A) Lateral view of cortex. (B) Sagittal view of slice through midline. NAc, nucleus accumbens; OFC, orbital frontal cortex; PAG, periaqueductal gray, VTA, ventral tegmental area. scaricato da www.sunhope.it Martin et al, Psychiatr Clin N Am 2009 “Central Fear Network” (Gorman et al., 2000) Association Bundle Medial Prefrontal Cortex, Cingulate Insula Top-down Amygdala Hyppocampus Lateral Nucleus Basal Central Nucleus of the Amygdala Sensory Thalamus Parabrachial Nucleus Hypotalamus Paraventricular Lateral Nucleus Nucleus CRF Autonomic pathways Periaqueductal Gray Region Dyspnea Locus Coeruleus Nucleus of the Solitary Tract Bottom-up Freezing behavior Adrenal glands PA, HR Sensory Information scaricato da www.sunhope.it Test di provocazione dell’attacco di panico • Infusione di lattato di sodio, noradrenalina o isoproterenolo • Somministrazione orale di caffeina o yoimbina • Inalazione di alte concentazioni di CO2/O2 (35%/65%) scaricato da www.sunhope.it Circuiti neuronali e Disturbo di Panico Lattato di sodio Isoproterenolo Ioimbina CO2 CCK AP nei soggetti con DP ma non nei controlli scaricato da www.sunhope.it Roy-Byrne et al, Lancet 2006 Brain Imaging e Disturbo di Panico Volpe et al, 2005 Giro cingolato After administration of the respiratory Corteccia orbitofrontale stimulant doxapram, patients who had TC; sMRI Altre tecniche di brain imaging PD exhibited a greater decrease in PFC fMRI Amigdala activity but a larger increase in cingulate PET SPECT gyrus and amygdala activity while Alessitimia Ippocampo than experiencing panic control Giro Paraippocampale subjects. In patients who had PD who were administered sodium lactate to Cortecciaaprefrontale provoke panic attack, functional MRI demonstrated elevated CBF in the right Corteccia frontale superiore OFC and left occipital cortex but Giro temporaleCBF superiore decreased in the hippocampus and amygdala Insula Corteccia frontale inferiore scaricato da www.sunhope.it Modelli Patogenetici delle Fobie Modello Comportamentale Modello del condizionamento classico, che fa capo alla teoria di Pavlov dei riflessi condizionati Modello del condizionamento operante, che prende origine dalle formulazioni di Skinner Per entrambi i modelli, le fobie rappresentano comportamenti appresi in risposta a stimoli ambientali. I due modelli differiscono per le ipotesi sul come i comportamenti vengono appresi. scaricato da www.sunhope.it Modelli Patogenetici delle Fobie: Modello del condizionamento classico La presentazione contemporanea di uno stimolo a che elicita una risposta (paura, disagio) e di uno stimolo b che è neutro comporta l’associazione dello stimolo neutro con la stessa risposta (il caso del piccolo Albert). Secondo tale modello, l’associazione tra una situazione (o un oggetto) ed un’esperienza emozionale spiacevole sarebbe allo base della fobia scaricato da www.sunhope.it Modelli Patogenetici delle Fobie: Modello del condizionamento operante I comportamenti liberamente espressi dall’individuo aumentano o si riducono in ragione delle loro conseguenze. scaricato da www.sunhope.it Il Condizionamento Operante Skinner e i suoi collaboratori, misero a punto una serie di procedure finalizzate a promuovere l’apprendimento, partendo dal presupposto che le conseguenze ambientali dell’azione determinano quali comportamenti saranno appresi e consolidati all’interno del repertorio individuale. Il Rinforzo Positivo: Si riferisce al processo attraverso cui talune conseguenze del comportamento aumentano la probabilità che quel comportamento si verifichi di nuovo. I rinforzi positivi sono quelli che hanno un effetto piacevole (apprezzamento, soldi, cibo, attenzione ecc.). E’ importante tuttavia notare che taluni eventi, visti come negativi da alcuni, sono considerati positivi da altri. Molti farmaci possono essere considerati rinforzi positivi (oppiacei, barbiturici, cocaina ecc.) scaricato da www.sunhope.it Il Condizionamento Operante Il Rinforzo Negativo: Descrive il processo attraverso cui viene rafforzato il comportamento che consente l’evitamento di un evento spiacevole. Il rinforzo è un ingrediente fondamentale della maggior parte delle terapie, spesso fornito come attenzione o apprezzamento per taluni comportamenti. Esempio del paziente mutacico (un gettone per ogni due minuti di dialogo con gli infermieri, nel corso di tre sessioni al giorno di incontro) scaricato da www.sunhope.it Modelli Patogenetici delle Fobie: Il Modello Evoluzionista Alcune fobie, per l’elevato valore adattativo che hanno rivestito nel corso dell’evoluzione della specie, persistono come schemi automatici nella nostra memoria, che possono riattivarsi in determinate condizioni (esempio, la fobia dei serpenti). Le fobie derivano da paure istintive frutto di un processo di selezione naturale finalizzato all’adattamento all’ambiente ancestrale. In quanto prodotto dell’evoluzione, i meccanismi che controllano la paura sono apparentemente irrazionali, non solo perché rispondono tuttora con incontrollabile intensità a stimoli ancestrali ma anche perché ignorano situazioni certamente dannose ma evolutivamente nuove, che cioè non erano presenti nell’ambiente naturale. scaricato da www.sunhope.it Il modello cognitivo del Panico scaricato da www.sunhope.it Roy-Byrne et al, Lancet 2006 Modelli cognitivi del DP (Clark, 1986; Margraf et al, 1986; Barlow, 1988). • Primo AP come “falso allarme”, ossia risposta autonomica amplificata a fattori stressanti psicosociali. • Tale risposta è più probabile in individui vulnerabili per iperreattività autonomica o per amplificazione cognitiva (interpretazioni catastrofiche) delle sensazioni somatiche, particolarmente di quelle vegetative. • Condizionamento enterocettivo con ulteriore amplificazione delle sensazioni somatiche. • Condizionamento ambientale con sviluppo dell’agorafobia. scaricato da www.sunhope.it I farmaci utilizzati nella terapia dei disturbi d’ansia Antidepressivi • • • • • • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI: citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina) Inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI: venlafaxina, duloxetina) Antidepressivi specifici noradrenergici e serotoninergici (NaSSA: mirtazapina) Antidepressivi triciclici (TCA: clomipramina, imipramina, amitriptilina) Inibitori delle monoamine-ossidasi (MAOI) Inibitori reversibili delle monoamino-ossidasi A (RIMA) Ansiolitici • • Benzodiazepine (alprazolam, diazepam) Azapironi (buspirone) scaricato da www.sunhope.it Il trattamento del Disturbo di Panico L’uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRI), antidepressivi triciclici (TCA), benzodiazepine (in monoterapia solo in assenza di un disturbo dell’umore concomitante), o della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) nel trattamento iniziale del Disturbo di Panico (DP) è fortemente suffragato dalla dimostrazione di efficacia in numerosi studi controllati [I]. Non si dispone di sufficienti evidenze per considerare uno di tali trattamenti superiore agli altri, o per raccomandare una combinazione di trattamenti rispetto alla monoterapia [II]. American Psychiatric Association (2009) PRACTICE GUIDELINE FOR THE [I] Raccomandato con sostanziale affidabilità clinica [II] Raccomandato con moderata affidabilità clinica Treatment of Patients With Panic Disorder Second Edition http://www.psychiatryonline.com/pracGuide/ scaricato da www.sunhope.it Il trattamento del Disturbo di Panico Sebbene la combinazione dei trattamenti non sembri essere significativamente superiore alla monoterapia nel trattamento della maggior parte dei soggetti con DP, psichiatri e pazienti possono scegliere tale opzione sulla base di circostanze particolari (es., preferenza del paziente) [II]. Le considerazioni che guidano la scelta di una modalità iniziale di trattamento includono: la preferenza del paziente, i rischi e benefici per un particolare paziente (o condizione ad es. gravidanza), l’anamnesi farmacologica del paziente, la presenza di concomitanti condizioni mediche generali e di altre condizioni psichiatriche, nonché, i costi e la disponibilità dei diversi trattamenti [I]. American Psychiatric Association (2009) PRACTICE GUIDELINE FOR THE [I] Raccomandato con sostanziale affidabilità clinica [II] Raccomandato con moderata affidabilità clinica Treatment of Patients With Panic Disorder Second Edition http://www.psychiatryonline.com/pracGuide/ scaricato da www.sunhope.it Il trattamento del Disturbo di Panico Considerare sempre la preferenza del paziente e la risposta ad eventuali precedenti trattamenti Trattamento psicologico •Considerare prima i trattamenti maggiormente validati •Se la risposta è inadeguata, individualizzare il trattamento farmaco di prima scelta se la risposta è inadeguata, dopo 12 settimane, sostituzione con un altro farmaco di prima scelta, l’aggiunta può essere preferita alla sostituzione considerare l’invio allo specialista, o associazioni di farmaci o farmaci di seconda e terza scelta scaricato da www.sunhope.it Il trattamento farmacologico del Disturbo di Panico Indicazione approvata in Italia Categoria di evidenza [A] 2 o più studi in doppio cieco vs placebo e gold std. [B1] 1 o più studi in doppio cieco vs placebo [B2] 1 o più studi in aperto naturalistici [C] studi con risultati inconsistenti Bandelow et al World J Biol Psychiatry, 2002; 2008 Grado di raccomandazione 1 Categoria A di evidenza e Buon rapporto rischio-beneficio 2 Categoria A di evidenza e Moderato rapporto rischio-beneficio 3 Categoria B di evidenza 4 Categoria C di evidenza scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it Ferguson, 2001 scaricato da www.sunhope.it Pazienti con Disfunzioni Sessuali La Prevalenza di Disfunzioni Sessuali con gli SSRI può ostacolare l’aderenza al trattamento 80 70 (n=66) (n=208) 73% 72.7 71% 70.7 60 (n=159) 63% 62.9 (n=77) 62% 62.3 50 (n=279) (n=279) 58% 57.7 40 30 20 10 0 Citalopram Paroxetina Paroxetine Sertraline Sertralina Fluvoxamine Fluvoxamina Fluoxetine Fluoxetina scaricato da www.sunhope.it Montejo AL, et al. J Clin Psychiatry. 2001;62(suppl 3):10-21. Sindrome serotoninergica Si verifica diverse ore dopo l’assunzione di un nuovo SRI o dopo un incremento rapido della dose. La forma grave è in relazione ad interazioni farmacologiche (es., IMAO e SRI; anfetaminici e SRI). Nelle forme lievi si possono osservare i seguenti segni e sintomi: •Irreqietezza fino all’agitazione •Confusione •Palpitazioni e dilatazione pupillare •Mioclonie •Sudorazione •Diarrea •Cefalea Nella forma grave, che pone un rischio per la vita, si manifestano: •Febbre •Convulsioni •Aritmie gravi •Coma scaricato da www.sunhope.it Il trattamento del Disturbo di Panico Considerare sempre la preferenza del paziente e la risposta ad eventuali precedenti trattamenti Trattamento psicologico • Considerare prima i trattamenti maggiormente validati • Se la risposta è inadeguata, individualizzare il trattamento Associazioni possibili • Farmaci + psicoterapia • SSRI/SNRI + BDZ (a breve termine) • SSRI/SNRI + stabilizzanti + antipsicotici atipici farmaco di prima scelta se la risposta è inadeguata, dopo 12 settimane, sostituzione con un altro farmaco di prima scelta, l’aggiunta può essere preferita alla sostituzione considerare l’invio allo specialista, o associazioni di farmaci o farmaci di seconda e terza scelta Associazioni controindicate •SSRI/SNRI/TCI + MAO-I •Buspirone + I-MAO Follow-up La risposta può richiedere 8-12 settimane La terapia farmacologica deve essere continuata per 1-2 anni o più scaricato da www.sunhope.it Sindrome da sospensione del trattamento con SSRI Informare sempre i pazienti dei sintomi connessi alla sospensione brusca del trattamento con SSRI: • vertigini soggettive • parestesie (formicolii, ipoestesie) • disturbi gastrointestinali (nausea e vomito) • cefalea • sudorazione • ansia • insonnia Insorgenza entro 24 ore dalla sospensione, con picco in circa 5 giorni e risoluzione in due settimane circa scaricato da www.sunhope.it Il DP nel corso dello sviluppo La prevalenza del DP è bassa nei bambini e negli adolescenti, ed è considerevolmente al di sotto di quella osservata per tutti gli altri disturbi d’ansia che si manifestano in quelle epoche. La frequenza di DP mostra un graduale incremento durante l’adolescenza, in particolare nelle femmine e dopo la pubertà. Hayward et al, J Adolesc Health 2002; scaricato da www.sunhope.it Fasi della terapia del Disturbo di Panico Trattamento acuto Terapia di mantenimento 6 mesi 1 anno riduzione dose Tapering scaricato da www.sunhope.it Gli interventi psicoterapici nel disturbo di panico le tecniche cognitivo-comportamentali Esposizione Ristrutturazione cognitiva Più recentemente: Apprendimento di strategie elaborazione emozionale di scaricato da www.sunhope.it Westen & Morrison 2001; Tsao et al, 2002 Realtà virtuale e trattamento della Paura di Parlare in Pubblico scaricato da www.sunhope.it Cornwell et al, 2011 scaricato da www.sunhope.it